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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Linda Lovelace
GOLA PROFONDA
Linda Lovelace, pseudonimo di Linda
Susan Boreman divenne una delle più famose attrici del cinema
pornografico, interpretando come protagonista il primo film a
luci rosse legale della storia americana: Gola Profonda (Deep
throat)
New York, 10 gennaio 1949 - Denver, 22 aprile 2002
Madame le sue origini?
Sono nata nel 1949 da una famiglia molto modesta.
Vivevamo a New York nel quartiere del Bronx. I miei
erano molto religiosi e la mia giovinezza è stata
caratterizzata dall’osservanza rigida degli insegnamenti
cattolici. Pensi che al liceo ero soprannominata Miss
Santa!
Ma all'età di sedici anni succede
qualcosa, vero? Era il 1969 quando rimasi
incinta. Nacque un bellissimo bambino purtroppo senza
padre. A quel punto i miei, di ristrette vedute, mi
indussero con l’inganno a dare in affidamento il
piccolo, convincendomi che sarebbe stata una cosa solo
momentanea fino a quando non sarei stata in grado di
occuparmene
Ma non fu così…
Nell'arco di un anno mi resi conto che non avrei mai più
rivisto mio figlio, il quale nel frattempo era andato in
adozione definitiva ad un'altra famiglia.
Nel 1970 un altro brutto episodio…
Avevo il cuore a pezzi e ritornai da sola a New York, il
più lontano possibile dai miei. Ma il ritorno non fu dei
migliori, subii un grave incidente stradale che mi
costrinse per il resto della mia vita a periodiche
trasfusioni di sangue.
Il quel contesto
incontrò il suo futuro marito… Chuck Traynor
era allora un produttore di film hard. In quel periodo
dirigeva uno strip-club e, ma lo seppi solo in seguito,
gestiva un fiorente giro di prostituzione nella città.
Nel 1971 lo sposa, un po’ presto no?
Purtroppo non fu una buona decisione. Mio marito era un
tipo autoritario e violento. Grazie alla mia avvenenza e
aggiungo ingenuità non esitò a farmi lavorare accanto
alle ragazze del suo giro e successivamente a lanciarmi
nell’industria del porno, prima coinvolgendomi in alcuni
infimi filmini casalinghi in super8 destinati ad un
pubblico molto esigente, poi facendomi recitare nel film
cult.
Nella sua autobiografia lei parla
di una vera e propria iniziazione al sesso da parte di
suo marito… Più che iniziazione al sesso
direi alla prostituzione. Come le dicevo io ero una
ragazzina tutta casa e chiesa dai buoni sentimenti,
mentre lui era un uomo navigato sicuro di sé. Diceva di
amarmi alla follia, e forse a suo modo era anche vero,
ma nel contempo andava avanti per la sua strada.
Come fu l’approccio? Al tempo
risiedevamo in uno squallido albergo di infimo ordine,
sporco e puzzolente. Una sera mentre rientravamo Chuck,
come al solito ubriaco, mi indicò un gruppo di uomini e
mi disse: “Hai presente quei cinque tizi lì fuori? Beh?
Stai per scoparteli tutti e cinque.” Può immaginare cosa
successe in quella stanza d’albergo!
Fu
lui a cambiarle nome? Il nome Lovelace non è
farina del suo sacco, ma di quella di Gerard Damiano,
regista del film Gola profonda.
Lei deve
la celebrità a questo film… Sì mi ha resa
famosa, ma non vidi un soldo. Solo un rimborso spese
nella misura di 1.250 dollari. Pensi che il film, girato
in appena una settimana, era costato complessivamente
25.000 dollari e ne incassò in tutto il mondo compreso
l’home video circa 600 milioni. Un guadagno, in
proporzione al costo, superiore a quello di film come
Titanic, E.T. e Biancaneve e i sette nani.
Ci parli del film… Si trattava di
uno dei primi film porno con una trama vera e propria.
Alla sua uscita nei cinema ebbe un successo clamoroso e
ricevette attenzione anche da parte di un pubblico che
di solito non frequentava le sale a luci rosse. Uscì
dalla nicchia riservata al cinema hard e divenne un caso
nazionale negli Stati Uniti e diede il via al cosiddetto
"porno-chic".
E lei? Era il
1972. Diventai la regina del deep throat (che poi era il
titolo originale in inglese del film).
La
trama? La storia narra l'insoddisfazione
sessuale di Linda, una prostituta. La giovane decide di
parlarne con una collega, la quale cerca di aiutare la
sua amica organizzando incontri con dei superdotati,
pensando che il problema sia legato alle dimensioni.
Anche in questo caso Linda non viene soddisfatta. A quel
punto Linda si rivolge ad un ginecologo, il quale scopre
che il soddisfacimento sessuale della ragazza non
risiede nei genitali o più internamente, ma nella gola
Quindi? La ragazza inizia a
lavorare come infermiera fornendo prestazioni
particolari ai pazienti e usando la tecnica della gola
profonda.
