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REPORTAGE
 
VIAGGIO NEL PIACERE

LA CAPITALE DELLA LETTONIA
Riga, mon amour
Intervista a Tatjana Lejkrova, direttrice dell'agenzia matrimoniale italo-lettone "Baltic Wedding"

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Negli ultimi anni Riga, capitale della Lettonia, è diventata una delle destinazioni più frequentate dal turismo sessuale. Dal 2004, anno in cui la Lettonia è entrata nell’UE, il turismo è cresciuto vertiginosamente: le compagnie aeree low cost offrono voli diretti su Riga da Londra, Madrid, Roma, Berlino o Dublino per meno di 100 euro. I passeggeri sono principalmente uomini e ogni weekend sbarcano a migliaia: si tratta principalmente di uomini soli, turisti del sesso, che non hanno alcun interesse per le bellezze culturali di questa splendida città.

Atterro all’aeroporto di Lidosta-Riga alle 14,30 con un volo dell’AirBaltic. Dopo aver prelevato in un bancomat moneta locale e acquistato una SIM sempre locale (qui si comprano liberamente e non c’è bisogno di carta di identità o codice fiscale) prendo un taxi. Il taxista mi dice in perfetto inglese che per arrivare in albergo ci impiegheremo circa 15 minuti. Ho prenotato per due notti all’ Hotel Neiburgs nella città vecchia.

Devo fare comunque in fretta, ho appuntamento alle 16,00 al Double Coffee, il bar più famoso della città vecchia, con Tatjana Lejkrova, direttrice dell’agenzia matrimoniale italo-lettone qui a Riga. Ha accettato di farmi da guida in cambio di pubblicità alla sua agenzia.
Il tassista mi lascia in perfetto orario davanti all’albergo. Lascio il mio bagaglio e mi immergo nelle stradine del centro storico con l’aiuto del navigatore del mio smartphone.
Queste strade, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, mantengono il fascino del primo Novecento, anche se a prima vista sono state colonizzate, oltre che da jeanserie e negozi alla moda, da go-go bar, sale massaggi e locali decisamente ambigui. La città moderna si affaccia sul Mar Baltico, per i suoi cinquanta musei viene chiamata la Parigi baltica ed i suoi edifici in Jungendstil, qualcosa di unico al mondo oltre che raro, sono la principale testimonianza di architettura Art Nouveau.

Arrivo al Double Coffee all’ora esatta, Tatjana è già lì seduta. È un’affascinante donna di quarant’anni. In tailleur rosso e tacco alto ha l’aspetto di una manager. Bionda, capelli lisci a caschetto, occhi azzurri. Appena mi vede mi riconosce, sorride e mi invita a sedermi. Ci siamo sentiti più volte via email e una volta in chat, avevo visto qualche sua foto, ma di persona è decisamente più bella. Sa che sono un giornalista e lavoro per un sito italiano e spera che facendomi conoscere Riga e la Lettonia in genere possa ampliare il suo business.

“Purtroppo a causa della crisi in Italia da qualche anno il lavoro è notevolmente diminuito. Un tempo la mia agenzia organizzava anche due/tre viaggi al mese per dar modo ai pretendenti italiani di conoscere le belle ragazze lettoni.”

Il suo italiano è molto fluido. Lo ha imparato al liceo e nei numerosi viaggi per lavoro a Roma e Brescia.

“Esattamente in cosa consiste il suo lavoro?”
“Il cliente italiano è seguito in tutte le tappe, sia affettive, che amministrative, che logistiche. Ovviamente l’obbiettivo finale è il matrimonio vero e proprio o quanto meno una relazione duratura. Il target della nostra clientela è molto elevato e per questo motivo prendiamo molte informazioni in tal senso e non mandiamo le nostre ragazze allo sbaraglio.”

“E se alla fine il cliente non dovesse trovare la sua anima gemella?”
“Beh è un’ipotesi alquanto rara… comunque, se dovesse accadere, rimarrà soddisfatto perché i nostri week-end a Riga sono di alto livello. Teniamo molto alla qualità del servizio, quindi ristoranti, alberghi e locali in genere sono tutti a cinque stelle. Il problema principale ora è il cambio valuta non più favorevole come un tempo in quanto il reddito pro capite lettone ha fatto passi da gigante e si sta avvicinando a quello italiano.”

