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INTERVISTE IMPOSSIBILI
ALLA CORTE DEI RE
Ortensia Mancini
La vita come un romanzo
Ortensia era una delle cinque nipoti del
Cardinale Mazarino. La sua vita fu romanzesca e tumultuosa. Le
cinque ragazze, note a Parigi come "Les Mazarinettes", erano figlie
di Geronima, la sorella più piccola del Cardinale (Roma, 1645 –
Chelsea, 1699)
.
I Mazarino erano di origine
siciliana, discendenti dalla Real Casa normanna,
trapiantati a Roma, al servizio del principe Colonna di
Paliano. Geronima aveva sposato un nobile romano,
Lorenzo Mancini. Oltre alle cinque figlie femmine la
coppia aveva altri tre figli maschi. Ad Ortensia, la
più ribelle delle cinque sorelle, per essere perfetta le
mancava solo lo spirito, ma per alcuni non si trattava
neanche di un difetto e molti trovavano la sua aria
languida e la sua negligenza infinitamente amabili. Ma
in realtà perfetta lo era, donna affascinante, sempre in
fuga, sempre contro, svincolata dalla convenzioni,
contesa dai nobili di mezza Europa che avrebbero voluto
incatenarla, ma non si può incatenare una farfalla senza
contaminarne irrimediabilmente la bellezza.
Ortensia lei nacque a Roma, ma nel 1651 si trasferì a
Parigi… Esatto, sono nata a Roma e all’età di sei
anni, insieme alle mie quattro sorelle, raggiunsi mio
zio, il Cardinale Mazarino.
Lei discendeva da una
antica e nobile famiglia romana… i Mancini… Ero
figlia di Lorenzo Mancini e mia madre Geronima era
sorella del Cardinale.
Chi era il Cardinale
Mazarino? Mio zio era l'uomo più potente di Francia,
primo ministro del re Luigi XIV, al tempo, appena
quattordicenne. Quindi è facilmente intuibile quanto
potere fosse concentrato nelle sue mani…
Una
volta a Parigi cosa successe. Di noi cinque sorelle,
Laure era già in età di marito e sposò quasi subito
Louis de Bourbon di sangue reale, anche se imbastardito,
visto che suo padre, il duca di Vendome, era il figlio
naturale ma non riconosciuto di Enrico IV. Mia sorella
ebbe tre figli ma morì giovanissima di parto.
Il
pensiero fisso di vostro zio fu quello di sistemarvi nel
migliore dei modi… Beh, tenga conto che ero ancora
molto piccola ed effettivamente lui era molto
preoccupato del nostro futuro tanto più che, appena
arrivate a Parigi, rimanemmo orfane di padre e di madre.
Le altre sue sorelle? Olympe, la seconda, sposò
Eugenio Maurizio di Savoia, conte di Soisson,
ricchissimo erede della fortuna della madre, Maria di
Bourbon Soisson. Ebbe 8 figli. Purtroppo fu coinvolta
nell’Affare dei Veleni e fu esiliata.
Marie, la
sua terza sorella? Era coetanea del re e divenne
subito il suo primo grande amore.
Quindi si
profilava in famiglia un matrimonio importante…
Nessuno poteva essere così ingenuo da pensare che una
Mancini potesse ambire a tanto ed in effetti mia sorella
fu costretta a sposare il patrizio romano Lorenzo
Colonna duca di Paliano e quindi fu rispedita in Italia.
Ebbe tre figli ma soprattutto, insoddisfatta del
matrimonio, si perse all’inseguimento di un suo sogno
d’amore.
La quarta sorella? Marie Anne, in
realtà era la più piccola e la più intelligente, a soli
tredici anni, per volere di mio zio fu data in sposa ad
un altro esponente di nobilissima famiglia: Maurice de
la Tour d'Auvergne. Ebbe 10 figli e allevò anche i
tre orfani di Laure.
Le cronache dicono che anche
lei fu coinvolta nell’Affare dei Veleni. Sì, ma a
differenza di Olympe, fui scagionata immediatamente. Lei
fu accusata di voler avvelenare il marito per sposare il
Grand Vendome.
E lei? Dopo la morte di mia
madre e di mia sorella Laure fui affidata alle cure di
Marie de Venel, dama d’onore di mia sorella e così
iniziai a frequentare la corte. Tenga conto che come
discendente diretta, fui l’unica a fregiarmi del titolo
di duchessa di Mazarino.
Si parla di una proposta
importante di matrimonio… Eh già, nel 1659 Carlo
Stuart, principe ereditario del trono inglese in esilio,
propose di sposarmi, ma l'offerta fu rifiutata da mio
zio che pensava che il principe detronizzato non avesse
una posizione abbastanza buona.
Invece sei mesi
dopo Carlo divenne re d'Inghilterra e Scozia… A quel
punto mio zio chiese invano una nuova possibilità
offrendo cinque milioni di tornesi d’argento.
