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GIALLO PASSIONE
DELITTO DI FAMIGLIA
Il caso Murri
Fatti di gente perbene
Tra i fatti di cronaca nera che hanno
appassionato l'opinione pubblica nel secolo scorso, il caso Murri
è stato certamente uno dei più popolari per il coinvolgimento di
personaggi appartenenti alla Bologna bene
Nel 1974 Mauro
Bolognini ne ha tratto un film "Fatti di gente perbene", con
Giancarlo Giannini e Catherine Deneuve
Adamo, Ieri notte mi è capitato di vedere su
Rete 4 un vecchio film di Bolognini, “Fatti di gente
perbene”. Ho letto che è un fatto realmente accaduto…
Ah sì il famoso delitto Murri.
Da
quello che ho visto si trattava di un ordinario omicidio
in famiglia. Beh visto così sì, un marito
ucciso dal cognato… ma i protagonisti erano Tullio e
Linda Murri, figli di uno dei più noti medici e
rappresentante di spicco dei socialisti, Augusto Murri.
Cosa accadde realmente? Il Conte
Francesco Bonmartini, marito di Linda Murri, fu ucciso
con tredici pugnalate nel suo appartamento di Via
Mazzini, a Bologna, la notte del 28 agosto 1902. L’arma
del delitto non venne ritrovata, stupirono però
l’esattezza e la precisione dei colpi.
Le
prime indagini cosa stabilirono? La tesi di
assassinio a scopo di rapina non convinse gli inquirenti
che iniziarono a convocare i familiari stretti della
vittima, fino a che è lo stesso professor Murri in una
lettera a dichiarare che il colpevole è il figlio,
Tullio che avrebbe agito per legittima difesa.
Tullio Murri, noto avvocato, si diede alla fuga…
Girò mezza Europa, ma poi fu convinto dalla famiglia a
costituirsi. Insieme a lui furono arrestati Pio Naldi,
un medico complice, la sorella Contessa Teodolinda Murri
Bonmartini, accusata di essere la mandante, il suo
amante Carlo Secchi, un noto otorinolaringoiatra, e
Rosina Bonetti, l'amante di Tullio.
E il
movente? Storie di amanti e molto
probabilmente una relazione incestuosa di Linda Murri
con il fratello.
Oddio, un bel dramma
familiare? Eh sì, fatti privati dati in
pasto alla curiosità popolare. In fin dei conti nella
vicenda vi erano tutti gli elementi necessari a
catturare la morbosità del pubblico.
La
stampa ci ricamò sopra? Ci furono giornali
che triplicarono le tirature ed uscivano con due tre
edizioni ogni giorno, come Il Resto del Carlino e il
cattolicissimo l’Avvenire d’Italia, protagonista di una
vera e propria crociata contro i Murri, colpevoli, prima
ancora di essere giudicati, di rappresentare la
borghesia progressista, laica, positivista e socialista
dell’epoca.
Cosa si diceva di Linda
Murri? Venne scritto di tutto! Amante di
Secchi che già giovanissima avrebbe voluto sposare,
matrimonio che la famiglia non aveva approvato. Vittima
di un matrimonio disgraziato che consumava il suo
peccato di donna in una garçonniere vicino casa per poi
lasciarsi travolgere dalla passione per l’amante fino ad
accettare festini a base di ostriche, champagne e sesso.
E poi ancora divenne per la stampa: lesbica, nonché
sadica e quindi incestuosa con il fratello e addirittura
con il padre.
Il titolo del film di
Bolognini sembra azzeccatissimo! I giornali
la descrissero come una donna affamata di piaceri
trasgressivi. Sotto la coltre di signora per bene colta
e raffinata si nascondeva una donna pronta a tutto per
il suo autocompiacimento fino a convincere il fratello a
commettere un delitto per essere liberata da un marito
divenuto ormai troppo scomodo.
Il
processo fece luce sul movente? Non venne
fuori alcun motivo valido che giustificasse le tredici
pugnalate. Del resto le condizioni ambientali non erano
delle migliori: rivelazioni sensazionali poi smentite in
sordina, lettere anonime, fascicoli giudiziari
pubblicati dai giornali e quant’altro. Il popolo si era
diviso in innocentisti e colpevolisti. Gli intrighi
familiari e i colpi di scena furono manipolati a fini
politici. Si decise addirittura di spostare il processo
da Bologna a Torino.
Ma anche nella nuova
sede non successe nulla? Le figure dei
protagonisti sfumarono sotto le schermaglie politiche.
Venne fuori che il giudice Stanzani era un cattolico
osservante, uno di quelli che faceva la comunione tutte
le mattine. Augusto Murri invece si era battuto per
togliere l’insegnamento della religione dalle scuole.
Fu davvero Tullio Murri l’esecutore?
Beh credo di proprio di sì, però a distanza di un secolo
continuiamo a non sapere che cosa lo abbia spinto a
cacciarsi così atrocemente nei guai per difendere la
vita della sorella.
Quindi sei convinto
che la sorella fosse effettivamente minacciata dal
marito? Non ho detto questo! Pensa che
nemmeno la figlia di Tullio Gianna Rosa Murri riesce a
sciogliere i dubbi nonostante il libro, pubblicato nel
2003, dal titolo "La verità sulla mia famiglia e sul
delitto Murri", sia ampiamente documentato. Ancora
non trovano risposta le domande che, da oltre cento
anni, aspettano la rivelazione: chi fu ad uccidere, e
per quale motivo, il conte Francesco Bonmartini nel suo
appartamento di Via Mazzini, a Bologna, la notte del 28
agosto 1902?
Nel 1906 Linda Murri ottenne la
grazia e il ricongiungimento con i figli su richiesta
dei suoi avvocati. Nel frattempo Secchi era morto in
carcere per una polmonite. Rosina Bonetti venne
ricoverata in manicomio. Tullio Murri uscì graziato,
invece, nel 1919 alla fine della guerra. Il presidente
del processo si dichiarò favorevole purchè la grazia
toccasse anche a Pio Naldi, come avvenne.
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CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
www.arcobaleno.net url.it/donnestoria
www.corriereproposte.it
FOTO TOMMY
RETRO'
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