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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Elizabeth Taylor
La diva dagli occhi
viola
Dame Elizabeth Rosemond Taylor, nota
come Liz Taylor è stata un'attrice, imprenditrice e stilista
inglese, considerata l'ultima grande diva dell'era d'oro di
Hollywood per le sue doti recitative e la singolare avvenenza La sua vita sembra la trama di uno degli
innumerevoli film che ha interpretato e sicuramente quando a nove
anni debuttò in un cortometraggio non immaginava che la sua
sarebbe diventata una delle carriere più longeve e prolifere
nella storia di Hollywood, completata da due Oscar e una
leggendaria serie di matrimoni.
(Hampstead, 27/ 2/1932 - West Hollywood, 23/3/2011)
Diceva Richard Burton, il suo grande
amore, che ha sposato (e da cui ha divorziato) due
volte: «Sono stato straordinariamente fortunato nella
mia vita, ma la fortuna più grande è stata Elizabeth».
Tra loro una passione totale: «Sono pazzamente
innamorato di lei... Voglio fare l'amore con lei ogni
minuto... Avrà problemi a camminare per due giorni o
tre». Oppure: «Dopo sette o otto anni, ancora sento la
sua mancanza se va in bagno». «Mio Dio, è così bella.
Ogni tanto perfino ora, dopo otto anni di matrimonio, la
guardo mentre dorme alle prime luci di un'alba grigia e
la desidero».
Lei è nata in Inghilterra, vero
madame? Sono nata ad Hampstead, vicino Londra, ma mi
venne data la nazionalità statunitense.
I suoi
genitori? Papà e mamma erano due statunitensi
originari di Arkansas City, nel Kansas, residenti in
Gran Bretagna. Mio padre era un commerciante di arte e
mia madre una ex-attrice famosa col nome d'arte di Sara
Sothern. Si ritirò dalle scene quando si sposò nel 1926
a New York.
Liz o Elizabeth? Preferisco il mio
nome per esteso
Si racconta che a tre anni già
prendeva lezioni di danza… Ero appassionata di danza,
ma purtroppo dovetti interrompere bruscamente quelle
lezioni. Il clima nel Regno Unito era decisamente ostile
ed i miei genitori scelsero di tornare negli Stati
Uniti. Ci stabilimmo a Los Angeles, dove viveva la
famiglia di mia madre.
A sette anni la prima
occasione nel mondo del cinema… Pregarono mia madre
di farmi interpretare il ruolo di Diletta in Via col
vento, ma lei si rifiutò pensando che non fosse un ruolo
adatto a me.
All'età di nove anni il debutto…
Sempre sotto la guida attenta di mia madre debuttai in
“There's One Born Every Minute”, il mio primo film
prodotto dagli Universal Studios. Subito dopo passai
alla Metro-Goldwyn-Mayer, dove recitai in "Torna a casa
Lassie!" Grazie a quella pellicola iniziai a farmi
conoscere dal grande pubblico.
Finalmente venne
il primo ruolo da protagonista! Dopo un altro paio di
pellicole, interpretai Velvet Brown, una bambina che
allena un cavallo per vincere l'Aintree Grand National.
Il film ottenne un grandissimo successo, con un incasso
di oltre 4.000.000 dollari al botteghino, e mi fece
guadagnare lo status di "bambina-prodigio". Il successo
di pubblico e le ottime critiche spinsero la casa di
produzione a propormi un lauto contratto a lungo
termine.
Era felice immagino! Assolutamente
no! A parte l’impegno e la fatica durante le riprese sui
set non incontravo mai persone della mia stessa età e la
vita di attrice non mi permetteva di avere una normale
educazione. Pensi che ero così poco istruita che usavo
le dita per le operazioni aritmetiche.
A sedici
anni era intenzionata ad abbandonare la carriera
artistica… Lo dissi ai miei genitori, ma mia madre mi
rispose che ero un'ingrata: «Tu hai una responsabilità,
Elizabeth. Non soltanto con questa famiglia, ma con il
paese adesso, col mondo intero».
Quindi abbandonò
l’idea? Nell'ottobre 1948, salpai sulla Queen Mary
per raggiungere l'Inghilterra e iniziare le riprese del
film "Alto tradimento". Venni salutata con un articolo
di copertina di TIME nel quale venni definita: «un
gioiello di grande valore, un vero zaffiro, una stella.»
Del resto nonostante i miei sedici anni, nell’aspetto
ero già una donna adulta, avvenente e decisamente
prosperosa.
Come andò "Alto tradimento"? Fu un
fallimento al box-office, ma riuscii a interpretare
credibilmente il ruolo di una debuttante ventunenne che
sposa, senza saperlo, una spia comunista. La critica mi
elogiò per il mio primo ruolo maturo.
Poi venne
il primo successo… L’anno era il 1950, il film "Il
padre della sposa", accanto a Spencer Tracy e Joan
Bennett. Il film ebbe un sequel, Papà diventa nonno.
