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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
La bella Otero
Il potere della
seduzione
Carolina Otero, il suo vero nome era
Agustina Carolina Otero Iglesias, conosciuta comunemente come
La Bella Otero nasce in Galizia il 4 novembre 1868 e muore a
Nizza il 10 aprile 1965. Fu una celebre cortigiana, ballerina e
artista del music hall della Belle Epoque
(Galizia1868 – Nizza 1965)
A Parigi piove sempre!!! Stavolta sono
anche senza ombrello! Neanche un indianino per
acquistarne uno al volo. Giro tra le strade a ridosso
della fermata del metrò Alesia. Dalle informazioni
scritte sulla email il 70 di rue Andrésy doveva essere
da queste parti. Passo rasente sotto i cornicioni ma
ormai sono tutta bagnato! Faccio un altro giro, ma
niente!
Fermo un uomo in divisa e domando la
strada. Lui mi riconosce che sono italiano e sorride
sotto i baffi. Tipico dei francesi. "La route a changé
nom de beaucoup d'ans! Maintenant il s'appelle Avenue de
General Leclerc." Mi prende per un braccio e mi indica
la strada più breve per arrivarci. Nonostante la pioggia
rido pensando a rue Andrésy! "Devo dire a Carolina di
aggiornare il suo indirizzo!" Dico tra me e me.
L'appartamento è al primo piano. La governante italiana
mi sussurra: "La signora la sta aspettando." Davanti a
me una splendida donna vestita elegantemente da inizio
secolo scorso. Mi dice se voglio asciugarmi almeno i
capelli. Ma sono troppo emozionato e non vedo l'ora di
iniziare. Lei lo intuisce: Mio caro sono a sua
disposizione.
Carolina, posso
chiamarla così? Sicuramente lo preferisco ad
Agustina…
Come sono state le sue origini?
Sono nata in una modesta famiglia in un piccolo
villaggio della Galizia, Ponte de Valga. I due cognomi
Otero Iglesias provengono dalla famiglia di mia madre
perché mio padre non m’ha mai riconosciuta.
Come è stata la sua adolescenza? Le
difficoltà mi hanno resa ribelle e difficile. Ero una
ragazzina dal carattere piuttosto forte, ma sempre
allegra.
A 11 anni un episodio che segna
la sua vita… Dio, non mi faccia ricordare…
sono stata violentata e ciò mi ha resa sterile. Ma
soprattutto lo sconforto maggiore fu quando mia madre mi
mandò via di casa a causa di quell’episodio. Non
sopportava la vergogna!
Da allora solo
sacrifici? No, no affatto, non ho dovuto
attendere molto per il successo. A 14 anni il
proprietario di un locale notturno rimase così
affascinato dal mio modo di ballare che mi offrì un
contratto per due pesetas a sera.
Quindi
il successo! Beh no! Gli inizi sono stati
duri, ma avevo la consapevolezza di essere bella e la
testardaggine di voler arrivare a tutti i costi. Ho
fatto tutti i lavori possibili prima di approdare a
Lisbona come ballerina. Nel 1888 debuttai nel cabaret,
prima a Barcellona e poi a Marsiglia.
Perché si trasferì a Barcellona? Ero
follemente innamorata di un ragazzo di nome Gendarme e
lo seguii per mezza Spagna.
E poi?
Poi nulla, delusa da mia madre, da mio padre e
dall’amore. Compresi la vita e giurai di badare sono a
me stessa.
Finalmente Parigi…
Eh sì finalmente. Pensi che arrivai a Parigi con
l’intento di studiare danza, invece la mia bellezza e la
mia bravura mi trasformarono rapidamente in un
personaggio.
Il successo dopo una vita di
stenti e vessazioni… In poco tempo divenni
una delle donne più celebri dell’intero continente e
star indiscussa delle Folies Bergère! Oggi direste
sex-simbol vero?
Leggo dalla sua
biografia di numerose storie con uomini potenti…
Ero bella e famosa e non mi fu difficile incontrarli dal
Principe Alberto I di Monaco, al Re Edoardo VII del
Regno Unito, dai reali di Serbia e di Spagna ai
Granduchi di Prussia o ultimo ma non ultimo il celebre
scrittore italiano Gabriele D'Annunzio.
