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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Lina Cavalieri
La donna più bella del mondo
Il suo vero nome era Natalina Cavalieri.
Dapprima soubrette di Cafè-Concerto, poi soprano e attrice
cinematografica italiana. Definita al tempo "la donna più bella
del mondo" e da Gabriele D'Annunzio "la massima testimonianza di
Venere in terra", la Cavalieri fu una delle più eleganti
cantanti liriche italiane del primo Novecento
(Roma, 24/12/1875 - Firenze, 7/2/1944)
Dopo un'adolescenza dura a causa di
condizioni familiari difficili divenne famosa grazie
alla sua bellezza che fece da cornice ad una grande
abilità e ottime qualità, che la portarono a frequentare
l'élite di tutto il mondo e a vedere ai suoi piedi
principi e uomini potenti. Davanti a me una donna
affascinante, occhi profondi, corpo snello e slanciato e
modi delicatissimi ed eleganti.
Leggendo la sua
biografia mi chiedo come sia possibile che da ragazza
abbia fatto la fioraia e la piegatrice di giornali…
Eh già, nonostante le mie umilissime origini, quando
camminavo per le vie di Trastevere mi dicevano che avevo
un portamento aristocratico da gran dama. Ma sa cosa le
dico? Io ho sempre considerato la bellezza come un
grande nemico in quanto spesso venivo giudicata per il
mio aspetto e non per la mia bravura.
Madame, cominciamo dall’inizio? Sono
nata a Viterbo nella notte di Natale del 1874. Per
questo motivo mi hanno chiamata Natalina. Dio!!! Ho
sempre odiato questo nome! Meglio Lina no?
La sua famiglia? Avevo due fratelli
e una sorella. Mio padre era un architetto. Purtroppo
perse il lavoro perché l’imprenditore dove lavorava si
era invaghito di mia madre. Dopodiché piombammo della
miseria più assoluta.
E come andò?
Occorreva che tutti in casa facessimo qualcosa ed io
andai da una sarta ad imparare il mestiere, ma il mio
desiderio era il canto. Avevo una bella voce per cui
tramite un amico di famiglia presi delle lezioni gratis.
Quando iniziò la favola bella?
Avevo quattordici anni quando iniziai a cantare in un
teatrino di Piazza Navona a Roma. Naturalmente il mio
repertorio era piuttosto misero ma nonostante questo fu
un successo immediato. Da una lira a serata ben presto
riuscii a guadagnarne 15. Poi venne il Salone Margherita
a Napoli, che al tempo rappresentava l’apice per una
cantante di canzonette di caffè-concerto dove mi esibivo
cantando tra le altre Maria Marì, 'O sole mio,
Marechiaro e Luna Nuova.!
Dopo tanta
gavetta, il successo! Firmai contratti molto
vantaggiosi per serate a Parigi, Berlino, Londra e
Pietroburgo rivaleggiando perfino con La Bella Otero!
A proposito di Pietroburgo …
Diventai principessa sposando il Granduca Eugenio di
Luchtenberg, ma dovetti lasciare a malincuore il
varietà.
Il suo secondo grande amore fu
il principe Alessandro Bariantisky, nipote dello Zar di
Russia! Il principe si innamorò perdutamente
di me, al punto tale da donarmi i gioielli di famiglia,
tra cui una meravigliosa collana di smeraldi. Era
lunghissima! Pensi nonostante la girassi tre volte
intorno al collo mi ricadeva all'altezza del ventre.
Gabriele d'Annunzio la definì la massima
testimonianza di Venere in Terra. Conservo
gelosamente ancora quella copia del Piacere. Il sommo
scrittore me ne fece dono con dedica scritta di suo
pugno: "A Lina Cavalieri, che ha saputo comporre con
arte, una insolita armonia tra la bellezza del suo corpo
e la passione del suo canto. Un poeta riconoscente.
Firmato Gabriele D'Annunzio".
Posso
chiederle se fu solo fraterna amicizia? Mi
concessi all’Arte!
Quando s’innamorò
della lirica? Come cantante di Cafè-Concerto
ero arrivata al culmine della popolarità. Fu un tenore,
il maestro Marcino che sentendomi cantare mi incitò a
prendere lezioni. Tre mesi dopo debuttai a Lisbona.
