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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
La contessa di Castiglione
Statua di carne
Come quella Contessa Castiglione
bellissima, di cui si favoleggia. Allo sfiorire della sua
stagione, disparve al mondo, sigillò le porte della dimora, e
ne restò prigione. Sola col Tempo, tra le stoffe smorte,
attese gli anni, senz'amici, senza specchi, celando al Popolo,
alla Corte l'onta suprema della decadenza. (“I colloqui”,
Guido Gozzano).
(Firenze, 23 marzo 1837 – Parigi, 28 novembre 1899)
Virginia Oldoini, contessa di
Castiglione, "l'amica dei re", considerata la donna più
bella del suo secolo, fu affascinante, intelligente,
colta e scaltra.
"Io sono io, e me ne vanto; non
voglio niente dalle altre e per le altre. Io valgo molto
più di loro. Riconosco che posso non sembrare buona.
Così qualcuno mi detesta; ma non mi importa di piacere a
tutti".
Dopo due ore di strade e stradine
trafficatissime riesco a trovare il numero civico che
cercavo. Il grande cancello di ferro battuto divide il
mondo da questo incanto senza tempo. I rumori della
città si spengono, il lungo viale mi conduce ad un villa
tipica dell’800 con le sue edere e le sue grondaie di
rame.
Ad accogliermi è un maggiordomo in livrea
neanche tanto anziano, mi accompagna in una piccola sala
da tè e lì finalmente affondo su un divano giallo oro
pieno di cuscini. Guardo l’orologio, le 11.00. Qui è
tutto preciso, anche i fiori nel vaso sono intonati ai
colori della stanza, colori dal caldo marrone e bianco
dei mobili al pesco, al giallo e poi all’oro della
tappezzeria.
Riguardo l’orologio le 11.15. Ecco
un rumore e si apre finalmente la porta accompagnata dal
fruscio del suo abito di pizzo e seta color avorio con
piccoli fiorellini rosa ricamati sulle bordature. Ecco
entrare la contessa; il procedere è elegante, regale.
Luminosa e maestosa mi saluta e solo allora mi sento
autorizzata a parlare ricambiando i convenevoli. Vi
confido tutto il mio timore perché è un donna con uno
sguardo davvero altero che non mette a proprio agio il
proprio interlocutore.
Contessa, mi
scuso se ho insistito al telefono, ma il mio direttore
voleva a tutti i costi questa intervista.
Già, immagino... i soliti scoop, come se ci fosse ancora
da scoprire qualcosa nella mia vita! Prima di lei altri
giornali mi hanno chiesto l'intervista... La prego
proceda.
Virginia Elisabetta Luisa
Carlotta Antonietta Teresa Maria… come mai tutti questi
nomi? Sono nata da una famiglia benestante.
Mio padre era il marchese spezzino Filippo Oldoini,
famoso ambasciatore.
Ma lei non è nata a
La Spezia come voleva far credere, vero? Mia
madre Isabella Lamporecchi era di Firenze e nacqui lì,
ma considerai sempre La Spezia come mia città natale.
I suoi familiari la chiamavano Nicchia.
Perchè? Avevo la strana abitudine di
raccogliermi come una piccola conchiglia. Avevo la
consapevolezza di essere bella per cui dispensavo
sorrisi con il contagocce solo a chi mi interessava.
Entrò quasi bambina dalle Orsoline.
Credevo di avere una vocazione mistica, ma durò poco. In
realtà ero avida di sapere. Adoravo le letture
romantiche di forte passione.
Le cronache
ci raccontano di una ragazza intelligente, bellissima e
di buon gusto. Alta, bionda, con lineamenti tanto
perfetti da essere considerata universalmente la donna
più bella d'Italia e d'Europa. Qualcuno la chiamò
l’Unica. I miei occhi erano cangianti tra
l'azzurro e il verde. La mia pelle era bianca, avevo
anche belle mani. Quando a Firenze, ancora dodicenne,
passeggiavo sui Lungarni, la gente si affollava per
guardarmi.. La principessa di Metternich mi definì
"statua di carne" per la mia toilette originale e
audace.
Diceva di se stessa: "Io sono io,
e me ne vanto; non voglio niente dalle altre e per le
altre. Io valgo molto più di loro… Ora
riconosco che quella frase poteva sembrare arrogante. Ma
avevo un carattere fiero, franco e libero che mi faceva
essere talvolta cruda e dura. Non ci tenevo a piacere a
tutti.
Diciamo che era consapevole del
suo fascino Questo sì. Non temevo
assolutamente la bellezza delle altre donne. Posso dire
che non le consideravo affatto?
Ho letto
che era convinta di essere predestinata ad un destino
superiore… Ero amante della libertà e
insofferente alla disciplina, e questo mi dava la forza
di poter passare alla Storia, magari aiutando il mio
Paese.
I ritratti mostrano una donna
avvenente con una forte sensualità. Al tempo
le donne erano grassottelle e poco slanciate. Io ero
bruna e longilinea, ma soprattutto, con la cura
spasmodica del mio corpo, riuscivo a trasformare la mia
bellezza in fascino.
Lei raccoglieva le
sue storie in un diario. Lo scriveva in maniera molto
astuta… Annotavo tutti i particolari dei
miei flirt. Lo scrivevo in francese, e frequentemente
facevo ricorso ad un codice segreto per descrivere le
performance con i miei amanti o le situazioni ambigue.
Ad esempio il numero di xxx indicava l'intensità e, alle
volte, il numero delle effusioni amorose.
Andiamo per ordine. Divenne contessa a diciotto
anni. Sposai il conte di Castiglione di
dodici anni più anziano. Lui era innamoratissimo di me.
