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PAESE CHE VAI USANZE (SESSUALI) CHE TROVI
Non solo ius primae
noctis
Il comportamento sessuale umano, è per
molti influenzato dalle regole della cultura in cui l'individuo vive
e spesso sancito da una serie di rituali e tradizioni che lo
legittimano agli occhi della comunità
.
E' noto a tutti lo “Ius primae
noctis” nell’antico Medievo. Praticamente il diritto di
un signore feudale di trascorrere, in occasione del
matrimonio di un proprio servo della gleba, la prima
notte di nozze con la sposa. In quel caso la verginità
era collegata a un tabù molto forte, che poteva essere
rimosso solamente da un personaggio potente.
Oggi, di questa tradizione, rimane un vago ricordo molto
probabilmente perché la verginità non è più motivo di
vanto e privilegio. Non è così invece per altri paesi
in cui la tradizione rimane molto forte. Ad esempio
in molti paesi arabi si pretende un certificato medico
dal quale risulti che la ragazza è illibata, ma i
genitori dello sposo pretendono anche di conoscere le
fattezze della fanciulla e se questa abbia qualche
imperfezione fisica. Considerando che non hanno il
diritto di visitarla e il futuro marito non vede la
sposa prima del matrimonio ricorrono al sistema del
bagno pubblico dove tutte le donne vanno normalmente a
lavarsi. La ragazza, accompagnata dalla madre o
dalle sorelle, generalmente un venerdì mattina (giorno
di festa), si mostra così nuda alle parenti dello sposo
che accorrono in massa. Se tutto va bene il contratto si
conclude con la soddisfazione di tutti.
Nella
tribù Babele (Zaire) invece una donna su dieci, è
destinata a diventare la moglie di tutti o donna del
villaggio. Questa donna è tenuta in grande
considerazione in tutto il clan ed ha l'obbligo di
vivere a turno con uomini diversi, dai quali ha figli
che diventano proprietà di tutti.
Nella tribù
Baluba in Katanga le ragazze hanno la supremazia
assoluta in campo sessuale sugli uomini, i quali sono
costretti a saziare le loro innumerevoli voglie, in
qualsiasi momento lo desiderino. Dopo il rapporto,
che spesso è una vera e propria violenza sull'uomo
schiavo, le ragazze pretendono di essere riportate al
villaggio di appartenenza, anche se si trova lontano,
sulle spalle del poveretto.
Nella Guinea, i
Bidjogo eseguono danze in onore della virilità imitando
i tori nel momento dell'accoppiamento. La donna si
maschera da toro, mentre l’uomo, pure mascherato, fa
finta di possederla saltandole addosso dalla parte
posteriore. Tutta la tribù, danzando, mima
l'accoppiamento dei tori, ma in effetti nessuno si
accoppia veramente perché le donne non vogliono, dal
momento che a loro, e solo a loro, spetta il diritto di
stabilire il momento del rapporto sessuale.
Ad
Agni in Costa d'Avorio durante la festa in onore degli
spiriti che si tiene ogni anno, le donne si avviano al
fiume e dopo essersi purificate, si accoppiano con gli
uomini, dedicando il momento più bello dell'amplesso
agli spiriti che proteggono la loro fecondità. Tutto il
villaggio partecipa a questi accoppiamenti collettivi,
dove l'uomo oggetto subisce il rapporto, voluto in
quell'occasione soltanto dalle donne che lo dedicano
agli spiriti.
In africa settentrionale tutti i
peli, eccetto le ciglia e i capelli, debbono scomparire
dal corpo della fanciulla che viene sottoposta a una
pratica dolorosissima. Per la depilazione viene usata
una cera ricavata dallo zucchero fuso, che una volta
divenuta solida, strappa i peli dal pube e dalle
ascelle. Alla depilazione seguono i bagni in acqua molto
calda e i massaggi, perché il corpo della ragazza deve
diventare soffice e bianchissimo.
