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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Colette
La commerciante di
cosmetici
Sidonie-Gabrielle Colette, in arte
semplicemente Colette, autrice di oltre cinquanta libri, scritti
con uno stile personalissimo e con una musicalità difficilmente
traducibile in altre lingue. Ma chi è veramente Colette? Una fanciulla inesperta che da un
villaggio sperduto della Borgogna si trasferisce a Parigi. Donna
esibizionista e bisessuale, con alle spalle tre matrimoni.
Attrice di teatro, mimo, commerciante di cosmetici.
(28 gennaio 1873 - 3 agosto 1954)
A 47 anni amante di un ragazzo di
sedici, suo figliastro. Attrice a petto nudo in
palcoscenico e modella di foto ritratta mentre bacia
altre donne, ma soprattutto scrittrice per caso e per
noia.
La sua biografia parla di una
infanzia felice. La mia famiglia viveva in
campagna, nella Borgogna. Vissi in grande libertà e a
stretto contatto con la natura. Mia madre era una donna
molto intelligente, mio padre mi dedicava molte ore
della sua giornata.
Facciamo un volo fino
al 15 maggio 1893. Cosa successe? Sposai
Henri Gauthier Villars. Willy era ben inserito nella
vita mondana di Parigi. Io invece mi sentivo spaesata,
avevo vent’anni e soprattutto ero abituata a vivere in
mezzo alla natura e agli animali nella tranquilla
campagna della Borgogna.
E’ vero che
Willy pur spacciandosi per scrittore, si faceva scrivere
i suoi libri da altri? Eh sì… Anch’io
scrissi un libro per lui. Claudine à l'école. Fu un
grande successo, tanto che decidemmo di scriverne una
serie: tipo Claudine a Parigi, Claudine sposata, ecc. Il
personaggio invase la Francia. Non esisteva un articolo
commerciale che non subisse la moda Claudine. Apparvero
i profumi Claudine, i capelli alla Claudine, i grembiuli
alla Claudine, perfino le cravatte alla Claudine.
Nonostante questo, la vostra unione non era
salda… Ci lasciammo nel 1905 in particolar
modo per i suoi continui tradimenti.
Nella sua vita comparve una donna… Mathilde de Morny,
marchesa di Belbeuf Per la verità conoscevo
Mathilde già da molto tempo. Ci frequentavamo insieme a
mio marito e alla sua amante.
Mathilde
aveva dieci anni più di lei. Vivevamo la
nostra amicizia alla luce del giorno e fummo molto
chiacchierate. Stavamo bene insieme e lei per
riconoscenza mi regalò una casa a Rozven.
Ma le voci aumentavano fino a finire sul
quotidiano "Le cri de Paris". Pubblicarono
un articolo nella quale la mia amicizia con Mathilde e
del mio ex marito con la sua amante venivano descritte
come un condominio dall’aria losca. Stanca scrissi una
lettera pubblica. "Leggo i vostri trafiletti con
piacere, un piacere frequente, poiché da qualche tempo
mi state deliziando... Ma vi prego di non trattare in
questo modo due coppie che hanno sistemato la loro vita
nel modo più normale che io conosca: vale a dire come a
loro pare e piace."
Successivamente
conobbe Natalie Barney, detta l'Amazzone… Fu
una delusione. A lei non perdonai mai il fatto di avermi
trattata come una delle sue tante conquiste di
passaggio.
André Obey scrisse di lei:
"Colette è un grand'uomo". Geniale come
definizione, ma credo che ci sia una grande differenza
tra essere uomo ed essere lesbica. Comunque io non mi
sono mai sentita tale, mi sentivo semplicemente attratta
da entrambi i sessi.
Praticò il
travestimento? Per un breve periodo della
mia vita frequentai donne che si abbigliavano da uomo.
Il travestimento rappresentò per me un passaggio
importante soprattutto a livello mentale.
Nel suo destino c’era un altro matrimonio in
vista. Già, mi sposai con Henry de Jouvenel.
Volevo un figlio e da quella relazione nacque mia figlia
Colette.
Siamo nel 1915, scoppiò la
guerra Henry era il co-direttore al giornale
"Le matin". Fu mandato al fronte come inviato ed io
andai addirittura a trovarlo a Verdun, per portargli
provviste alimentari.
Ma anche questa
unione fallì per circostanze particolari…
Era entrato nella mia vita il figlio di primo letto di
Henry. Lui aveva sedici anni ed io 47. Fu una passione
travolgente. Questa relazione impossibile durò 5 anni e
si consumò in viaggi ed in incontri clandestini in un
piccolo appartamento di Parigi.
Alla fine degli
anni Venti, le cose per lei non andavano troppo bene.