Il matrimonio mi aprì le porte alla mondanità e
soprattutto alla corte sabauda. Da quella breve
relazione nacque Giorgio. Comunque, quel rapporto, mi
fece rendere conto quanto il matrimonio non facesse per me.
Lei non lo amava? Nella mia vita
mi sono innamorata raramente. Francesco aveva una indole
troppo dolce e mi dedicava troppe attenzioni. Io avrei
preferito un uomo diverso, tanto per cominciare con un
carattere più deciso e ambizioso.
Lo
sposò solo per il fatto che era cugino di Cavour?
Francesco conosceva bene la mia storia. I miei amori
passati, ma fece carte false per avermi accettando
qualsiasi compromesso, anche un matrimonio senza amore.
Per lui riuscire a sposare la donna più bella d'Europa
era quasi una sfida con se stesso.
Resta
il fatto che per lei questo matrimonio rappresentò una
svolta… Decisamente non fu noiosissimo come
avevo previsto. Mi trasferii a Torino nel palazzo dei
Castiglione che fiancheggiava la residenza di Cavour.
Spinta da mio marito feci un grandioso ingresso alla
vita di corte di Vittorio Emanuele II.
In
poco tempo attirò l'attenzione del re. E’ vero che la
riempì di regali costosissimi e gioielli di valore
inestimabile? Adoravo la mondanità e
presentarmi impeccabilmente elegante. Non c'era
ricevimento al quale non fossi invitata o evento mondano
di cui non fossi protagonista. Il Re fu molto carino e
generoso con me.
Fu a questo punto che
iniziarono i dissapori coniugali. Le voci
correvano. Mio marito chiese la separazione.
Ufficialmente perché non riusciva a far fronte al mio
tenore di vita, ma in realtà non si era ancora reso
conto di aver sposato una donna molto ambiziosa e
soprattutto indipendente. Tra i miei amici spiccavano: i
fratelli Doria, il banchiere Rotschild, l'imperatore dei
francesi, Cavour, Costantino Nigra, ambasciatore in
Francia e come detto Vittorio Emanuele II.
Fu davvero amata? Non lo so.
Scorrendo il mio passato mi viene da pensare che
pochissimi uomini mi amarono davvero. Cavour mi diceva:
«Ci sono molte più belle di Voi» e mi manovrò senza
troppi pregiudizi, gettandomi nel letto di Napoleone III
“per costruire l’Italia”. La relazione con
l’Imperatore francese durò poco più di un anno, poi
caddi in disgrazia, soppiantata da un’altra straniera.
Si parla di una donna fredda… anche lei non
ricambiò l’amore. Sono stata sfortunata. Le
persone che veramente mi amarono, come mio marito o
Rotschild non mi interessavano e riuscii a trarne
vantaggio solo in termini economici. Altri che volevano
solo aggiungere un'invidiabile preda al loro carnet mi
ebbero, ma senza passione e ad altissimo prezzo.
Fu definita "la vulva d'oro del Risorgimento"
... Cavour mi inviò a Parigi perché
influenzassi favorevolmente Napoleone III e lo spingessi
all'alleanza col Piemonte. Era il 1855 e il piccolo
Piemonte si apprestava alla campagna di Crimea.
A Parigi le venne messa a disposizione una villa
favolosa. Si parla di feste sfarzose, gioielli
preziosissimi e vestiti audaci e inconsueti.
Divenni quasi subito l'amante di Napoleone e suscitai
invidie e pettegolezzi.
La moglie di
Napoleone, Eugenia, la trattò sempre malissimo.
Ricordo che mi presentai ad una festa con uno splendido
vestito reso audace da un cuoricino ricamato una spanna
sotto la cintura. Il commento di Eugenia fu "Ecco dov'è
il cuore della Castiglione!"
Dopo un anno
la sua stella cominciò ad affievolirsi… La
Monarchia era ormai in bilico ed io ero piena di debiti,
a causa della mia vita dispendiosa cui si aggiungeva la
causa di divorzio che mio marito mi aveva intentato con
ampia documentazione.
Passò gli ultimi anni
facendo la spola tra l’Italia e Parigi! Ero alla
disperata ricerca di fermare il tempo.
Dopo aver brillato e scintillato tra gioielli preziosi
vestiti da favola, tra balli ed amanti, dopo aver
conosciuto i fasti, i piaceri e i trionfi della
mondanità, finì i suoi giorni come una romantica eroina…
Ogni giorno che passava era una minaccia a quella
bellezza con cui mi ero identificata per tutta una vita.
Decisi di velare gli specchi per non vedermi sfiorire.
Vissi sola con i miei ricordi.
Il 28
Novembre 1899, all'alba del nuovo secolo, morì nella sua
casa di Parigi, senza clamore. Chiese di essere sepolta
alla Spezia, senza funzione religiosa e senza fiori, con
la camicia da notte leggera e preziosa, quella che stava
tutta nel pugno di una mano, che aveva indossato la
notte trascorsa con Napoleone III a Compiègne, con al
collo una collana di perle e ai polsi due braccialetti
preziosi. Non le fu dato nulla: ebbe una regolare
funzione religiosa. Ai suoi funerali parteciparono
alcuni camerieri, un duca e un agente di cambio... non indossò
né la famosa camicia della notte di Compiègne né i suoi
gioielli, prontamente sottratti dagli eredi. Subito dopo
la sua morte polizia, autorità e servizi segreti
bruciarono tutte le lettere e i documenti a lei inviati
dalle massime personalità del tempo. Non fu sepolta in
Italia, ma nel cimitero di Père Lachaise, dove ancora
oggi riposa.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
www.letteraturaalfemminile.it www.url.it
http://digilander.libero.it/fiammecremisi
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/prologo
http://it.geocities.com/mp_gigi/castiglione.htm
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