A
soli due anni dal suo debutto: l’America! Fu
una tournée trionfale, ma solo al ritorno a Parigi mi
resi conto di essere la star indiscussa di tutti i
palcoscenici. Lo sa che le cupole dell'Hotel Carlton di
Cannes furono modellate sulla forma dei miei seni?
Le cronache raccontano di una mega festa in
occasione dei suoi trent’anni! Era il 4
novembre 1898 fu organizzata un festa da Chez-Maxim.
L’evento fu ripreso da tutte le cronache mondane perché
ero circondata da principi e sovrani, tra i quali
Leopoldo II del Belgio, Nicola di Montenegro, il
granduca Nikolaj Nikolaevich, il principe di Galles e
Alberto di Monaco. Naturalmente suscitai l’invidia di
molte donne e pseudo amiche tra le quali Carmencita, mia
connazionale, Liane di Pougy, Cléo de Mérode e Émilienne
di Alençon. Solo Colette mi rimase amica.
Come le si addice il ruolo di Donna fatale!
Beh sì, devastai i cuori e le fortune di re, principi,
banchieri e benestanti di tutta Europa! Quando ero a
letto con loro mi capitava spesso di ripensare a quella
ragazzina insignificante di nome Agustina nata in quel
misero villaggio galiziano.
Dicono che
suscitasse passioni irresistibili come quella volta in
Russia… Già sono dovuta fuggire dai desideri
del Gran Duca Nicolas calandomi giù dalla finestra e
dopo averlo chiuso a chiave nel suo appartamento. Ma
durante la discesa caddi, atterrai sul suolo coperto di
neve con la parte posteriore nuda! Credo che non ci
fossero più di 20 gradi sotto zero. Quella fuga mi causò
una bella polmonite e tre mesi di letto assoluto!
Altri si sono suicidati… Spero
proprio di no! A me fa piacere ricordare il banchiere
Berguen che mi offrì 25.000 franchi per passare una
mezz’ora nella mia camera! Oppure Toulouse-Lautrec che
mi ha dedicato una tela o il grande poeta José Martí,
che avevo conosciuto a New York, ed ha scritto per me
dei versi meravigliosi.
A 46 anni dà
l’addio alla vita mondana… Mi ritirai dalla vita
pubblica e decisi di trasferirmi a Nizza. Ero
stanca, avevo girato mezzo mondo dall’Argentina al
Giappone, dal Brasile alla Russia, nonché tutta
l’Europa…
Però si rifugiò nel gioco.
Nel mio esilio volontario frequentai tutti i tappeti
verdi della costa azzurra rifiutando sistematicamente
ogni offerta di tornare in Teatro. Ricordo le insistenze
del Direttore dell’Opéra Comique di Parigi.
Dilapidò ogni fortuna? Mi rimane
difficile ammetterlo ancora oggi, ma fu così. Prima di
trasferirmi a Nizza possedevo non meno di 68.000 milioni
di pesetas, uno yacht, un'isola, una collana di perle
nere di 2 kg che era appartenuta ad Eugénie di Montijo,
una collana di diamanti di Maria Antonietta e tanto
altro…..
Rimpianti? No mia
caro, ma scherza? Auguro ad ogni donna di rialzarsi dopo
un tragico evento e di condurre la propria vita a testa
alta. Non so davvero cosa sarebbe stata la mia vita, ma
so che non sarei mai diventata La Bella Otero!
L'intervista finisce qui, la governante italiana ci
porta due tazze fumanti di caffè. Sono infreddolito, ne
ho davvero bisogno.
Carolina Agustina Otero
Iglesias morì nella più assoluta povertà a Nizza dove
venne sepolta il 10 aprile 1965 all'età di 97 anni. Al
momento della morte aveva in tasca soltanto 609 franchi
che donò a famiglie più bisognose di lei. Una targa
commemorativa della "bella Otero" è stata posta al 26 di
rue d'Angleterre. Non tornò mai più in Galizia…
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
it.wikipedia.org www.biografiasyvidas.com
membres.lycos.fr/andresy/otero.htm
FOTO GOOGLE IMAGE
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