Sempre in
Africa settentrionale alla fine della cerimonia nuziale,
mentre il marito si diverte con gli amici facendo finta
di non avere alcun desiderio di raggiungere la sposa -
perché la sua superiorità nei confronti del sesso deve
essere confermata dal tempo che passa con gli amici - la
sposa viene condotta in una stanza attigua dalle parenti
dello sposo. Quando questo si decide ad entrare, la
afferrano per le braccia, le divaricano le gambe e
offrono all'uomo la vagina, invitandolo ad introdurvi il
dito. Le donne infine fanno coricare la sfortunata sopra
un panno bianco su cui viene raccolto il sangue
verginale. Il panno verrà poi mostrato a tutti gli
invitati a riprova della illibatezza della sposa. A
questo punto le parenti si ritirano e gli sposi vengono
lasciati soli.
Le donne Azande in Congo si
eccitano fra di loro toccandosi il clitoride e subito
dopo ognuna prende una grossa banana e la introduce
nella vagina dell'altra, tirandola fuori prima del
godimento, la allaccia poi ai suoi fianchi e si corica
sulla partner penetrandola come se fosse un uomo. Lo
stesso servizio le viene poi reso dalla compagna.
In questa stessa regione, gli uomini azande
considerano l'omosessualità tra le cose piu naturali e
la praticano normalmente. Essi considerano però solo il
coito anale come unica forma di espressione
dell'omosessualità. Detestano la masturbazione e la
fellatio, molto probabilmente perché nell’antichità
questa popolazione usava segare a punta i denti dei
propri componenti. Si tratta infatti di una delle più
note tribù antropofaghe del Congo.
Nella Guinea
portoghese vige una sorta di Jus prime noctis, ossia è
obbligo inderogabile del capo di accoppiarsi con tutte
le vergini arrivate alla maturità. Nessuna donna può
sposarsi se non è stata da lui deflorata.
A
Bambara nel Sudan occidentale quando un uomo è chiamato
alla guerra, prima di partire deve sottoporsi ad un
incantesimo consistente nel far uscire, con il suo
fallo, un nodo magico infilato nell'interno della vagina
di una ragazza bellissima. Si dice che qualche volta vi
riesce ma che il più delle volte, chi si avvantaggia di
questa usanza, è soltanto la ragazza che, durante gli
innumerevoli tentativi fatti dall'uomo, riesce ad
ottenere molti orgasmi.
In Togo, quando i
genitori della coppia non sono in grado di affrontare le
ingenti spese del matrimonio le ragazze fuggono di casa
aiutate dagli amici del fidanzato. Dicono ai
genitori che vanno al pozzo per prendere l'acqua e lì si
fanno rapire facendo finta di non esserne a conoscenza.
Urlano e si dibattono con forza fino a quando vengono
portate in braccio nella capanna del fidanzato. Lì
debbono rimanere per almeno una settimana, sempre
facendo finta di essere state rapite contro la loro
volontà. Allo scadere del tempo, le amiche che le hanno
assistite, tornano alle loro capanne e i due giovani
possono accoppiarsi per la prima volta.
Nella
regione del fiume Zambesi, durante la prima notte la
ragazza deve resistere al marito, ma se questi riesce a
sopraffarla, l'amplesso avviene. Se poi la moglie rimane
soddisfatta, per riconoscenza gli prepara un dolce.
È usanza dei Basuto che la nuova moglie abbia
rapporti adulterini con il fratello più giovane del
marito. I Basuto praticano l'ospitalità sessuale e fanno
accoppiare i loro amici fraterni con la propria moglie
che accetta sempre con molto piacere la sostituzione di
persona. A volte, se l'amico è veramente fraterno, il
marito gli concede di accoppiarsi con tutte le sue
mogli. I Basuto permettono inoltre alle loro mogli di
avere rapporti sessuali ufficiali con alcuni uomini che
vengono addirittura pagati dal marito il quale da solo
non riesce a soddisfare le voglie di tutte le sue donne.
