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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Hester Prynne
La lettera scarlatta
Arrivata nella Boston puritana del XVII
secolo precedendo il marito, un anziano
scienziato inglese conosce il reverendo
Arthur, di cui si innamora e facendosi
credere vedova, gli si concede e rimane
incinta
Dal rapporto nasce una figlia “illegittima”
e pertanto viene punita secondo le leggi del
tempo, esposta sul palco della gogna e poi
costretta a portare per tutta la vita sul
petto l'infamante lettera A di adultera
Non è stato un buon inizio di giornata. Mi attende
un’importante intervista e io ho dimenticato
l’orologio nel mio piccolo motel appena fuori città.
Sono stanco, il viaggio è stato lungo e stressante,
appena sceso dalla nave mi trovo immerso in una Boston
del Seicento. Davanti a un portone di quercia
massiccia e borchie di ferro è raccolto un capannello
di uomini barbuti in abiti tristi.
Più staccate
alcune donne con la cuffia e altre a testa nuda.
M’avvicino e senza guardarli negli occhi chiedo di
Hester Prynne. Le donne guardano verso la mia
direzione senza espressione, come se fossi
trasparente.
Solo quando mi presento come
giornalista, un uomo anziano con un cappello a punta e
senza parlare mi indica una casa di legno oltre il
cimitero.
Ebbene sì ho fatto migliaia di
chilometri per intervistare la bella Hester. Ripasso a
memoria la sua storia: è arrivata in questa Boston
puritana del XVII secolo precedendo il marito, un
anziano scienziato inglese. La sua disgrazia è stata
quella di conoscere il reverendo Arthur, di cui prima
si innamora e dopo, credendosi vedova, gli si concede
e rimane incinta.
Da questo rapporto nasce una
figlia “illegittima” e pertanto viene punita secondo
le leggi del tempo, cioè esposta sul palco della gogna
e poi costretta a portare per tutta la vita sul petto
l'infamante lettera A di adultera. Ciononostante, si
rifiuta ostinatamente di rivelare il nome del suo
amante. Il marito intanto, dato per morto in un
naufragio, giunge giusto in tempo per assistere alla
condanna della moglie. Le impone quindi di non
rivelare la sua presenza e, sotto il falso nome di
Chillingworth, si mette alla ricerca dell'amante. Alla
fine scopre che il padre della piccola Pearl è il
giovane reverendo Arthur Dimmesdale, che muore
stroncato dal rimorso mentre confessa pubblicamente la
propria colpa.
Mi accoglie nell’orto della sua
piccola casa di legno sotto una piccolissima veranda
umile ed ombreggiata. Pearl, la figlia, gioca poco
distante seduta sull’erba.
Bella ed altera mi
guarda con aria interrogativa.
“A cosa devo
questa visita?”
Mi presento.
“Lei vorrebbe che
parlassi della mia storia?” Intanto mi fa cenno di
sedermi su una panca.
“La sua fama è
arrivata fino in Europa.”
“Avrei preferito
non essere famosa.”
“Ma lei, è il
simbolo della “donna romantica" che celebra la forza e
la purezza dei sentimenti contro le convenzioni
sociali.”
“In questa collettività puritana
anche l’amore genera il male e ti fa sentire colpevole
e sporca. Mi sento come se avessi ceduto ad
un’illusione. Tutto qui”
“Lei parla di
amore, ma ha tradito suo marito!”
“Io non
ho perpetrato alcun tradimento, le notizie su mio
marito lo davano morto in un naufragio ed io mi
sentivo vedova soprattutto nel cuore.”
“Le pesa quella lettera?” Mi rendo conto di
aver fatto una domanda idiota.
Riflette e parla
lentamente come per cercare le parole.
“Questa
lettera scarlatta non è il segno dell’infedeltà, ma il
simbolo di non essermi sottomessa alla legge che
ritenevo ingiusta. Anche se è l’iniziale di Adultera,
il tribunale me l'ha imposta solo dopo essersi
convinto che mai avrei rivelato il nome del padre di
mia figlia. Per questo motivo ne vado fiera”
Indica col il dito la lettera cucita sul vestito.
“Il popolo ha creato una leggenda intorno a questa
lettera, e va raccontando che questo rosso non è il
colore dato dagli uomini alla stoffa, ma dalle fiamme
dell'inferno che sarebbero visibili anche di notte
illuminando la mia colpa.”
“Aveva
sfidato il tribunale con il suo silenzio!”
“Mai avrei confessato quel nome ed ho accettato la
condanna decidendo di continuare a vivere in città con
mia figlia. ”
“Perché? Non sarebbe
stato più comodo fuggire?”