Si ferma un attimo per ordinare due birre locali. Ne approfitto…
“Avevo letto che la Lettonia, economicamente parlando era il fanalino di coda dell’Europa…”
“Un tempo sì, ora il benessere o quanto meno l’ottimismo di realizzare i propri sogni sta invadendo tutti i settori e contrariamente a quanto si possa pensare in Italia, qui le donne non si conquistano con un paio di jeans, una biro o un paio di calze di nylon!”

“Leggendo attraverso vari siti del settore, esce fuori un paese facilmente abbordabile sia per l’euro che per le ragazze…”
“Assolutamente falso… Vede è difficilissimo che una ragazza di Riga accetti di fare l’amore solo dopo poche ore oppure sotto compenso diciamo una cena o un regalino. Ovviamente parliamo delle lettoni, per le russe (credo circa il 10% della popolazione) il discorso è diverso.”

“Non ero a conoscenza di questa distinzione.”
“Beh in effetti nelle teen le differenze non sono così marcate. Ma nelle fasce di età superiori le lettoni al primo contatto risultano abbastanza fredde, parlano poco. Adorano il sesso romantico e introverso per cui è molto difficile che la prima sera si abbandonino a quel tipo di effusioni, mentre le russe mostrano più sicurezza, sono socievoli e hanno un forte temperamento e non scartano la seduzione rapida.”

“C’è differenza anche nell’aspetto fisico?”
“Non perché io sia nativa di Riga, quindi lettone doc, ma posso dire che lettoni sono molto più belle!”

“Naturalmente come in tutti i paesi del mondo ci sono le ragazze che fanno il mestiere…”
“In percentuale sono davvero numerose. Si calcola che su un totale di poco più di 2 milioni di abitanti, siano circa 20.000 le ragazze che esercitano l’attività. Comunque lo fanno con discrezione, nulla a che vedere con l’Italia. Si fanno trovare generalmente nei posti frequentati da stranieri, nelle grandi discoteche tipo il Pepsi Forum, al ristorante Nostalgia oppure nella piazza del Mac Donald's.”

“Il turismo sessuale intralcia in qualche modo il suo lavoro.”
“Purtroppo sì, tenga conto che da queste parti gli italiani non hanno una buona fama più che Casanova la figura è associata a cafoni in cerca di sesso o quando va meglio a turisti che cercano l’approccio facile. Ogni giorno varcano la frontiera centinaia di turisti convinti di trovare un paradiso di bellezze (cosa alquanto vera) e di abbordare facilmente scatenando il fascino del macho latino/italiano (cosa alquanto improbabile).”

“Qual è il target?”
“Più o meno quarantenni, più o meno sposati o divorziati… Li vedi scendere con i loro zainetti sulle spalle, magliette delle loro squadre di calcio, gran casino sin sull’aereo dell’andata. Il classico turista-medio che la ragazza del posto non degnerà del minimo sguardo. Il tipico turista che tornato in Italia romanzerà la sua vacanza nei racconti con gli amici.”

“Come al solito si fanno conoscere in tutto il mondo…”
“Qui vengono chiamati l’equivalente della vostra parola Pappagalli. E non è difficile incontrare giorno e notte sul corso centrale Kalku, orde chiassose, maleducate e ignoranti che importunano indistintamente tutte le ragazze a passeggio. Per camminare cento metri sulla via Kalku ci vogliono venti minuti perché ti bloccano 20 italiani e devi perdere un minuto ciascuno per levarteli dai piedi. È gente che non sa mettere insieme due parole di inglese e s’inventa una professione diversa con ogni ragazza, da fotografo ad avvocato, ingegnere, oppure proprietario di discoteche, di catene di abbigliamento, oppure giornalista sportivo…”

Tatjana si ferma e mi guarda…
“Ma a proposito lei è davvero un giornalista?”
Ridiamo
“Le dicevo i loro modi sono sbrigativi e tentano ossessivamente sin dalla prima ora di concludere. Hanno così tanto sporcato l'immagine dell'italiano che ormai molti di loro hanno cominciato a spacciarsi per francesi o spagnoli.”