I Boscimani (Africa australe atlantica) si
differenziano dalle altre etnie africane per la
conformazione anatomica del loro pene, che invece di
essere lungo e cadente, caratteristica comune alle
popolazioni africane, è corto e piccolo e anche quando
non è in stato di erezione, è sempre dritto, come se in
effetti lo fosse. Quando poi sono in attività sessuale,
il loro pene diventa molto più grosso e turgido.
Le donne Bulungo (popolazione di derivazione egizia)
di questa setta si muovono solo se trasportate a spalla
dagli uomini e toccano la nuda terra solo quando hanno
voglia di accoppiarsi con qualche confratello che
appartiene alla loro setta, il quale non ha alcuna
possibilità di rifiutare la richiesta. Con grande
arroganza esse allargano le gambe e ordinano agli uomini
di possederle.
Le ragazze di Fon (Dahomey) hanno
l'uso, a giorni alterni, di allungare le labbra della
vagina. La pratica ha inizio a nove anni e continua fino
a quindici. L'operazione viene eseguita dalla madre
o dalle sorelle maggiori che cospargono le labbra della
vagina con l'ugname che agevola l'allungamento che, alla
fine può raggiungere anche i tre centimetri. La
vagina così manipolata, produce, durante
l'accoppiamento, un godimento più intenso perché le
labbra, allungate stringono il pene dell'uomo
saldamente, facendo impazzire di piacere la coppia che è
così portata ad avere molti rapporti sessuali
Nell'alta valle del Nilo, tra i Ganda, quando avviene la
nascita di una coppia di gemelli, a differenza di altre
popolazioni, il padre ne è felice e viene ammirato da
tutti. Dopo la nascita ha luogo la cerimonia che prevede
la rimozione di un fiore di banano, inserito nella
vagina della donna che ha partorito i gemelli. Il
marito deve riuscire, davanti a tutti, a far uscire il
fiore dalla vagina soltanto con il suo pene in erezione.
Se vi riesce è segno di grande augurio e deve
accoppiarsi con la moglie che nel frattempo si è
eccitata, davanti al villaggio plaudente.
Africa
occidentale: spesso accade che una ragazza che era stata
promessa in moglie quando era bambina non voglia più
sposare il fidanzato perché nel frattempo si è
innamorata di un altro. In questo caso potrà andare con
l'uomo che ama, però è obbligata, a titolo di
risarcimento, a convivere per tre mesi con il vecchio
fidanzato che durante il lungo fidanzamento ha lavorato
per la famiglia della ragazza, sacrificandosi a lavorare
per tanto tempo a favore dei suoceri. Durante questi
tre mesi, d'inverno, quando la pioggia cade fortissima e
tutti gli uomini e gli animali non escono dalla foresta,
il fidanzato cercherà di far recedere la ragazza dalla
sua insana decisione e cercherà con tutti i mezzi a sua
disposizione di farle dimenticare l'uomo del quale si è
innamorata, ma se non vi riesce, allo scadere del tempo,
dovrà lasciarla libera di fare quello che vuole.
A Bidjogo in Guinea le ragazze di questa tribù, dove
solo gli uomini hanno l'obbligo di fedeltà, hanno
l'abitudine di dichiarare il loro amore all'uomo
prescelto ponendo una ciotola di riso davanti alla sua
abitazione. Se l'uomo è d'accordo mangia il riso e si
ritrova nel letto con la ragazza che, se lo ritiene un
valido amante, all'indomani ripete l'operazione del riso
e se questi l'accetta ancora si ritrova ufficialmente
sposato.
A Bobo in Alto Volta, le donne sterili,
ma facoltose, possono sposare, al pari degli uomini,
fanciulle in tenera età. Le regole del matrimonio
vengono rispettate nei minimi particolari e si procede
persino alla consegna della dote. Naturalmente queste
donne-marito provvedono a far accoppiare le loro mogli
bambine con altri ragazzi. La donna sterile assiste a
tutte le fasi, dal coito all’eventuale nascita del
bambino e si sente padre a tutti gli effetti, come se il
figlio fosse veramente suo. L'uomo che si è prestato al
gioco, non ha alcun diritto né nei confronti della
ragazza, né nei confronti del bambino.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
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