In
seguito fu chiesta in sposa anche dal duca di Savoia…
Anche questa proposta non si concluse positivamente
perché mio zio rifiutò di includere nella mia dote il
castello di Pignerol. Per motivi simili non andò a buon
fine anche l'offerta matrimoniale del Duca di Lorena.
Finalmente il primo marzo del 1661, ad appena 15
anni si sposa… Sposai Armand Charles de La Porte de
La Meilleraye, uno degli uomini più ricchi d’Europa, ma
più anziano di me di 14 anni. Sicuramente non fu una
scelta sensata. Subito poco dopo Armand manifestò tutte
le sue paranoie. Era estremamente geloso e mentalmente
instabile. Tenga conto che a quell’età io avevo voglia
soltanto di leggerezza e immancabilmente cominciarono ad
esplodere le prime tensioni.
In cosa consistevano
le sue paranoie? Cavò i denti alle cameriere affinché
con la loro dentatura non stimolassero l’attrazione
sessuale della servitù di sesso maschile; imbrattò e
scolpì gli organi genitali nei quadri e nelle statue
della collezione artistica che avevo ereditato; oltre ad
impedirmi di frequentare amici di sesso maschile e a
obbligarmi a seguirlo nei suoi continui viaggi.
Nonostante quattro figli un fallimento totale… Come
detto ero giovane ed estroversa mentre mio marito era un
gretto, bigotto cattolico.
Fu questa la causa che
la persuase ad intraprende una relazione lesbica?
Diciamo che fu una delle cause che mi portò nelle
braccia di Sidonie. Disprezzavo mio marito con tutta me
stessa. Il candore della mia amica sedicenne mi ripagava
dei tanti soprusi subiti.
Ma suo marito se ne
accorse… Nel tentativo di sottrarsi allo scandalo ci
rinchiuse nel convento delle Figlie di S. Maria alla
Bastiglia. Ormai eravamo ai ferri corti, affidammo la
controversia alle vie legali. Una sentenza del
Parlamento di Parigi affermò il mio diritto ad abitare a
palazzo Mazarino, mentre mio marito si sarebbe dovuto
ritirare all'Arsenal.
La situazione si stava
complicando… Avevo paura che venisse accettato il
ricorso di mio marito e mi obbligasse a una convivenza
ormai insopportabile, per cui con l’aiuto di mio
fratello Filippo riuscii a scappare. In un primo momento
raggiunsi la Lorena, dove fui ricevuta dal mio
spasimante duca Carlo V. Poi raggiunsi mia sorella Maria
e mio cognato a Roma.
Nel frattempo giungevano
brutte notizie da Parigi… Purtroppo sì,… mio marito,
come avevo previsto, aveva ottenuto dal Parlamento un
decreto che lo autorizzava a farmi tornare, anche con la
forza, sotto il tetto coniugale. Nella stessa sentenza
fu messo sotto processo mio fratello Filippo per la
complicità nella fuga.
Fu una lunga permanenza, a
Roma ci rimase 5 anni… Lontana da Parigi e
soprattutto da mio marito mi sentivo libera. Mi tuffai
nella vita mondana e corteggiatissima ebbi qualche
avventura amorosa…
Ma le voci nei suoi confronti
non erano solo di tipo lesbico… Beh avevo le mie
frequentazioni maschili…
Si parla addirittura di
una sua relazione con uno scudiero, tale Courbeville…
Ci furono incontri molto più importanti
Tipo il
re Luigi o il duca Carlo Emanuele di Savoia? Già... e
ringrazio la loro generosità, il primo si proclamò mio
protettore e mi assegnò una rendita annuale di circa 25
mila tornesi, mentre alla morte del duca la moglie mi
proibì di frequentare il suo salotto.
Ma torniamo
al suo soggiorno a Roma… E’ vero che suo cognato
Colonna, stanco dei suoi scandali amorosi, la rispedì a
Parigi? Lui e mia sorella non approvavano la mia
condotta tanto che si adoperarono per una
riconciliazione con mio marito.
Viste anche le
continue voci sulla sua frivolezza, rimbalzate anche in
Francia, la costrinsero a ritirarsi in un monastero a
Campo Marzio. La priora del monastero era mia zia
Anna Maria Mazarino ed io ci andai spontaneamente visto
che nel frattempo mi ero accorta di essere rimasta
incinta dello scudiero Courbeville.
Intanto la
lista dei suoi amanti romani, veri o presunti si
allungava rapidamente… Erano incontri estemporanei,
posso dire con certezza che a Roma non ho lasciato il
cuore. Al tempo ero preoccupata per mia sorella Maria.
Era in difficoltà con il marito e mi chiese aiuto per un
progetto di fuga.
Cosa successe? Niente di
eclatante, lasciammo Roma in incognito e ci imbarcammo
sul litorale laziale. Dopo giorni di navigazione
raggiungemmo la costa francese. Qui ci dividemmo, io fu
ospitata nel castello di Chambéry dal mio spasimante
Emanuele II di Savoia.