E le lettoni?
“Beh loro non sono sceme e sanno cosa davvero pensano gli italiani delle loro terre in merito alle donne e al sesso. E qualcuna purtroppo si è adeguata. Per ovvie ragioni il mercato del sesso è molto fiorente. È cresciuto spaventosamente negli ultimi anni.”

“Da quel poco che ho visto siete una bellissima razza.”
“Scusi ma come fa a saperlo? È poco meno di due ore che è qui… A meno che non si riferisse a me…”
Ride, si tocca i capelli ed accavalla le gambe.
“A parte gli scherzi… Come le dicevo prima le ragazze lettoni sono molto belle, un misto di slavo e tedesco. Ma del resto se non fosse stato così avrei già dovuto chiudere la mia agenzia.”

“Le ragazze sognano il matrimonio?”
“Tenga conto che per un miracolo antropologico il 90% delle persone sono di sesso femminile e soprattutto belle. Non si capisce come mai. I maschi qui sono merce rarissima. E quei pochi che ci sono si comportano come se avessero la Gioconda in casa… praticamente non le degnano di uno sguardo. È la terra delle fotomodelle. La più bassa è alta 1,70 senza tacchi. Parlano tutte perfettamente almeno tre lingue, tra le quali ovviamente l’inglese.

“Parlavamo di prostitute…”
“Ripeto sono molto discrete, per due motivi principali: confondere il turista e la polizia. Le spiego. Di sera si possono incontrare nei locali e ristoranti vestite in maniera molto sobria. La tattica è non presentarsi subito come prostituta per poi scucire a chi ci cade l’equivalente di qualche bottiglia di champagne o lo champagne stesso. Tenga conto che il pollo made in Italy qui si sente importante perché l’euro ha un potere di acquisto più alto che in Italia.”

“E il secondo motivo?”
“Diversamente da ciò che comunemente si crede, qui la prostituzione è consentita dalla legge solo nei casi in cui viene esercitata in appartamenti privati con regolare contratto di affitto e con carta sanitaria valida. Per il resto è illegale e in quanto illegale non ci sono ragazze per strada o bordelli in vista. Alcuni giorni fa sono state chiusi dalla polizia diversi saloni di massaggio che in realtà funzionavano da vere e proprie case di appuntamenti. Gli ammiccamenti si praticano come detto nei locali notturni oppure attraverso il passaparola. Ad esempio basta chiedere a un taxista o a un portiere d’albergo, i quali, in cambio di una piccola percentuale, si prodigheranno organizzando la serata a base di ristorante, albergo e splendida ragazza.”

I bicchieri di birra sono vuoti, Tatjana guarda l’ora sul suo smartphone. Poi riprende.
“Beh qui a Riga, vista la temperatura rigida, ci sono molti localini accoglienti. L’Old town pullula di ristoranti di vario tipo. Andiamo dalla Belle Epoque frequentato da studenti Erasmus, al Lido, ma non adatto per una cena a due. Oppure il 3 Knives, ma se non le dispiace io avrei prenotato al 1221, una antica casa ristrutturata. L’ambiente è decisamente romantico, ottimi piatti ricercati. Si trova nella città vecchia vicino al Duomo. Possiamo continuare la nostra intervista davanti ad un piatto di speķa pīrādziņi, che poi sarebbero dei gustosissimi tortini di bacon, oppure una buona skābputra, la tipica zuppa fredda con panna acida… Lei ha altri impegni per la serata?”

Si ferma mi guarda e poi riprende…
C’è solo un problema… qui si cena molto presto, diciamo alle sei e mezza, per cui lei ha solo il tempo di andare nel suo albergo, farsi una doccia rilassante e poi uscire di nuovo.”
Ride.

La guardo con un’espressione decisamente stupita. Dico.
“Alle sei e mezza? Direi un po' prestino...”
“Oh sì ma non si preoccupi non la mando a dormire… Come dite voi? Ah già… con le galline!”.

 










 





ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
.http://www.seduction.net/riv1a000442.htm
http://ilcortiledeimitomani.wordpress.com/2013/03/08/viaggio-tra-le-capitali-baltiche-riga-lettonia-tallinn-estonia/
http://www.borto.net/prostituzione_a_riga.htm
http://www.gnoccatravels.com



 














 
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