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CINEMA PASSIONE
 


 

 

Sharon Stone
La donna oltre l'icona
Divenne una star popolare nel 1992 quando, durante le riprese di Basic Instinct, accavallò le gambe facendo vedere le sue parti intime senza mutandine. Quel gesto l’ha fissata nell’immaginario planetario come donna fatale







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Basic Instinct l'ha trasformata in una star, ma ha anche rischiato di cristallizzarsi nel ruolo della diabolica Catherine Tramell. Basic Instinct è stato uno di quei film capaci di influenzare e rappresentare la propria epoca, ed è proprio grazie a storie del genere che si diventa una star: per Rita Hayworth si trattò di Gilda, per Brad Pitt di Thelma & Louise.

Ma nonostante la popolarità ottenuta l’attrice è tornata più volte a parlare della famosa scena del cult del 1992 in cui, durante l’interrogatorio con Michael Douglas, la star accavalla le gambe lasciando intravedere le parti basse: «Mi avevano assicurato che non si sarebbero viste le parti intime».

Secondo Sharon durante le riprese i produttori chiesero a Sharon di togliersi la biancheria intima per girare la scena in quanto il bianco delle mutandine avrebbe riflesso la luce, assicurandola però che non si sarebbero visto nulla nella versione definitiva del dramma erotico. Ovviamente non andò così e l’attrice rimase di stucco all’anteprima del film al festival di Cannes.

In realtà la scelta di girarla senza slip venne al regista Paul Verhoeven pochi minuti prima del ciak, a seguito di un ricordo personale dei suoi anni di scuola. Una ragazza maliziosa per metterlo in imbarazzo aveva accavallato le gambe sapendo benissimo di essere senza mutande.

Di contro c’è da dire che Paul Verhoeven ha sempre smentito la versione dei fatti di Sharon affermando che l’attrice fosse al corrente del suo ricordo adolescenziale ed insieme a lei fu deciso di mettere nel film quella sequenza realmente vissuta.

La Stone, come detto, non seppe nulla di quanto si “fosse realmente visto” se non a film completato. Fu così che vide le sue parti intime nel grande schermo. La reazione da parte di Sharon fu delle più dure. Se ne andò con la sua auto cercando di mettersi in contatto col suo avvocato, ma non prima di aver tirato uno schiaffo in faccia al regista Paul Verhoeven.

Dopo qualche giorno fu contattata dalla produzione convincendola che quella scena era di fondamentale importanza per la storia e dopo varie pressioni diede il suo benestare a quella scena. All’uscita del film si ritrovò sulle prime pagine di tutti i giornali, era diventata una star, la sua carriera esplose e quella sequenza fu considerato l’accavallamento di gambe più famoso del cinema rendendola immortale.

Sharon Vonne Stone è nata a Meadville, il 10 marzo 1958. A 24 anni, mentre si trovava in Francia, venne notata dal regista Claude Lelouch che le diede una piccola parte di soli due minuti nella commedia Bolero.

Nel 1983 fu selezionata da George Lucas e Steven Spielberg per la parte femminile di Indiana Jones e il tempio maledetto, ma alla fine fu scelta Kate Capshaw, ritenuta più versatile e più adatta al personaggio da interpretare.
Il primo ruolo di un certo rilievo lo ebbe in Atto di forza (1990), sempre di Paul Verhoeven, dove interpretò la moglie di Arnold Schwarzenegger.

Il personaggio che le diede gloria internazionale e che la fece entrare nella storia del cinema fu quello della serial killer bisessuale Catherine Tramell in Basic Instinct. Inizialmente il ruolo di protagonista era stato offerto alla più esperta Geena Davis, che però aveva rifiutato a causa delle numerose scene di nudo presenti nel film.

Basic Instinct provocò numerose polemiche a causa dei suoi forti contenuti erotici e le numerose scene di sesso che venivano mostrate senza censure, ma il pubblico lo accolse con entusiasmo tanto che fu il re degli incassi di quella stagione cinematografica: ciò aumentò notevolmente la popolarità della Stone, che nel 1992 venne inserita dalla rivista People tra le 50 donne più belle del mondo.


 




 





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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
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