Lisbona, un’altra tappa importante della sua
vita! Il re Kazan s’innamorò di me ed in
fretta e furia ci sposammo provocando uno scandalo
immaginabile a corte per via della mia attività. Fu un
periodo molto agitato, messa alle strette scelsi il
teatro e divorziai per la seconda volta.
E suo marito come la prese? Beh lui si
risposò poco dopo con una donna che mi somigliava come
una goccia d’acqua, ma poi si diede all’alcol
autodistruggendosi. Morì a soli 40 anni scrivendo nelle
sue ultime volontà di essere seppellito a Firenze, la
mia città preferita.
E lei?
Dopo quella scelta mi si aprirono i teatri di tutto il
mondo cantando le più belle opere, tra le altre la
Boheme e la Manon. Devo dire che nonostante la mia voce,
al mio pubblico interessava più vedermi che ascoltarmi.
Dicevano che nonostante il puritanesimo della scena
lirica, vista la mia bellezza, la mia eleganza, le mie
acconciature originali, portavo un’eccitante atmosfera
di raffinata sensualità.
Mi racconta cosa
successe con il duca Raimondo T.? In quel
periodo abitavo a Firenze. Cercavo un autista domandando
in giro finché non si presentò un bel ragazzo che si
dimostrò disponibilissimo. Per due mesi si comportò in
modo correttissimo, ma una mattina ricevetti un pacco
postale dove c’era scritto che quell’autista era il duca
Raimondo di T…, che a causa del mio fascino si prestò a
farmi d’autista. Nel pacco oltre alla lettera, alla paga
dei due mesi c’era un anello di inestimabile valore. Lo
cercai invano per tutta Europa, ma seppi tempo dopo che
era partito per l’Australia.
Ci parli del
famoso bacio… Ah una sciocchezza! Una sera
New York al termine del gran duetto d'amore della Fedora
mi identificai troppo nella parte che stavo recitando
tanto che baciai davvero Caruso sulle labbra.
Naturalmente il fatto fu ripreso da tutti i giornali
dandomi ancora più celebrità.
In America
si sposò di nuovo… Bob E. Chanel era un
miliardario, mi inondava di regali di valore tra i quali
tre palazzi e una grandissima proprietà. Ma io non lo
amavo per cui dopo solo una settimana di vita assieme lo
lasciai rinunciando ad una vera e propria fortuna!
Anche Bob fece l’identica fine del Re Kazan…
Cambiò aria stabilendosi a Parigi. Ho saputo inseguito
che aveva tappezzato la sua casa con le mie foto. Morì
poco tempo dopo.
Nel 1914 esordì sul
grande schermo con Manon Lescaut….
Interpretai fino al 1920 otto film, ma il cinema non era
il mio ambiente.
Intanto aveva conosciuto
Pietro Muratore… Pietro fu l’unico che
riuscì a farmi prendere la decisione di lasciare il
teatro. Ma evidentemente non ero adatta alla vita
coniugale. Divorziai da lui nel 1927 era il 26 luglio.
L’avvento della guerra cambiò la sua vita…
Diciamo che la mia voce si era notevolmente indebolita e
la guerra non mi permetteva di viaggiare per cui smisi
ed aprii a Parigi in Avenue Victor Emmanuel un istituto
di bellezza . Mai avrei aspettato il tramonto sul
palcoscenico.
Pochi anni dopo la
ritroviamo a Rieti.. Mi ritirai in compagnia
del mio unico figlio nella tranquillità di una villa
vicino Rieti. Li conservai i miei ricordi di quello che
ero stata.
E’ vero che le fu proposto di
fare la protagonista di un film basato sulla sua
biografia? Fu una grande casa di produzione
americana, ma con l’avvento della seconda guerra non se
ne fece più nulla.
Una cartomante parigina
gli aveva predetto che un giorno sarebbe morta di morte
violenta. Così infatti accadde: in un attacco aereo del
6 Marzo 1944 su Firenze, una bomba distrusse la sua
villa seppellendola sotto le macerie. Così tornò nel
nulla una delle più belle donne del mondo. La sua vita
fu rievocata da Gina Lollobrigida nel film La donna più
bella del mondo (1955). |
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lina_Cavalieri
http://www.villacavalieri.it/storia_ita.html
http://www.rietiscuola.net/personaggi/Cavalieri.htm
http://www.viterboincartolina.it/storia/cavalieri/index.htm
FOTO GOOGLE IMAGE
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