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LA NON INTERVISTA IMPOSSIBILE
DIANE DI POITIERS
La donna più bella del
mondo
Per conservare la bellezza beveva infusi
d’oro (Saint-Vallier, 1499
- Anet, 1566) .
Sono ad Anet, nella Francia
settentrionale, in attesa che la duchessa si decida a
ricevermi, la meravigliosa Diane vissuta nel castello,
fatto costruire dal re per la sua favorita. Sono tre
giorni ormai che passo il mio tempo ad aspettare, nella
speranza mai persa di rubarle un’intervista. La sua
cameriera è stata molto gentile, mi ha offerto thè e
dolcetti alla mandorla e al cocco, il suo nome è
Annette, esile e bionda, ha gli occhi d’Alsazia e le
labbra sottili.
Mi ha permesso di entrare e
passeggiare lungo il viale, che dritto si perde fino
alla grande voliera, e forma figure di draghi e
fantesche, di fantastiche aiuole ricche di gigli. Mi
ripete ogni volta che la duchessa è impegnata, lo so che
non è colpa sua, lo so che è una speranza vana, ma la
mia ostinazione non molla e qui rimango, a sfidare il
freddo aspro e queste nuvole grigie, perché la duchessa
in questione è Diane di Poitiers, una delle amanti più
famose di cui abbia mai letto, e sicuramente la donna
più bella e affascinante che il mondo intero abbia
memoria di ricordare. Come del resto il suo seno
divenuto nel tempo oggetto di culto, Annette giura che
fu quello della sua signora, il primo ad entrare in una
coppa, e non certo quello della Pompadour, e fu
considerato il più bello della sua epoca, tanto che chi
ha avuto la fortuna di vederlo, non oso immaginare
toccarlo, giura che mai al mondo ne abbia visto di egual
bellezza.
Annette è paziente e mi racconta la
storia, di Diane di Poitiers, contessa di Saint-Vallier,
duchessa d'Étampes e duchessa del Valentinois, favorita
del re e chi più ne ha più ne metta. Annette è sorpresa,
dice che non è possibile che io non la conosca, almeno
la storia, almeno la bellezza, perché scrittori d’ogni
tempo hanno versato inchiostro a fiumi, nel provare a
descrivere a dire poco così tanta avvenenza, di questa
eterea fanciulla che fanciulla poi non era, perche Diane
la Divina conobbe il suo re amante, alla soglia dei
quaranta e lui di anni ne aveva appena venti, allora
duca d’Orléans, allora futuro re di Francia.
Si
dice che a letto lei fosse di buona compagnia, ma questo
Annette non lo smentisce e né conferma, ed anche Enrico
si narra che non si sia mai annoiato, apprezzando moglie
ed amante e godendosi le grazie, saltando di palo in
frasca anche nella stessa notte. Ma per rivaleggiare con
una moglie, ci vogliono cure ed arte, ed allora i
miracoli del botox non erano di moda, e Diane rincorse
la giovinezza quella eterna e senza tempo, bevendo
infusi d’oro e di mercurio, secondo una ricetta
preparata dagli alchimisti.
Annette non sa con
certezza dove nacque, forse a Poitiers nella Vienne
oppure a Étoile nella Drôme, ma sa che all’età di appena
quindici anni, sposò a Parigi il vecchio Luigi di Brézé,
che di anni ne aveva quasi sessanta, ed era vecchio ed
alquanto malandato, ma nonostante tutto il matrimonio fu
felice, e lei donò al marito due belle figlie. Ma la
natura segue il suo corso, e Diane si ritrovò vedova ed
affranta, perché a giudizio di Annette fu una perdita
sofferta, e nell’emozione del momento, davanti al
capezzale, gli giurò fedeltà eterna e che da quel
momento avrebbe indossato solo abiti da lutto, ignorando
che il destino a volte gioca brutti scherzi, e così che
dopo poco tempo fu chiamata a palazzo, per educare nello
specifico il piccolo duca d’Orleans.
Diane era
bella e intelligente, Diane era donna fatta, e
nonostante i vent’anni di differenza, il ragazzino se ne
innamorò perdutamente, tanto da donarle il ducato del
Valentinois, e subito dopo il castello di Chenonceaux,
ma non finì lì, finanziò anche, non badando a spese, la
costruzione di questo meraviglioso castello di Anet. A
corte Diane rivaleggiò con Anne de Pisseleu, duchessa
d'Étampes e favorita del re Francesco, padre di Enrico,
si sa come sono le donne ed ognuna di loro desiderava
primeggiare, tanto che Annette mi racconta divertita,
gustose scene, piccanti e scandalose, come quando a
palazzo ci fu una gara singolare, decidere tra le
presenti chi avesse il seno più attraente, e la giuria
era composta solo di uomini di corte. Naturalmente in
finale arrivarono le due rivali, perché amanti, perché
belle e perché favorite, e Annette racconta che
danzarono a seno nudo, cercando d’ingraziarsi la giuria
con promesse chissà quanto vere. Alla fine la duchessa
d'Étampes perse nettamente, e lei si scagliò contro
Diane insinuando che non fu il seno a decidere l’eletta,
ma solo un’offerta di letto e di piacere, compresi certi
giochi che non riguardano la bocca, ma a detta di
Annette sono contronatura.
Anche per questa
spiacevole diceria Anne de Pisseleu venne esiliata, e
Diane divenne pressoché onnipotente, consultata dal re
ogni qualvolta gli occorreva, per prendere le decisioni
politiche più importanti. Persino Caterina de' Medici,
la legittima consorte, tutt’altro che mansueta dovette
cedere al suo carisma, del resto Caterina si fidanzò con
Enrico all’età di undici anni, senza nemmeno essere
interpellata, e tre anni dopo venne unita in matrimonio
dal papa in persona.
Enrico non lasciò mai Diane,
e Diane si sentiva a proprio agio, nelle vesti di
favorita e nuda come amante. Annette mi racconta la
storia di quel giorno del ’59, quando il re prese parte
a un torneo cavalleresco, e per l’ultima volta abbassò
lo stendardo, in segno di omaggio davanti alla sua
amante, ma poco dopo fu colpito mortalmente a un occhio,
e sua moglie Caterina divenne reggente di suo figlio, e
immediatamente allontanò Diane dalla corte, e la obbligò
a restituire tutti i doni del defunto, compreso il
meraviglioso castello di Chenonceau.
Diane si
ritirò qui ad Anet, nel castello di Chaumont, dove fece
costruire la sua cappella mortuaria, pensando che la
morte non fosse poi così lontana, ed in effetti venne,
dopo una caduta da cavallo, in un giorno assolato quando
aveva 67 anni. Annette giura che fosse ancora
bellissima, d’una bellezza stupefacente, con la pelle
levigata ed il viso senza rughe, con due occhi vivi
intensi e luminosi, con il bel seno che non si era mai
scomposto, tanto da aver la coda d’ammiratori e
cortigiani, che affollavano i giardini fino alla
voliera. Annette giura su quella freschezza che si
mantenne intatta nello scorrere degli anni,
probabilmente frutto di quei magici intrugli, di magiche
ricette, toccasana di bellezza, e l’oro a quanto pare
era davvero la panacea, l’elisir dell’eterna giovinezza…
Annette lo giura ed io ci credo veramente.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE FONTI
.http://ladyreading.forumfree.it/?t=50774750
http://it.wikipedia.org/wiki/Diana_di_Poitiers
www.blitzquotidiano.it/ladypic/diana-de-poitiers-per-conservare-la-bellezza-beveva-infusi-doro-206723/
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