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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Lauren Bacall
La vita per il cinema,
l’amore per Bogart
Esiste un solo aggettivo per descrivere
il suo fascino: incantevole. La sua voce profonda insieme ad un
taglio di occhi strepitoso, diventava un cocktail colmo di
sensualità che mandava fuori di testa il pubblico maschile. Con
la sua bellezza ha conquistato prima Broadway e poi Hollywood. La
sua prima apparizione al cinema è accanto a Humphrey Bogart ed è
subito amore
(New York, 16 settembre 1924 - New York, 12 agosto 2014)
LAUREN BACALL, UN PO’ COME KATHERINE
HEPBURN, HA ATTRAVERSATO LO SHOW BUSINESS CON GRANDE ELEGANZA
E UMANITÀ, NON ACCETTANDO TROPPI COMPROMESSI CON HOLLYWOOD,
CONCENTRANDOSI PIUTTOSTO SUL TEATRO
Buongiorno madame, Lauren Bacall
non era il suo vero nome? Il mio nome vero è
Betty Jane Perske, sono cugina di primo grado dello
statista israeliano Shimon Peres (il cui vero nome è
Shimon Perske). Ma chi vuole che mi riconosca con quel
nome!
Leggo che Bacall era il nome di sua
madre... Mia madre si chiamava Weinstein
Bacal (ossia "Bicchiere di vino"). Cognome che fu
abbreviato per motivi di praticità quando la famiglia
giunse dall'Europa a Ellis Island (USA).
Come mai questa scelta? Mio padre abbandonò
la famiglia quando ero ancora piccola ed io vissi la mia
infanzia con la mamma e gli zii materni. Quando decisi
di cambiare nome la scelta fu ovvia, soltanto che, per
motivi linguistici, aggiunsi una “elle” trasformandolo
in Bacall.
E Lauren? Il nome
Lauren mi fu invece suggerito da Howard Hawks, il
regista che mi ha lanciata nel mondo del cinema.
Le sue origini? Provengo da una
famiglia di religione ebraica. Sono nata a New York, mio
padre era polacco e mia madre rumena-tedesca, entrambi
immigrati negli Stati Uniti. Ero figlia unica.
Le è mancata la figura paterna…
Sinceramente no, la mia infanzia era piena di sogni,
volevo fare la ballerina ma ero anche attratta dal
cinema. Pensi che dichiaravo apertamente di essere
innamorata di Leslie Howard!
A sedici
anni incontrò Bette Davis… Oh sì, ovviamente
quell’incontro durò il tempo di un autografo. Per me è
stato un sempre un ricordo straordinario.
Come entrò nel mondo del cinema?
Frequentavo l'Accademia Americana di Arti Drammatiche e
recitavo ogni tanto come comparsa a Broadway, ma
soprattutto lavoravo come fotomodella e come maschera
nei teatri di Broadway. Il regista Howard Hawks mi notò
sulla copertina della rivista Harper's Bazaar.
Da lì il passo fu breve… Nonostante
non avessi esperienza come attrice di cinema debuttai
subito sul grande schermo come protagonista nel film
Acque del Sud accanto ad Humphrey.
Fu
importante per lei l’incontro con Howard Hawks, anche,
dico, come crescita professionale… Grande
Howard! Mi ha letteralmente plasmata sino a farmi
diventare la protagonista ideale delle più tipiche
atmosfere noir, aiutandomi ad accentuare grazia ed
eleganza e a valorizzare la voce bassa e roca,
imponendomi un atteggiamento sicuro ed ostentato fino al
limite dell'aggressività, con una pennellata di
seducente ironia. Non facile, feci del mio meglio!
Humphrey Bogart era già famoso vero?
Era già un divo di Hollywood ed io una ragazzina di 19
anni.
Ci parli di quell’incontro…
Fino a quel momento avevo visto Bogart solamente al
cinema. Non mi dispiaceva, ma nemmeno andavo pazza per
lui. Fino alla sera in cui lui entrò nel mio camerino
mentre mi stavo pettinando. Non so come accadde,
Humphrey stava in piedi dietro di me e scherzavamo come
sempre quando all'improvviso si chinò, mi prese il mento
fra le mani e mi baciò. Fu un gesto rapido, ma delicato
e dolcissimo. Tutto qui.
E poi?
Prima di andarsene lui mi porse una scatola di
fiammiferi e mi chiese di scrivere il mio numero di
telefono. Lo feci.
La chiamò?
La sera stessa, alle undici. Era un po' brillo.
