HOME   CERCA NEL SITO   CONTATTI   COOKIE POLICY
 
 
GIALLO PASSIONE
 

  STORIA DI UNA RELAZIONE CLANDESTINA

BOB & JACKIE
L'AMORE IMPOSSIBILE
Una relazione forte, tanto passionale quanto scandalosa.
Fu la love story fra Jackie Kennedy e il cognato
Bobby, tollerata dai famigliari, nota a molti,
ma rimasta sconosciuta all'opinione pubblica...




 
Adamo, che ne pensi del libro di David Heyman “Bobby and Jackie: A Love Story”?
Siamo all’ennesima storia rosa, ma visto che è una vicenda cosparsa di tragedie e sentimenti credo che vada bene per la tua rubrica Giallo Passione.

Chi era Jacqueline Kennedy?
Jacqueline Lee Bouvier era una delle donne più famose e più eleganti del XX secolo.
Nasceva da una famiglia facoltosa e si dice che iniziò prima a cavalcare che a camminare.
Frequentò le migliori scuole private di New York finché a diciotto anni la ritroviamo a Merrywood dove viene eletta “Debuttante dell’anno”.

Quindi era molto bella?
Il cronista del giornale locale la descrisse ai suoi lettori in questo modo:
“Una brunetta regale, dai lineamenti classici e dalla carnagione che ricorda la porcellana di Dresda’.

Poi?
Continuò gli studi presso il prestigioso Vassar College, la Sorbona di Parigi e la George Washington University di Washington, dove si laureò in letteratura francese e nel 1951 trovò un lavoro presso il Washington Times-Herald, inizialmente come fotografa, poi come giornalista.
Durante un party conobbe John Kennedy.

E John non se la fece scappare, immagino…
La giudicò subito una ragazza giusta per lui e così la presentò alla sua famiglia.
Tutti ne rimasero entusiasti, specialmente suo padre, l’ambasciatore Joseph Kennedy.

Quindi si sposarono?
Certo. Per la precisione il 12 Settembre del 1953 presso la St. Mary's Roman Catholic Church di Newport, Rhode Island. Il matrimonio fu celebrato da un arcivescovo e quattro sacerdoti; al ricevimento furono invitati 1300 ospiti.

Come andò il matrimonio?
Molto bene, lei aiutò il futuro presidente degli Stati Uniti nella sua campagna trionfale verso la Casa Bianca.
Ebbero tre figli e come first lady si interessò moltissimo di arte, ma il 22 Novembre del 1963 a Dallas, nel Texas, John fu ucciso in un attentato, lei era seduta con suo marito nella macchina presidenziale…

Passiamo a Robert?
Robert Francis Kennedy, chiamato Bob o, affettuosamente, Bobby era nato a Brookline, il 20 novembre 1925, fratello di John Fitzgerald Kennedy e quindi cognato di Jacqueline.
Da senatore fu un convinto oppositore della guerra in Vietnam e sostenitore dei diritti civili.
Fu ministro durante la presidenza del fratello e candidato alle presidenziali dopo la morte del fratello.

Era sposato?
Si sposò molto presto nel 1950, ed ebbe, dalla moglie Ethel, cattolica praticante, ben undici figli, l'ultimo dei quali nacque dopo la sua morte. E’ chiaro ora il quadro dei due personaggi?

Sì abbastanza, quindi con la moglie sempre incinta, Bob si consola con la cognata…
Beh qui entriamo nel gossip…

Appunto! Secondo te quando nacque questa liaison?
Il loro amore iniziò sei mesi dopo la morte di John e durò ben quattro anni ovvero fino alla morte di Bob.
Complice fu lo straziante lutto del fratello/marito.

Chi dei due fece il primo passo?
Questa è una domanda da mille punti, posso dirti che quando Jackie, educata secondo la più rigida etichetta aristocratica della privacy, decise di sparire dalla scena pubblica vendendo la casa in Virginia e acquistando un lussuoso appartamento a NY, Bobby non esitò a seguirla prendendo anche lui un appartamento nel complesso dei grattacieli Plaza dell’ONU.

Ma Jacqueline Kennedy pare avesse anche altri amanti o comunque non disdegnasse relazioni estemporanee…
E’ normale che la vedova Kennedy, una delle donne più apprezzate del secolo scorso, suscitasse l’attenzione morbosa di tutti i rotocalchi del settore. Erano sufficienti delle foto innocue e dei testimoni più o meno attendibili per infarcire una relazione d’amore segreta con dettagli scabrosi e curiosità piccanti, e il gioco è fatto. Le furono attribuite diverse relazioni, la prima in ordine cronologico con lo scrittore Philip Roth, ma fu lui stesso anni dopo ad ammettere che per sua colpa tra loro non vi era stata alcuna consumazione. Altri avvistamenti la vogliono vicina ai cognati Ted Kennedy e Peter Lawford, ad André Meyer, il suo consulente finanziario, a William Holden, ma durò sette giorni, e a Paul Newman con tanto di localizzazione dell’incontro all’hotel Carlyle di New York. Di certo sappiamo che nel 1964 dopo la morte del marito ebbe una breve storia con Marlon Brando.

Ci sono particolari dell’incontro?
Si incontrarono ad una cena insieme ad altri amici vicino Hollywood. Dopo cena ballarono con passione. Lui la riempì di complimenti, ma fondamentalmente esitava…

E lei?
Beh… lei non perse tempo e dopo l’ennesimo ballo, con l'aiuto di una forte dose di alcol, si buttò: "Vuoi passare la notte con me?". Gli disse sorridendo. Nella biografia censurata l’attore descrive le due notti d'amore e ricorda i “fianchi maschili” di lei e “i muscoli tesi”. E conclude: “Non sono sicuro se capisse bene cosa stesse facendo, sessualmente parlando. Ma senza dubbio ci sapeva fare…” Fu Jackie a piantarlo dopo due incontri.

