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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
George Sand
La vita fino in fondo
Pseudonimo di Aurore Dupin. Sand fu un
"personaggio", oltre che una scrittrice. Spirito libero e
avventuroso la sua turbinosa esperienza sentimentale fece
scandalo. Donna dai travolgenti amori, tra i quali lo scrittore
Alfred de Musset e il musicista Frederic Chopin fu autrice di
romanzi, novelle, racconti e opere teatrali.
(Parigi 01/07/1804 – Nohant 08/06/1876)
George Sand mi accoglie nella veranda
della sua villa di Nohant. Fuori è una bella giornata di
sole, ma fredda. E’ vestita come l’avevo immaginata:
giacca e pantaloni neri, capelli raccolti. Davanti a me
una donna dall’aspetto androgino simbolo della sua
costante ribellione. La prima donna dell'età moderna a
contrastare i pregiudizi che soffocavano la vita delle
donne del tempo.
Mi sono documentato
su lei… Ho letto varie biografie. Una vita travolgente e
fuori dalle righe… Allora avrà anche letto
che detesto le interviste, le considero così banali…
Mi gela. Ma se ne accorge immediatamente.
Non se la prenda monsieur, è il mio spirito alternativo
e fuori le regole che ogni tanto risponde per me. La
prego faccia il suo lavoro…
Madame, dalla
sua biografia leggo che era figlia di un ufficiale
dell’esercito francese e di una modista… Eh
già, un padre aristocratico e una madre donna del
popolo. Purtroppo mio padre Maurice è morto quando avevo
appena quattro anni. Vissi la mia infanzia a contatto
con la natura con la nonna paterna in campagna.
Come è stata la sua adolescenza? Mia
nonna aveva una mentalità molto aperta, mi sentivo
libera tra le tante letture e passeggiate a cavallo.
Poi entrò in convento… Sì, dal
1817 al 1820 studiai presso il convento delle augustine
inglesi a Parigi. Non fu una bella esperienza, iniziai
ad avere forti dubbi sulla mia convinzione religiosa.
A soli 18 anni si sposò... Nel
1822 sposai il barone Casimir Dudevant. Ebbi due figli:
Maurice e Solange.
Soddisfatta della
scelta? Direi disastrosa… A 27 anni dopo la
nascita di Solange lasciai mio marito per una vita
indipendente e soprattutto romantica. Io e lui eravamo
troppo diversi. La mia destinazione era Parigi in pieno
fermento sociale e culturale. Iniziai a lavorare per le
Figaro ed insieme al romanziere Jules Sandeau scrissi il
mio primo romanzo Rose et Blanche.
Con
Jules Sandeau non fu solo una relazione artistica…
Fu un rapporto che andò oltre, ben presto la
collaborazione artistica si trasformò in uno stupendo
coinvolgimento sentimentale. Decisi di cambiare il mio
nome in George Sand e cominciai a scrivere da sola i
miei romanzi.
Il cambio del nome non fu
solo una formalità. Mi sentivo finalmente
libera. Cominciai a dissimulare le mie fattezze
femminili con abiti maschili. Questo mi permise di
circolare più liberamente per Parigi, fumando la pipa, e
di accedere a luoghi in cui a una donna del mio rango è
vietato l'ingresso.
Ma lei era ancora una
baronessa! In effetti persi gran parte dei
privilegi. Il mio comportamento era assolutamente fuori
dal comune nel diciannovesimo secolo.
Balzac la definì “più intelligente di un uomo…”
A quel tempo era un complimento!
Per lei
inizia una lunghissima serie dei successi letterari e...
una lunga serie di amori… M’abbandonai alla
nuova vita senza pregiudizi. Volevo sfatare lo
stereotipo femminile e dimostrare che le donne potevano
godere della stessa libertà degli uomini... in tutti i
sensi...
Anticipò le tematiche femministe? Beh
non era propriamente una rivendicazione della condizione
della donna come è avvenuto poi alla fine del XX secolo.