Sono stata un po' mimo e un po' ballerina, e anche un
po' acrobata. Fui travolta dalla crisi generale e
cominciai ad esibirsi a seno scoperto, per poi aprire
una profumeria, che curavo personalmente. Nel 1926
scrissi una pubblicità in versi per le Pellicce Max, cui
seguì un testo per la Fiera del Bianco di un grande
magazzino, e nel 1933, per le macchine Ford.
Intanto continuava a scrivere libri.
Nel 1932 l’uscita di “Il puro e l’impuro” fece tanto
discutere perché era considerato a dir poco scandaloso.
Nel 1935 sposò un commerciante di perle.
Problemi? Maurice Goudeket, aveva quindici
anni meno di me. Con lui andai a vivere al Palais-Royal,
sotto le gallerie di Philip-Egalité. Maurice era ebreo.
Durante la Seconda guerra mondiale, quando i nazisti
entrarono a Parigi, fu internato in un campo di
concentramento. Grazie alle mie influenti conoscenze,
riuscii a farlo liberare. Ma sia io che mio marito
uscimmo da questa esperienza in condizioni fisiche e
psichiche disastrose.
Come andò la vostra
relazione? Maurice era la mia virilità. A
volte i miei atteggiamenti lo urtavano, ma poteva vivere
soltanto con me. Quando aveva voglia di fare l’amore
sceglieva una donna molto femminile; ma non sarebbe mai
stato capace di viverci insieme.
Le sue
tesi sul femminismo facevano discutere. Posso chiederle
se ancora oggi la pensa alla stessa maniera sulle donne
in genere? Certo! Le donne che acquisiscono
potere sono assolutamente orribili. Sono peggio degli
uomini. Anche se conosco molte donne intelligenti e
competenti, che potrebbero essere fantastici giudici e
ministri, comunque hanno il loro ciclo ogni mese. Ed è
risaputo che non si possono prendere decisioni quando si
ha il ciclo.
Cosa ne pensava delle
suffragette? Senta io sono vissuta proprio
negli anni delle prime rivendicazioni femminili e di
quegli anni fui una delle grandi protagoniste. Sentivo
l’esigenza di spalancare i cancelli della prigione in
cui si erano rinchiuse le donne.
… e le
suffragette? No quelle no! Mi disgustavano.
Una volta dissi che meritavano la frusta e l'harem!" Io
cercavo di scardinare certi tabù femminili con i miei
romanzi. Claudine ad esempio era piena di velato
erotismo, che ora farà sorridere, ma al tempo era un
trattato di presa di coscienza da parte della donna sia
per il contenuto che per la ricerca di un linguaggio
proprio.
Ci racconti le sue esperienze di
teatro. Mi piaceva essere stravagante e non
esitai ad impersonare Claudine a Teatro. Mi esibivo
con la fronte coperta dalla furia dei suoi capelli
ricci. Ero anche un po' grassottella e piena di rughe,
ma adoravo quel personaggio fino a sfidare la derisione
del pubblico.
Dopo la guerra la sua
notorietà continuò a crescere. Fui eletta
all’unanimità all’Académie Goncourt e nel 1953 diventai
anche grand officier de la légion d'honneur. Mi piacevo
mangiare e cucinare, arrivai a pesare addirittura 90
chili, ma ad ogni ricevimento riuscivo comunque a
rendermi affascinante.
Lei in 20 anni ha
scritto più di 250 resoconti di spettacoli vari. I
biografi notano che gli attori maschi non vengono mai
citati per la loro fisicità, mentre domina indisturbata
quella del corpo femminile. Ero golosa.
Golosa di tutti i piaceri che il corpo femminile mi
procurava. Il contatto con la pelle, il piacere sessuale
che amavo chiamare "voluttà" e non ultimo il piacere di
guardare, ammirare, toccare con gli occhi i corpi di
quelle donne che non potevo avere.
Colette,
tormentata dall'artrite, restò immobilizzata a letto
fino alla sua morte, avvenuta il 3 agosto 1954. Per lei
la Francia organizzò dei funerali di Stato nella corte
d’onore del Palais-Royal, con grande scandalo del mondo
cattolico, che non aveva mai apprezzato la sua opera,
né, ovviamente, il suo stile di vita. Alla sua morte
ebbe funerali di stato, ma le fu rifiutata dalla Chiesa
la sepoltura religiosa. È sepolta al Père Lachaise.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http:/www.psicolinea.it/p_p/colette.htm
www.culturagay.it/cg/biografia.php?id=267
http://it.wikipedia.org/wiki/Colette www.cassero.it/show.php?576
FOTO GOOGLE IMAGE
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