Perché secondo lei ebbe
successo? A parte le scene crude che davano
al film un taglio realistico, vi erano due elementi di
novità per il pubblico dell’hard e cioè il sesso anale e
la rasatura dei miei peli pubici. Cosa che fece alquanto
scalpore. Pensi che, nella pagine dello spettacolo, se
ne occupò addirittura il compassato New York Times
Anche in Italia fu molto noto…
Sì ricordo, arrivò nel 1975 con il titolo Gola profonda
e successivamente il film cambiò titolo con “La vera
gola profonda” per via di un'omonimia con un film
precedente del 1974. Pensi che proprio al grande
successo di questo film è dovuta la comparsa delle prime
sale "a luci rosse".
Nonostante lo
strepitoso successo la sua carriera non decollò, come
mai? Spinta da mio marito mi ero trovata per
caso in quel mondo. Facevo fatica a recitare la parte
della pornostar. Comunque sia, girai successivamente un
paio di pellicole hard tra cui un sequel di Gola
profonda.
Poi comparve la droga…
Beh quella c’era sempre stata, fin da quando incontrai
per la prima volta mio marito.
Desiderava
una vita normale, vero? Esatto, nel 1974 mi
ritirai dal mondo della pornografia. Naturalmente mio
marito non era d’accordo per cui divorziammo.
Non credo sia stato facile liberarsi di lui.
E’ vero, ogni tanto ci ripenso, secondo me è stata la
forza della disperazione. Lui continuava a picchiarmi
costantemente nonostante fossi la sua macchina da soldi.
E non esitò a puntarmi la pistola addosso per farmi
recedere dal mio proposito.
Cosa fece?
Conobbi il produttore David Winters, il quale mi
convinse definitivamente a lasciare il settore del
porno, per dedicarmi ad altre esperienze artistiche.
Pensi ero così determinata che, scelta come protagonista
del film "Laure", mi rifiutai di girare alcune scene di
nudo non spinto. Giunta sul set e non avendo alcuna
intenzione di scoprirmi me ne andai sbattendo la porta
rinunciando così al contratto milionario.
Ci fu anche un secondo matrimonio.
Sì, sposai Larry Marchiano, dal quale ebbi due splendidi
figli: Dominic nel 1977 e Lindsay nel 1980.
E addirittura divenne paladina del movimento
delle donne schierate contro la pornografia.
Per la precisazione mi schierai pubblicamente non contro
i film a luci rosse, ma contro il mercato della
pornografia.
Un ultima domanda. Perché
sentì il bisogno di scrivere un’autobiografia così
cruda, senza omettere alcun dettaglio? L'ho
scritta per i miei figli e per l'uomo che, pur sapendo
tutto dei miei trascorsi, mi ha sposata, per ristabilire
la verità dei fatti e per me stessa, per mettermi una
buona volta tutto alle spalle…
L'epatite
contratta per la trasfusione in seguito al violentissimo
incidente del 1970, ne riduce progressivamente ogni
esposizione pubblica. Nel 1986 deve sottoporsi ad un
intervento di trapianto del fegato. Si dedica
principalmente ai propri figli conducendo una vita
ritirata. Tuttavia, nel suo libro, "The other
Hollywood", l'attrice rivolge anche pesanti accuse verso
il suo secondo marito, il quale avrebbe avuto spesso
comportamenti violenti contro di lei e contro i suoi
stessi figli, causati dall'abuso di alcol. Nel 1996, la
Lovelace divorzia anche da Marchiano. Il 22 aprile
del 2002, a soli 53 anni, Linda Boreman "Lovelace"
rimane coinvolta ancora una volta in un incidente
automobilistico, nel quale riporta gravi emorragie
interne. Muore a Denver, in ospedale, lo stesso giorno.
Linda Lovelace è stata l’ispiratrice del libro
Gang Bang di Chuck Palahniuk, uscito nel 2008, nel quale
si narrano le vicende della leggendaria pornostar Cassie
Wright, la quale, giunta al tramonto della sua carriera,
decide di chiudere "in bellezza" polverizzando il record
mondiale di sesso di gruppo con una gigantesca gang
bang. Il suo obiettivo sono 600 uomini, ma nel corso
della storia svela il suo intento di morire durante le
riprese del film, creando così uno scoop che favorirà le
vendite del film e le consentirà di mantenere per sempre
il figlio che ha dimenticato. Il romanzo si svolge
principalmente in un gigantesco stanzone sporco,
rumoroso affollato e male illuminato tra gli attori
porno che attendono il loro turno con tanto di biglietto
numerato come al supermarket. La storia si focalizza su
quattro personaggi: il signor 600, il signor 72, il
signor 137 e Sheila, la ragazza incaricata di badare al
traffico umano che chiama gli attori quando è il loro
turno. Ognuno di loro, naturalmente, apparirà legato
alla pornostar in maniera sorprendente con un finale
degno di una soap opera.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
www.dagospia.com http://biografieonline.it
http://www.ilmessaggero.it
www.lettera43.it/cultura/linda-lovelace
http://it.wikipedia.org/wiki/Linda_Lovelace
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