Al tempo volevo solo essere giudicata in base al mio
talento.
Con Indiana e Valentine e Lélia
scritti tra il 1832 e il 1833 lei entra a far parte
della cerchia dei grandi autori francesi e degli
scrittori più pagati. Sono romanzi
passionali in cui l'amore si scontra con le convenzioni
e i pregiudizi sociali che vissi qualche tempo dopo
sulla mia pelle a causa dei miei legami con Alfred de
Musset e Frédéric Chopin.
La relazione
con il poeta de Musset fu alquanto burrascosa…
Vivemmo dei momenti irripetibili, ma lui aveva un
temperamento fragile e tormentato. Nel 1834 durante un
soggiorno a Venezia si ammalò ed io nonostante lo amassi
lo tradii con il medico che lo stava curando… Fu un
rapporto estemporaneo, passionale, durato il tempo di un
orgasmo e per questo bellissimo... Ecco, volevo vivere
la mia vita fino in fondo. Non mi sentivo di proprietà
di una sola persona. Questo era difficile da capire…
Può spiegarlo? L’amore autentico
è molto raro. E’ quello che non presuppone il potere
psicologico sulla persona amata, quello che non contiene
neppure un briciolo di egoismo.
E Chopin?
Fu un lungo, affascinante e complicato rapporto: prima
amici e poi amanti. Avevamo due personalità piuttosto
diverse. Forse per questo riuscimmo a durare ben nove
anni! Lo incontrai ad un ricevimento. Il suo
straordinario talento aveva già conquistato i cuori di
molte ragazze dell’aristocrazia parigina. Tutte
indistintamente lo volevano come insegnante di
pianoforte. Ci innamorammo perdutamente, il nostro fu un
amore libero e scandalosissimo per il tempo. Fryderyk
era affitto da tubercolosi e nel tentativo di guarirlo
affittati una casa nell’isola selvaggia di Majorca, ma
fu un tentativo vano. Lo lasciai nel 1847 poco prima che
morisse.
Si parlava segretamente di una
donna… Beh quelli non erano anni in cui si
poteva manifestare liberamente la propria sessualità! Mi
innamorai di una mia carissima amica, la notissima
attrice teatrale Marie Dorval.
Iniziarono
gli anni dell’impegno politico. Dopo i fatti
del 1848 partecipai alla redazione del Bulletin de la
République. Erano i tempi del grande sogno socialista.
Ma ben presto si ritirò nella sua villa a
Nohant? Continuai comunque a frequentare
Parigi. La mia vita rimase sempre e comunque fuori dalle
regole.
Le spiace essere ricordata come
una donna senza scrupoli morali? Se intende
quelle sessuali assolutamente no! Cambiavo i miei amanti
per esclusiva autosoddisfazione narcisistica. Posso
confessare che nei miei sogni, nei miei desideri,
ricercavo un uomo sempre differente. Le sembrerà strano
ma mi sentivo una donna romantica dove poesia e musica
esercitavano in me una grande attrazione sessuale.
Mi accorgo che sta sorridendo. Si alza forse si
è spinta troppo in là nella sue considerazione. Mi
saluta in fretta. Le rose della sua stupenda villa di
Nohant la stanno aspettando.
George Sand
scrisse fino al 1876, anno in cui morì a Nohant, all'età
di 72 anni. Nel giorno della sua morte Victor Hugo ebbe
a dichiarare: « Piango una morta, saluto un'immortale! »
Gustave Flaubert disse: «Bisognava conoscerla come l'ho
conosciuta io, per sapere tutto ciò che c'era di
femminile nel cuore di questo grande uomo». Charles
Baudelaire : Nelle sue idee morali ha la stessa
profondità di giudizio e la medesima delicatezza nel
sentire delle portinaie e delle mantenute».
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://it.wikipedia.org/wiki/George_Sand
http://www.gayroma.it/18ottobre2004e.htm
http://www.girodivite.it/antenati/xixsec/_sand.htm
FOTO GOOGLE IMAGE
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