A che età di smette di essere un’icona di stile? Semplice: mai. Come
dimostra ogni giorno, dalle pagine del suo blog, Ari Seth Cohen, che con
la sua macchina fotografica ritrae dal 2008, per le strade di New York, i
look più curiosi, alla moda, e talvolta persino estremi, di chi non teme
gli anni che passano.
Fotografa eccentriche, raffinate, sublimi,
esagerate, pazzoidi, tutte sopra i sessanta, serenamente consapevoli che
il tempo passa ma che, ugualmente, quello che resta può essere riempito di
vita e di idee, a cominciare dal guardaroba. Non vecchie patetiche che
vogliono sembrare giovani, ma donne, orgogliosamente coperte di rughe che
trasmettono un’impareggiabile lezione di vita: l’età non è che uno stato
d’animo.
Quel blog, diventato nel tempo un autentico fenomeno di
culto, è ora anche un film, diretto da Lina Plioplyte insieme allo stesso
Ari Seth Cohen: ADVANCED STYLE - LE SIGNORE DELLO STILE, in uscita nelle
sale italiane dal 19 febbraio.
Dice Ari Seth Cohen «Mi stupisce
che la gente si stupisca - sottolinea - Non capisco perché mai il diritto
di essere eleganti a un certo punto debba estinguersi». La sua è gente che
vive la terza e quarta età in modo spiritoso e che, passato il tempo della
seduzione compulsiva, non deve dimostrare più nulla a nessuno. La
creatività guarisce. È la migliore risposta alla negazione del concetto di
vecchiaia che domina l’Occidente, o almeno a quella censura fastidiosa per
cui nei negozi trovi perlopiù abiti disegnati pensando a snelle
diciassettenni.
Protagoniste, sette donne newyorkesi – tutte tra i
62 e i 95 anni – dallo stile personale ed eclettico, dotate di una grande
vitalità con cui mettono in discussione i luoghi comuni e gli stereotipi
sulla bellezza e l’ossessione dell’Occidente per la giovinezza. Uniche per
il loro stile eclettico e per lo spirito vitale che ha guidato il loro
singolare approccio allʼinvecchiamento.
Abbinano il colore del
rossetto alla montatura degli occhiali. Adorano gli accessori etnici, dal
berretto finlandese al sandalo delle Cicladi, e se racconti che dopo i
quarant’anni i capelli lunghi non stanno più bene ti mostrano sorridenti
un’abbagliante treccia bianca che corre lungo la schiena.
Come
chiamarle? Anziane eleganti, stravaganti? Terza età creativa? Signore
coraggiose e simpaticamente esibizioniste? Comunque non c’è buonismo in
“Advanced style”. Le “icone” sono acciaccate, ci vedono poco, la memoria
le sta abbandonando, hanno mariti invalidi cui badare.
Da tempo,
pubblicità e moda, hanno scoperto le testimonial “over”. A parte la
sempreverde Jane Fonda testimonial de l’Oréal, c’è Joan Didion per Céline,
Joni Mitchell per Yves Saint Laurent, Iris Apfel, 93 anni, sfila per Kate
Spade ed è la fonte d’ ispirazione per una linea di cosmetici Mac, mentre
Carmen Dell’Orefice, classe 1931, apre la passerella di Elie Tahari alla
New York Fashion Week. È la top model più longeva del mondo. Ancora
compare sulle copertine dei più grandi magazine di moda. La prima cover è
stata quella di Vogue Francia nel 1947.
Le protagoniste del film:
Tziporah Salamon (62 anni): la regina del vintage che gira per New York
sulla sua bicicletta Bianchi.
Deborah Rapoport (67 anni): performance
artist e designer di tessuti che è ancora in cerca del vero amore.
Lynn
Dell Cohen (80 anni): meglio nota come la “Contessa del Glamour”, è
l'eccentrica titolare di una boutique nell’Upper West Side.
Joyce
Carpati (80 anni): un filo di perle e una borsa vintage di Chanel
rappresentano il suo look, uno stile raffinato che ben si sposa con una
donna dalla fascinosa eleganza retrò.
Jackie “Tajah” Murdock (81 anni):
il suo sogno di gioventù di calcare da modella le passerelle dell'alta
moda si è trasformato in una carriera da ballerina.
Ilona Royce
Smithkin (93 anni): un'artista nel senso più eccentrico del termine, una
donna che si fa notare, amante dei colori sgargianti con una smodata
passione per il rosso.
Zelda Kaplan (95 anni): icona fashion affermata
che gioca e ironizza con la sua età e i suoi problemi di memoria.