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REPORTAGE
VIAGGIO A BNEI BRAK LA CITTÀ ULTRA
ORTODOSSA
Matrimonio ebraico
Solo la sposa festeggia con gli uomini,
mentre le donne non sono ammesse alla cerimonia e guardano gli
invitati da dietro una tenda bianca. I bambini fumano e le gli
uomini si ubriacano. Quando si aprono le danze, la sposa balla con
il rabbino, il nonno, il padre e il suocero
Siamo a Bnei Brak una città di
poco più di 150 mila anime che si trova a est di Tel
Aviv, in Israele, abitata quasi esclusivamente da
Haredi, gli ebrei ultra-ortodossi. È una delle città più
povere e densamente popolate in Israele. Un tempo questa
città era abitata anche da persone appartenenti a
diverse correnti dell’ebraismo, ma negli ultimi anni è
stata governata esclusivamente da sindaci Haredi, che
hanno favorito la crescita della popolazione
ultra-ortodossa e provocato l’allontanamento degli altri
cittadini.
Oggi è il giorno in cui si celebra il
matrimonio in stile tradizionale di Rebecca e Aharon,
della comunità Haredi. Gli uomini vestono come i loro
antenati nel diciottesimo secolo, portano la barba e i
boccoli laterali, sono contro ogni modernità e non hanno
tv né internet….
Rebecca e Aharon sono
necessariamente di religione ebraica perché la loro
religione non prevede il matrimonio di due persone che
non professino entrambe lo stesso credo, le nozze tra
due persone appartenenti a religioni diverse sono
espressamente vietate dal diritto ebraico e non hanno
alcuna validità giuridica. A differenza dei cattolici
nel caso in cui uno dei due non sia ebreo dovrà prima
convertirsi.
Prima della cerimonia Rebecca
pratica il rituale dell’abluzione chiamato Tevilà
mediante l'immersione completa del corpo nella Mikvè,
una vasca contenente acqua di fonte o acqua piovana,
simbolo di rinascita in una nuova vita, quella
matrimoniale. La cerimonia vera e propria si divide
in due parti: la promessa di matrimonio e il matrimonio
vero e proprio.
Nella prima parte Rebecca non può
parlare con nessun uomo e indossa un abito rigorosamente
bianco. Lo sposo invece può indossare un kittel o un
tallìt. Poi trascorrono un'ora insieme, l'officiante è
un rabbino e la cerimonia si svolgerà sotto la chuppah,
il baldacchino nuziale che simboleggia la futura casa
degli sposi ed è formato da un telo e da quattro pali,
il telo è bianco o rosso con bordature in oro e adornato
con i fiori del bouquet della sposa.
Ad assistere
alla cerimonia saranno i parenti più stretti di sesso
maschile vestiti rigorosamente di nero e indossano lo
"shtreimel" (il rotondo cappello di pelo). Sono separati
dalle donne, che guardano la cerimonia da dietro una
tenda bianca.
Il rabbino benedice un calice di
vino e pronunciando un sermone fa sì che gli sposi
bevano da quello stesso calice. A quel punto Aharon
consegna al Rabbino l’anello che intende donare alla
sposa. Dopo lo scambio degli anelli, il Rabbino legge il
Ketubà, nel quale si spiegano i diritti e i doveri della
coppia e soprattutto gli obblighi del marito verso la
moglie. Quest'ultima conserverà questo documento firmato
dal marito e da due testimoni che non devono avere
nessun legame di parentela con la coppia.
Gli
sposi bevono dal calice che poi viene poggiato a terra
dallo sposo e infranto pestandolo. Questo gesto ricorda
che nessuna cerimonia può considerarsi completamente
lieta dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme e
l’allontanamento dalla terra Santa del popolo ebraico.
Al termine della prima parte della cerimonia, la
coppia si apparta in una stanza privata e insieme beve
un tipico consommè. A questo punto gli sposi sono pronti
per il ricevimento vero e proprio. Il via è dato dalla
benedizione della Challah, il tradizionale pane
intrecciato, che simboleggia l’unione delle famiglie e
successivamente Rebecca e Aharon si concedono ai parenti
festeggiando fra buon cibo, vino e danze tradizionali il
loro giorno più bello e importante della loro vita.
Partono la danze rituali tra cui la Hora, in cui gli
sposi salgono su delle sedie mentre reggono i lembi
dello stesso fazzoletto e la Mitzvah tantz durante la
quale la sposa resta in piedi da sola in un angolo della
sala e il rabbino, suo nonno, suo padre e suo suocero
ballano attorno a lei. Poi Rebecca raggiunge le
donne aldilà della tenda e gli uomini continuano a
festeggiare e lasciando fumare le sigarette ai bambini.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
.www.dagospia.com
https://www.matrimonio.com/articoli/matrimonio-ebraico--c1278
https://www.ilpost.it/2012/02/15/matrimonio-ebraico/
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