Nel 1675 sotto il titolo
Mémoires de D.M.L.D.M vennero date alla stampa le sue
memorie… Furono fatte due edizioni, italiano e
inglese. E devo dire che ebbero anche un discreto
successo. Si renda conto che fu uno dei primi casi in
assoluto di pubblicazione di memorie femminili.
Immagino che lei le abbia scritte, non tanto per un
interesse letterario, ma per accreditare la sua immagine
presso l’opinione pubblica francese, dipingendosi come
una donna ingenua, costretta a un matrimonio infelice e
politico per volere di suo zio Mazarino. Beh
senz’altro era un modo per oppormi alle manovre
giudiziarie di mio marito e soprattutto per mettere un
freno alle maldicenze che giravano per Parigi nei miei
confronti
Poi l’incontro con l’ambasciatore
inglese Ralph Montagu… Viste le mie difficoltà volle
aiutarmi e mi offrì di diventare l'amante di Carlo II,
diventato nel frattempo re d’Inghilterra, sostituendo la
favorita di turno, la bellissima Louise de Kérouaille.
Lei si dichiarò disponibile? Disponibilissima!!!
Mi recai a Londra con il pretesto di fare una visita
alla mia amica Maria di Modena, cognata di Carlo II.
Come andò l’incontro con il re? Non avevo ancora
trent’anni, ero bellissima e raggiunsi facilmente il mio
scopo. Presi il posto della de Kerouaille, l’amante
cattolica di Carlo II. Lui provvide immediatamente a
riconoscermi una pensione di 4000 sterline, che misero
fine ai miei problemi finanziari.
Quindi tutto
bene se avesse frenato la sua smania sessuale…
Durante il mio soggiorno a Londra mi invaghii di Anna
Lennard, figlia di Lord Castlemaine e di Barbara Palmer.
Purtroppo il marito di Anna ci colse sul letto
matrimoniale in camicia da notte. Per via della servitù
la voce corse per tutta Londra.
… ed arrivò alle
orecchie del re… Non solo quella voce ma anche quella
riguardante la mia relazione con il principe di Monaco.
Carlo mi tolse la pensione, persi la posizione di
favorita del re, e Louise de Kerouaille ridivenne
maitresse en titre.
Le cronache del tempo
riportano anche un suo rapporto incestuoso con suo
nipote Filippo di Savoia, figlio di sua sorella Olimpia…
Filippo si era innamorato follemente di me. Soggiornava
temporaneamente a Londra quando, geloso di un altro mio
spasimante, il barone Banier, sfidò quest’ultimo a
duello. Il barone ebbe la peggio e l’episodio suscitò un
grave scandalo. Filippo fu arrestato.
Ma lei non
tornò in Francia… cosa la tratteneva a Londra? Nel
frattempo Carlo era morto ed era salito al trono Giacomo
II, il marito della mia amica Maria di Modena… ma rimasi
sull’isola anche con l’ascesa al potere di Guglielmo
III. Continuai a tenere un mio salotto letterario,
frequentato dai migliori artisti di Londra, grazie
all’aiuto del mio amico Charles Segneur de St. Evremond.
Dicono che si diede al gioco d’azzardo… Era un
passatempo frequente tra i nobili emigrati ma mi
indebitai pesantemente.
Nel frattempo… suo
marito? Lui in tutti questi anni non si diede mai per
vinto. Intentò varie cause per costringermi a tornare
riaffermando che fino alla morte avrebbe utilizzato ogni
mezzo lecito e illecito.
Siamo giunti agli
sgoccioli della sua vita avventurosa, altre domande non
ci paiono opportune. Con lo sfiorire della sua bellezza
si diede all'alcool. Morì l’11 giugno 1699 a Chelsea
quasi sicuramente suicida aggiungendo un tocco
drammatico e una velatura romantica alla sua vita
dissoluta. Il marito saputa la notizia si recò a Londra
e con uno stratagemma riuscì ad appropriarsi del suo
corpo e in circostanze tragiche riuscì a trasportarlo
fino in Francia dove fu sepolto nella tomba fatta
costruire dallo zio Cardinale Mazarino. Aveva 54 anni.
Lo scrittore inglese John Evelyn all'indomani della
sua morte scrisse: «E’ morta la famosa Duchessa di
Mazarino. Era stata la donna più ricca in Europa; era
nipote del cardinale Mazarino ed è stata sposata con
l'uomo più ricco in Europa, come detto; nata a Roma,
istruita in Francia, era di una bellezza straordinaria,
ma dissoluta ed intollerante alle restrizioni del
matrimonio, tanto da essere abbandonata e cacciata dal
marito: quando venne in Inghilterra cercando riparo,
visse di una pensione assegnatale e si dice abbia
affrettato la propria morte bevendo smodate quantità di
forti alcolici.»
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
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