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EROS & FUMETTI
INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Eva Kant
La Grande
È una ladra professionista e la compagna
del genio del male Diabolik, il criminale creato dalle sorelle
Giussani, ma, più che una remissiva classica fidanzata, è l'immagine
speculare al femminile del personaggio e soprattutto una valida
complice nell'esecuzione dei colpi. Nel mondo di Diabolik è
considerata una delle donne più belle del pianeta
(Data di
pubblicazione: novembre 1962) .
.Non è stato un buon inizio di
giornata. Mi attende un’importante intervista e io ho
dimenticato l’orologio nel mio piccolo motel appena
fuori città. Temendo di essere in ritardo, ho pigiato
troppo il piede sull’acceleratore ed ecco che dalla mia
borsa fa capolino una multa per eccesso di velocità, che
pagherò in due anni con rate dilazionate. E’ dura fare
la giornalista.
Quel che conta è che ora sono qui
e finalmente sto per incontrare una donna che ho sempre
ammirato per la sua fama: sono curiosa di vederla e
conoscerla di persona, se è davvero come la descrivono è
di quelle da far girare la testa.
Entro trafelata
nella hall del Grand Hotel di Clerville, mi ricompongo
davanti allo specchio immenso alla mia destra, mi dò un
tocco di rossetto e mi reco alla reception, chiedendo
informazioni su una certa Eva Minori: questo è il nome
con cui si è registrata e che mi ha fatto sapere, e
questo è il nome con cui chiedo di lei.
L’ometto
mi sorride e mi indica con gentilezza una figura sottile
e tonica, seduta di spalle su un divanetto color
salmone, proprio di fronte a me. Lo ringrazio e mi
incammino verso di lei: posso vedere il suo collo lungo
e bianco, scoperto dai capelli biondi raccolti in
un’alta crocchia. Indossa un semplice dolcevita nero, su
pantaloni a sigaretta dello stesso colore, e dalla
grazia con cui lascia scivolare la bellissima mano sul
bordo del divanetto capisco che non ho commesso errori.
E’ sicuramente lei.
“Buongiorno lady... lady Eva”
non posso permettermi di chiamarla col suo cognome o
metterei nei guai entrambe. Si volta tranquillamente
verso di me, e mi sento d’un tratto trafiggere dal suo
sguardo: i suoi occhi colore del cielo, i suoi tratti
delicati e alteri, le sue labbra rosse, la sua bellezza
rara e solare. Capisco che chi mi diceva che era
splendida, in realtà non aveva saputo trovare un
aggettivo migliore. In effetti, non ne sarei in grado
nemmeno io. “Buongiorno mia cara, la stavo
aspettando” la sua voce sensuale riempie le mie orecchie
e non riesco a dire una parola. “Vogliamo iniziare? Non
vorrei che ci fossero... dei contrattempi...” mi strizza
l’occhio e io annuisco.
Si alza in piedi, è più
alta di me di una spanna e sono costretta a guardarla
dal basso verso l’alto: ha un corpo che definirei
perfetto. Mi invita a spostarci sul terrazzo, lontano da
sguardi indiscreti: percepisco la sua forza attraverso
le mosse feline, l’andatura sicura e armoniosa, la
naturalezza dei suoi passi. Ci sediamo a un tavolino un
po’ in disparte, sorridendo prendo dalla borsetta il
registratore e pigio il tasto recording. Non mi sembra
vero di essere qui con la più imprendibile e la più
fascinosa delle ladre, Eva Kant.
Signora... Mi
chiami Eva, è più semplice e immediato... non trova sia
bello il mio nome?
E’ bellissimo. Sa che vuol
dire madre dei viventi? Nel suo nome c’è la vita. E’
un punto di vista molto romantico, ma ti dà una grande
responsabilità. Responsabilità che non voglio
assolutamente.
Non la vuole perchè sa di aver già
tolto la vita o perchè la toglierà ancora in futuro?
Tagliente questa domanda. Deve sapere, mia cara, che io
posso arrivare ad uccidere se mi sento minacciata o se
minacciano l’uomo che amo. Non è un crimine la legittima
difesa, no?
Rimango freddata dalla risposta. E’
riuscita a girarla a proprio vantaggio, con grande
maestria. La vittima sembra lei, ora. Scaltra e
intelligente, acuta e volitiva: e poi vanno ancora
dicendo, con ostinata ottusità, che le donne non possono
essere tutto questo. Io ho le prove, proprio davanti a
me, che donne così esistono eccome.
Ha accennato
all’uomo che ama: parliamo allora del suo rapporto
d’amore... A dire il vero non c’è molto da dire. Ok è
fatto a modo suo e io lo so meglio di tutti. Ci siamo
conosciuti in un modo molto particolare: io ho assistito
al suo arresto, e quando lui mi ha vista dice di essersi
innamorato di me all’istante. Un colpo di fulmine...
molto pericolosi, i colpi di fulmine.