Scherzavamo chiamandoci con i nomi dei personaggi del
film, Slim e Steve. Da quella sera ci vedemmo sempre più
spesso. Io ero vergine e lui risvegliava in me
sensazioni che non conoscevo. A lui bastava uno sguardo
per mettermi in agitazione; quando poi mi stringeva una
mano, sentivo una morsa alla bocca dello stomaco. Era
protettivo e pieno di attenzioni, mai avrei immaginato
che potesse essere così sentimentale.
Nacque l’amore dunque? Nonostante ci fossero
venticinque anni di differenza, fu un sentimento molto
profondo, che lasciò ad entrambi un segno indelebile.
All’inizio ero molto diffidente e perplessa, lui veniva
da tre matrimoni falliti, la sua terza moglie durante le
riprese di Casablanca aveva tentato addirittura il
suicidio. Sospettava immaginando il tradimento del
marito con la protagonista Ingrid Bergman.
Vi sposaste praticamente subito… Mi
conquistò in poco tempo e fu l'unico vero amore della
mia vita. Ci sposammo l’anno seguente, undici giorni
dopo il divorzio dalla sua terza moglie Mayo Methot. Era
il 21 maggio 1945. Lui aveva 46 anni, ed io 20. Dal
matrimonio nacquero Stephen nel ‘49 e Leslie nel ‘52.
Continuaste comunque a lavorare…
Recitammo insieme a: Il grande sonno (1946) ancora di
Howard Hawks, La fuga (1947) di Delmer Daves e L'isola
di corallo (1949) di John Huston.
Il
vostro matrimonio durò 12 anni. Humphrey
morì il 14 gennaio 1957, dopo una lunga malattia, un
carcinoma alla gola. Fu un momento davvero terribile per
me. . Vedova a soli 32 anni. Lo amavo tantissimo, per
lui ho rinunciato a varie e interessanti proposte di
lavoro, senza di lui avrei potuto fare più carriera, ma
io ho scelto Bogart!
E la relazione con
Frank Sinatra? Fu un attimo fuggente, Frank
si sentiva ancora legato sentimentalmente ad Ava Gardner
ed io non riuscivo a dimenticare mio marito. Ma comunque
devo ringraziarlo perché mi ha fatto un favore. Mi ha
salvato dal completo disastro che sarebbe stato il
nostro matrimonio
E il lavoro?
Continuavo a recitare, sia al cinema che in teatro. Nel
’61 conobbi sul set Jason Robards. Ci sposammo
immediatamente. Da quell’unione nacque il piccolo Sam,
oggi grande attore, è stato tra gli interpreti di
Fandango.
Lei non lasciò mai il cinema…
Ero attratta dal mondo dello spettacolo, quindi oltre al
cinema e teatro iniziai ad accettare lavori per la tv e
la parte da protagonista in un musical. Nel frattempo
scrissi anche due autobiografie: Io, Lauren Bacall
(Lauren Bacall By Myself, nel 1974) e Now (nel 1996).
Recitò anche lontano da Hollywood vero?
In Europa fui diretta dal filosofo Bernard-Henri Lévy
nel film Le Jour et la Nuit (Il giorno e la notte),
accanto ad Alain Delon e da Lars Von Trier nei film
Dogville e Manderlay
Il 14 novembre 2009 le è
stato conferito il premio Oscar alla carriera dalla
Academy of Motion Picture Arts and Sciences. È stata la
prima premiata a ricevere questa onorificenza al di
fuori della cerimonia ufficiale, che si è svolta il 7
marzo 2010. Era dal 1994 che non veniva conferito un
Oscar alla carriera ad una donna: l'ultima vincitrice
era stata infatti Deborah Kerr (sei volte candidata al
premio senza mai riceverlo, come Thelma Ritter e Glenn
Close). Si è spenta il 12/8/2014 a New York circa un
mese prima del suo 90esimo compleanno, nella sua
abitazione presso il prestigioso palazzo Dakota, all’età
di 89 anni per un ictus. Tra le mani il telegramma
che le scrisse Bogart all’inizio della loro relazione:
"Tienimi stretto. Il mondo è troppo grande e non voglio
viverci senza di te".” A confermare la sua morte è
stata la famiglia di Bogart con un messaggio su Twitter:
«È con profondo dolore, ma anche con la gratitudine per
la sua vita incredibile, che confermiamo la morte di
Lauren Bacall». Nel 1999, la Bacall si è classificata
al ventesimo posto nella lista delle più grandi star
femminili di tutti i tempi dall'American Film Institute.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://biografieonline.it http://www.liberarti.com
http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/08/13
http://www.lastampa.it/2014/08/13
http://it.wikipedia.org/wiki/Lauren_Bacall
FOTO GOOGLE IMAGE
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