“Mi sento e mi
sentivo una predestinata al punto di credere che
questa vicenda mi abbia fatto ammettere
l'irresistibilità della tentazione esplorando nel
contempo il lato notturno della mia mente. Ed ancora
oggi ringrazio il Signore per avermi dato la
possibilità di riscatto, della liberazione attraverso
il dolore.”
“Andiamo con ordine. Cosa
l’ha trasportata nelle braccia del suo amante Artur
Dimmmesdale.”
“L'amore.” Risponde decisa
quasi senza pensarci poi si interrompe un attimo e
riprende quasi sottovoce.
“Ma poi è subentrata la
passione, quella segreta e complice che in quanto tale
è colpevole e va condannata. E da qui slanci e
rimorsi, trepidazione e paura, felicità intime vissute
come colpe, la soglia stessa dell’inferno.
Credeva con tutta se stessa in quel legame,
vero?
Il mondo si ostinava a non voler
riconoscere, ma ero convinta che il giorno del
giudizio universale ci avrebbe visti uniti davanti al
tribunale di Dio come davanti a un altare, perché poi,
condannati o assolti, facessimo insieme il nostro
cammino nell'eternità.”
“Possiamo
quindi ammettere che la passione ha sconfitto la
ragione dell’amore?”
“Guardi, noi abbiamo
lottato invano, ma la notizia falsa della morte di mio
marito Roger ci ha fatto sentire più liberi e in grado
di affrontare ogni tipo di moralismo. Solo in quel
momento abbiamo ceduto alla passione.”
“Quando fu imprigionata?”
“Quando il mio
stato di gravidanza era piuttosto evidente.”
“Cosa pensava in quelle tre ore sul palco
della gogna sotto lo sguardo severo dei giudici,
ciascuno col suo cappello a punta e il mantello nero?”
“Avevo solo paura di essere uccisa. Ma i sacerdoti e i
notabili sono stati benevoli con me, forse perché di
mio marito non si avevano notizie.”
“Mi
parli di suo marito.”
“Come le ho detto lo
credevo morto, ma prima di essere definitivamente
scarcerata, ho ricevuto la sua visita. Sapeva tutto.”
“Suo marito si rendeva conto che la sua
vecchiezza e la sua bruttezza non potevano tenere
legato a sé un tale splendore di donna?”
“Grazie, troppo buono!”
Chiude gli occhi per
digerire il complimento.
“Si preoccupava di
mantenere il segreto della sua vera identità perché
intendeva vivere a Boston. Di Pearl e della
sottoscritta non gli interessava più nulla. Del resto
noi eravamo segnate dalla colpa.”
“Però
le ha fatto richieste precise.”
“Gli
interessava solo conoscere il nome del padre della
piccola. Naturalmente dalla mia bocca non è uscito
nessun nome.”
“Arrivò tuttavia ad
intuire la verità riuscendo a scoprire il suo amante,
il giovane pastore Artur.”
“Artur era
un’anima generosa, pieno di cultura e disponibilità.
Sicuramente differente da tutti gli altri uomini. In
quel momento però era in preda a tormenti indicibili.
Mi amava, ma si sentiva colpevole per avermi lasciata
sola agli occhi del mondo ed anche frustato dal
desiderio di espiare e confessare il suo segreto
all’intera comunità.”
“Lei fece un
ultimo tentativo proponendogli una nuova vita.”
“Ma era troppo tardi: Artur aveva riservato a sé solo
la forza necessaria a confessare davanti a tutti il
delirio del rimorso per aver trasgredito. Il suo animo
non resse a quel peso finendo per morire.”
“Ed ora?”
“Nel corso di questi
anni la lettera che indosso ha smesso di essere un
marchio che suscita disprezzo ed è finito per
diventare un segno da guardare con riverenza…La gente
che passa da questa parti esprime taciturna ogni tipo
di benevolenza nei riguardi di chi ha conosciuto
grandi sofferenze”.
Non riesco ad immaginare un
essere umano che vada orgoglioso della propria
sofferenza.
La guardo. I suoi occhi sono velati di
una patina che somiglia a rimpianto. Non lo ammetterà
mai, ma la tragica fine di Arthur è più viva della
condanna e del disprezzo ricevuto da un’intera
comunità.
Si volta verso la figlia per nascondere
il suo stato d’animo.
Per pudore chiudo i miei
appunti e la saluto. |
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://cinema.castlerock.it/ http://guide.supereva.it/
web.genie.it www.repubblica.it
www.historical-costumes.net www.tempimoderni.com
www.djfl.de/entertainment/ www.bloopers.it/
http://en.wikipedia.org www.mymovies.it
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