…ma sarebbe stato il successivo film "Un posto al
sole" a lanciarla definitivamente... Fu il primo film
dove recitai un ruolo drammatico, ossia Angela Vickers,
una ricca ragazza viziata che si frappone tra George
Eastman e la sua fidanzata, una povera ragazza,
lavoratrice di fabbrica e per giunta incinta. Il film
rappresentava un atto di accusa al "sogno americano" e
alle sue influenze corruttrici.
Nel frattempo
frequentva la scuola direttamente negli studi della
Metro-Goldwyn-Mayer… Vivevo con estremo disagio la
mia poca istruzione. Successivamente mi diplomai alla
University High School di Los Angeles.
A 18 anni,
il primo dei suoi otto matrimoni… Ero ancora una
ragazzina e mi innamorai pazzamente di Conrad jr. erede
della famiglia Hilton. Non durò molto. Ci sposammo e
divorziammo nel giro di un anno.
Un anno dopo il
secondo… Esatto sposai nel 1952 l'attore Michael
Wilding. Questa volta il matrimonio ebbe più fortuna.
Durò addirittura cinque anni e diedi alla luce due
bimbi: Michael Howard e Christopher Edward.
Nel
1957 il terzo… Sposai il produttore Mike Todd padre
di mia figlia Liza. Purtroppo Mike morì undici mesi dopo
il matrimonio in un incidente aereo.
Intanto la
sua carriera andava a gonfie vele… Tra il 1957 e il
1959 ricevetti tre nominations agli Oscar per "L'albero
della vita" con Montgomery Clift, "La gatta sul tetto
che scotta" con un indimenticabile Paul Newman e per
"Improvvisamente l'estate scorsa" , ancora con Clift e
la bravissima Katherine Hepburn.
Durante il
matrimonio con il suo collega Eddie Fisher arrivò la sua
prima statuetta… Era il 1961 quando interpretai
"Venere in visone" insieme a mio marito Eddie. Una
soddisfazione incredibile difficile da descrivere!
Cosa successe nel set del kolossal Cleopatra? Era
il 1963 quando incontrai su quel set il grande amore
della mia vita. Durante le riprese scoppiò la passione.
Pensi che sposai Richard Burton nove giorni dopo aver
divorziato da Eddie.
Ci parli di quel colpo di
fulmine… Stavamo girando delle scene del film a Roma,
dovevamo recitare la parte di due amanti e lo diventammo
davvero. Colpa dell'Italia, di Roma, del clima, della
buona cucina, del buon vino e... colpa pure nostra!
Entrambi sposati… Per Richard avere una storia
con la sua partner del film non era una novità: con
buona pace della moglie Sybil! Lui aveva alle spalle una
collezione ricchissima di flirt. Anzi era un suo hobby
ed io non volevo essere una nuova tacca sul suo
cinturone.
Quella storia travolse due matrimoni…
Diciamo che sconvolse la morale di un intero pianeta. In
quel periodo l’adulterio era ancora condannato dal
"comune senso del pudore" e dai codici penali di diversi
Paesi (Italia compresa)…
Fu una storia unica ed
incredibile, tanto che le riviste di gossip sfornarono
migliaia di copertine… Beh un grande amore
soprattutto sofferto e burrascoso come pochi… adoravamo
litigare in pubblico e non poche volte le scenate
finivano a schiaffi e sulle riviste. Ma anche le
riappacificazioni erano altrettanto spettacolari,
costellate da incredibili regali perlopiù gioielli da
parte di Richard.
Lui aveva occhi bellissimi, una
voce dal fascino leggendario, insomma un uomo
affascinante… Ne ero pazza, ma soprattutto ci univa
la complicità nella trasgressione e nel vizio
dell’alcol. Era cominciata con allegria già ai tempi di
"Cleopatra": io che nascondevo il brandy nelle bottiglie
di Coca-Cola.
Quando durò? Pensi che tra alti
e bassi il primo matrimonio durò dieci anni. Divorziammo
il 26 giugno 1974 per poi risposarci il 10 ottobre 1975.
Ma quest’ultimo fu un vero fallimento durato solo pochi
mesi.
Anche professionalmente fu un meraviglioso
sodalizio… Oltre a "Cleopatra", film con il quale,
divenni la star più pagata di Hollywood, lavorammo
insieme nel 1963 in "International Hotel" e tre anni
dopo in "Chi ha paura di Virginia Wolf" con la quale mi
aggiudicai la seconda statuetta.
In quel film
interpretò il ruolo di Martha, una donna alcolizzata e
isterica, che affronta una grave crisi coniugale col
marito George (interpretato dallo stesso Burton). Il
film rappresentò un traguardo interpretativo nella
carriera di entrambi. Dovevo interpretare una donna di
vent’anni più grande e temendo di non apparire
abbastanza vecchia mi sottoposi a una sfida fisica fino
a mortificare il mio aspetto per essere più credibile:
ingrassai, mi tinsi i capelli di grigio ed adottai un
trucco che appesantisse il mio volto.