Torniamo a Bob… era davvero innamorato della cognata?
C’è chi descrive la coppia come due teenagers in amore… Ogni occasione era quella giusta per scambiarsi gesti d’affetto e di complicità e per suscitare stupore tra gli amici.

E la cattolicissima Ethel, moglie di Bob, come la prese?
Bobby non fece mai nulla per occultare la tresca. La moglie sapeva e tollerava il tradimento, ma ogni volta che la cognata faceva visita a Bobby, erano scene di gelosia, peraltro senza effetto.
Pensa che durante una cena sullo yacht presidenziale USS Sequoia, Bobby e Jackie sparirono sottocoperta, lasciando Ethel di sopra con il resto dei commensali.
«Quando tornarono erano rilassati e paghi come due gattoni soriani», rivelò successivamente uno dei commensali, amico della coppia.

Gustoso anche l’episodio di Palm Beach…
L’ereditiera Mary Harrington e allora fidanzata di Ted Kennedy, raccontò che nel Natale del 1964 sorprese Jackie mentre prendeva il sole in topless nella villa dei Kennedy con Robert inginocchiato al suo fianco.
Li vide baciarsi appassionatamente poi lui le mise una mano sul seno e l'altra dentro lo slip.

Ormai la loro storia era alla luce del giorno…
Ripeto non perdevano occasione di scambiarsi effusioni e questo avveniva ovunque, anche in Senato.
Un giorno il funzionario del Commerce Department Kenneth McKnight trovò Robert sdraiato in poltrona con Jackie seduta sulle sue ginocchia e le braccia avvinghiate al collo.

Tutti vedevano di buon occhio questa relazione…
Beh a parte la moglie di Bob e Aristotele Onassis. L’unico che cercò di contrastare la relazione minacciando i due di rivelare pubblicamente la vicenda.

Cosa c’entra Onassis?
Aristotele Onassis era un armatore greco, l’uomo più ricco del mondo ed amico della famiglia Kennedy.
Jackie naturalmente sapeva che Bob non l’avrebbe mai sposata per cui il ricco greco era un ottimo investimento per il futuro.

Qui vedo una donna arrivista e calcolatrice…
Tieni conto che per essere la donna più elegante del mondo doveva mantenere un tenore di vita non indifferente e le sue rendite di vedova non sarebbero mai state sufficienti.
Aggiungi inoltre che Bob non avrebbe mai lasciato la moglie, madre dei suoi undici figli.

E Bob come vedeva questo triangolo rosa a fosche tinte?
Bob era gelosissimo tanto che alcuni amici durante un party lo sentirono urlare:
“Se Onassis vuole avere Jackie, deve passare sul mio cadavere!!!”.

Quindi per Onassis la morte di Bob fu una specie di liberazione…
Jackie lo sposò nello stesso anno della morte di Bob, circa quattro mesi dopo.
Pensa che quando appresa la notizia dell’attentato dovette accorrere al capezzale dell’amante/cognato si trovava sullo yacht Christina del greco.

Comunque con Bob fu amore vero…
Sì credo non ci fosse solo attrazione sessuale.
Quando spararono a Robert, Jackie volò subito al suo fianco e la moglie Ethel si fece da parte, permettendole di restare sola con lui fino all'ultimo.
Bobby era cerebralmente morto ma la cattolicissima moglie si rifiutava di staccargli la spina e il fratello Ted non era psicologicamente in grado di intervenire.
All'1 e 20 di mattina del 6 giugno 1968 fu Jackie ad ordinare ai medici di lasciarlo morire, dopo aver firmato l'autorizzazione, come da protocollo ospedaliero.

Conclusioni?
Come tutte le storie clandestine la loro è stata una bella storia passionale, rovente e senza speranza.


Lo stesso anno Jackie decise di sposarsi con l’armatore greco Aristotele Onassis, di 23 anni più vecchio.
Il matrimonio fallì, ma durò formalmente fino alla morte di lui, nel 1975. Il 19 Maggio del 1994 Jacqueline Kennedy Onassis morì a causa di una malattia (linfoma di Hodgkin).
Bowles, un inviato speciale di Vogue, ha recentemente definito Jacqueline Kennedy :
“Una delle grandi icone di stile della storia che influì profondamente su come un'intera generazione di donne decise di vestirsi e di comportarsi”.
Lei stessa descrisse la sua vita, poco prima di morire:
‘Mi sono capitate diverse cose brutte ed ho anche sofferto molto, ma ho avuto anche tanti bei momenti.
Ogni momento che si vive è differente dall’altro. Il bello, il brutto, le cose difficili, la gioia, la tragedia, l’amore, la felicità formano una cosa unica, che è quello che si chiama ‘vita’.
Non si può separare il buono dal cattivo e forse non c’è nemmeno bisogno di farlo’.




 












 





1


INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
www.psicolinea.it
http://pensierimadyur.blogspot.com
http://www.ccsnews.it
www.adnkronos.com
http://www.vip.it/bobby-and-jackie/
www.lastampa.it
www.blitzquotidiano.it

FOTO GOOGLE IMAGE


 








 
Tutte le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi autori. Qualora l'autore ritenesse improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione verrà ritirata immediatamente. (All images and materials are copyright protected  and are the property of their respective authors.and are the property of their respective authors. If the author deems improper use, they will be deleted from our site upon notification.) Scrivi a liberaeva@libero.it

 COOKIE POLICY



TORNA SU (TOP)


LiberaEva Magazine Tutti i diritti Riservati
  Contatti