Pericolosi?
E perchè mai? Possono succedere, ci sono coppie solide
che si sono innamorate così. Mi sta dicendo che non
siete una coppia solida? Sto dicendo che in una
coppia dove l’amore brucia in fretta, a volte durante il
cammino qualcuno si prende... una pausa di riflessione.
Sento nella sua voce una nota stonata. Ho come la
sensazione che si sia interrotta per trattenenrsi dal
raccontare troppo, e decido di approfittare del momento
per scavare più a fondo: forse ho trovato il suo tallone
d’Achille.
Sente che il suo uomo non la ama più?
Voi giornalisti non siete dissimili l’uno dall’altro.
Cercate sempre un punto debole per giocare coi
sentimenti delle persone. Sappia che con me non
funziona, comunque risponderò alla sua domanda: sento
che sta accadendo qualcosa tra me e lui, e ha a che fare
con un’altra donna. Le dico solo questo, e la prego di
non scriverlo nell’intervista e di non inventare nulla,
quello che le dico è confidenziale.
Un’altra
donna? E’ una sensazione, ma lo sa meglio di me che
noi donne abbiamo un sesto senso per queste cose. Sto
cercando di comprendere la situazione, prima o poi
arriverò alla conclusione e capirò che cosa è successo.
Ma nel frattempo...
Nel frattempo? Nel
frattempo cerco di comportarmi come se nulla fosse. La
dissimulazione in questi momenti può essere l’unico modo
per trovare la soluzione al problema.
Lei per il
suo uomo si sente di più amante, complice o fidanzata?
Le rispondo come se quello che ho appena detto non fosse
mai uscito dalla mia bocca. Mi sono sempre sentita
complice. C’è stato un momento in cui lui mi considerava
come un oggetto, era molto possessivo, ma poi io sono
cambiata e lui è cambiato insieme a me. Ora mi ama e mi
rispetta per quello che sono, per il mio cervello e la
mia astuzia, oltrechè per la mia anima. Siamo due lati
della stessa medaglia, ci completiamo e abbiamo lo
stesso Destino. Lo sa che io ero una ladra anche prima
di conoscerlo, vero?
Sì, lo so. Ma il suo uomo lo
sa? Quanto basta.
Enigmatica Eva. Nemmeno Dk
conosce bene chi era prima di lui la sua donna, presumo
che tra loro vi sia un tacito accordo per cui nessuno
dei due riveli troppo all’altro. Inutile che le chieda
qual’è stato il suo passato, sarebbe fiato sprecato e
non mi risponderebbe. So anche io quando demordere e
rinunciare allo scoop.
Nel vostro rapporto quanto
conta l’erotismo? Vuole entrare nelle nostre
questioni di letto? Mi guardi.
Silenziosa, si
alza elegantemente in piedi, spostando la sedia senza
fare il minimo rumore. Fa una piroetta mostrando il
corpo perfetto e le forme fasciate nei semplici capi
neri, poi si siede di nuovo. Io rimango senza parole,
non so che cosa dire. Riesco solamente a spiccicare un
banalissimo e timidissimo...
... quindi?
Quindi, mia cara, quale pensa che sia la risposta alla
sua domanda?
Sorride, divertita. Colgo una nota
maliziosa nel suo sorriso, ma forse è solo una mia
impressione sbagliata.
Devo presumere che sotto a
quel dolcevita nero e a quei semplici pantaloni a
sigaretta vi sia una guepiere da favola? Forse sì,
forse no. Ma le assicuro: Dk l’ho conquistato per la mia
bellezza, ma anche per il mio fascino misterioso che ha
saputo cogliere. L’ho colpito per la mia intelligenza e
la mia devozione. Ma quale crede che sia il collante che
tiene unita una coppia e che la rende davvero speciale,
e che può farle superare le famore “pause di
riflessione” di cui parlavammo prima?
Mi strizza
l’occhio, complice. Non è serena e questo lo capirebbe
anche un cieco. Di certo davanti a i miei occhi ho una
donna sicura di sé, consapevole delle proprie capacità,
sensuale e bella all’inverosimile. Ma ho anche una donna
che ama fin nell’anima il suo uomo e farebbe di tutto
per non perderlo. Anche uccidere.
Ringrazio Eva
Kant per avermi concesso un po’ del suo tempo e aver
rischiato esponendosi in pubblico, nella hall di un
grande albergo davanti agli occhi di tante persone. E’
stato un incontro speciale. Sono certa che non
dimenticherò facilmente il fascino puro e intatto di
questa ladra straordinaria.
Mentre mi allontano,
prendo le chiavi dell’auto dalla borsa e mi accorgo che
manca qualcosa: la multa è scomparsa, al suo posto un
biglietto.
“A questa penserò io. Non faccia
parola a nessuno sull’altra donna. Un bacio, EK”
Eliselle
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