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GIALLO PASSIONE
LA LETTURA E'
ADATTA AD UN PUBBLICO ADULTO
Denise Labbè
Andiamo a lavare la
bambola
Francia 1954. In una fosca atmosfera è
maturato a Blois uno dei più terribili delitti che la cronaca
nera francese ricordi
“Signora Denise lei era una bella
donna ed aveva avuto diverse esperienze amorose. La
piccola Caterina era nata da una di queste relazioni,
vero?” “Sì ero una ragazza madre.”
“Era difficile
la condizione di ragazza madre nel 1954 in Francia?”
“Direi impossibile, per questo agognavo un matrimonio.
Era diventata quasi un’ossessione. Ci pensavo sempre in
ogni momento, desideravo una vita normale.”
“Ed
in effetti conobbe un bell’allievo ufficiale Jaques
Algarron …” “Era colto, intelligente, credevo davvero di
aver trovato l’uomo della mia vita.”
“Con la
fissazione della letteratura e il mito dell’uomo
perfetto…” “Infatti, professava le sue idee anche nella
vita amorosa. Era alla ricerca della supercoppia,
pretendendo da me una dedizione totale e assoluta.”
“Deciso e crudele la costrinse ad abbeverarsi di
letteratura..” “Mi fece leggere "l'Innocente" di
D'Annunzio ed altri libri del genere.”
“Lei ne
restò folgorata?” “Mi prestai succube a ogni genere di
violenze fisiche e mentali. Andavo fiera di quei segni
sulla pelle. Dapprima leggeri, ma poi mi sottopose a
vere e proprie torture e pratiche di sadomasochismo che
mi procuravano tagli, ferite, bruciature…”
“Fino
a quando non le chiese il sacrificio estremo…” “Sì,
l’uccisione di mia figlia.”
“E lei?” “Ero pazza
d’amore e naturalmente accettai.”
“Quanti anni
aveva sua figlia?” “Due anni e mezzo.”
“Cosa le
disse lui?” “ - Deciditi, o sacrifichi la bambina o non
mi vedrai più! - ”.
“Quando Jacques lasciò la
stanza lei si torse le mani e scoppiò in un pianto
disperato. E’ vero?” “Ero ancora sotto shock per un
precedente aborto e l’idea di uccidere la mia unica
figlia mi appariva davvero orribile.”
“Ma questo
sentimento durò poco… Perché lo fece?” “Per il solo ed
unico scopo di dimostrare al mio amante che per lui, ero
disposta a fare qualunque cosa.”
“Come avvenne?”
“L’8 novembre 1954 raggiunsi Catherine a Vendôme, dove
era ospite della nonna. La piccola giocava con una
bambola di pezza in giardino.”
“Lei cosa le
disse?” “La presi per mano e le dissi: - Andiamo a
lavare la bambola, vuoi? -. Mia figlia mi seguì
contenta; la sua bambola era davvero sporca. Ebbi un
attimo di ribellione ma poi pensai a Jacques velocemente
afferrai Catherine la spinsi a testa in giù nella
bacinella di zinco piena di acqua e sapone.”
“E’ vero che aveva tentato di affogare sua figlia in
un lago poco tempo prima?” “No, quello fu l’unico
tentativo, l’unico momento di follia.”
“Fu
condannata di omicidio insieme al suo amato ufficiale?”
“Fui condannata all’ergastolo evitando di un soffio la
ghigliottina.”
“E il suo amante?” “Lui a
vent’anni di lavori forzati.”
“Si racconta che la
pubblica accusa portò addirittura in aula un bacile di
zinco per simulare l’omicidio.” “Voleva dimostrare come
fosse difficile tenere una creatura con la testa
sott’acqua fino a farla annegare e quindi quanta
convinzione e dedizione c’era nel mio gesto.”
La
storia di Denise conquistò le prime pagine per mesi e
mesi, intervennero illustri psicologi domandandosi se
fosse più esecrabile una madre che uccide la propria
figlia per amore di un uomo, o un uomo che è così
crudele da esigere una simile prova di dedizione.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
REALIZZATA GRAZIE A:
Cinzia Tani, giornalista e scrittrice, e al suo fantastico libro
Assassine
FOTO GOOGLE IMAGE
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