L’anno dopo
sempre con Burton la shakespeariana bisbetica domata di
Franco Zeffirelli… Ormai eravamo una coppia affiatata
anche sul set. Insieme avevamo guadagnato ben 200
milioni di dollari praticamente la metà degli incassi
dell'industria cinematografica statunitense.
E’
leggendaria la sua passione per i gioielli… Ne facevo
collezione, ma quelli che ricordo con più piacere sono
il famoso diamante Krupp 33,19 carati (6,64 g) e il
diamante Taylor-Burton, a forma di goccia, di 69,42
carati (13,88 g), uno dei tanti incredibili regali di
mio marito Richard Burton.
Da alcuni critici fu
definita un fenomeno extrasensoriale e pagano con
“un'elettrica, erotica carica che fa vibrare lo spazio
tra il suo volto e lo schermo…” Agii sempre con la
sana inconsapevolezza dell’istinto, ma mi rendevo conto
che la mia immagine disinibita dava un forte contributo
alla rivoluzione sessuale degli Anni Sessanta. Fui una
delle prime attrici a posare quasi nuda su Playboy e
sempre tra le prime ad apparire senza veli nel 1951 nel
film "Un posto al sole".
Negli anni ’80 iniziò un
lento e progressivo allontanamento dal lavoro. Tra le
ultime prove ricordo "Assassinio allo specchio", tratto
da un romanzo di Agatha Christie.
Nel 1985 la
svolta sociale… Il mio amico e collega Rock Hudson
morì di Aids ed io decisi di impegnarmi in prima persona
nella raccolta di fondi per la ricerca e la lotta alla
malattia. Ma fu la mia salute a obbligarmi a una vita
sempre più ritirata.
Ci parli di Sugar… Il mio
amato cagnolino! Negli ultimi anni mi affezionai al mio
meraviglioso cucciolo maltese. Dopo otto matrimoni Sugar
fu l’unico essere vivente a tenermi un po’ di compagnia.
Nella vita reale dicevano che non si è mai data arie
da star. Mike Nichols disse che era quella con «l'anima
più democratica». Mann aggiunse che era solita trattare
gli elettricisti e gli assistenti di scena allo stesso
modo di un Rothschild ad un gala di beneficenza». George
Cukor disse che possedeva la più rara delle virtù:
semplice gentilezza….. Cosa risponde a questi
apprezzamenti? Che dire… L’hanno detto loro… forse,
forse sarà vero…
Dal 1976 al 1982 fu la moglie
del senatore John Warner, mentre l'ultimo uomo che la
portò all'altare è Larry Fortensky, con cui rimase
legata dal 1991 al 1996. Elizabeth divenne suocera per
la prima volta a 38 anni, e nonna a 39.
Durante
il suo matrimonio con Fisher, nel 1959, la Taylor si
convertì al Giudaismo, assumendo il nome ebraico di
Elisheba Rachel, dopo aver fatto parte del Cristianesimo
scientista dalla nascita. Nel 1959, i suoi acquisti su
larga scala di bond israeliani scatenarono il
boicottaggio arabo dei suoi film. Nel 1962, le fu
impedito di entrare in Egitto per completare le riprese
di Cleopatra.
Elizabeth Taylor è stata definita
dal biografo William J. Mann la «più grande stella
cinematografica di sempre».
Colpita da anni da
una grave forma di insufficienza cardiaca, aggravata da
due polmoniti, Liz lottò contro due forme di cancro, al
cervello e alla pelle.. Le sue cattive condizioni di
salute la costrinsero a vivere da reclusa sulla sedia a
rotelle nella sua bella casa di Bel Air, un sobborgo di
Los Angeles. La sua villa è una delle fermate principali
del "Tour delle case delle Star" ed è indicata sulle
mappe turistiche. L'ultima grande diva degli anni
d'oro di Hollywood si spense il 23 marzo 2011 all'età di
79 anni. Al momento della morte aveva dieci nipoti e
quattro pronipoti.
Le impronte delle mani e dei
piedi di Elizabeth Taylor sono impresse ed immortalate
nel pavimento davanti al Grauman's Chinese Theatre, ed
ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al numero
6336 di Hollywood Boulevard a Hollywood, California.
Elizabeth Taylor è stata sposata
otto volte e ha avuto sette mariti: Conrad "Nicky"
Hilton Jr., erede della famiglia Hilton (6 maggio 1950 -
29 gennaio 1951) - divorziata Michael Wilding, attore
(21 febbraio 1952 - 26 gennaio 1957) - divorziata
Mike Todd, produttore (2 febbraio 1957 - 22 marzo 1958)
- vedova Eddie Fisher, cantante (12 maggio 1959 - 6
marzo 1964) - divorziata Richard Burton, attore (15
marzo 1964 - 26 giugno 1974) - divorziata Richard
Burton (2° matrimonio) (10 ottobre 1975 - 29 luglio
1976) - divorziata John Warner, senatore (4 dicembre
1976 - 7 novembre 1982) - divorziata Larry Fortensky
(6 ottobre 1991 - 31 ottobre 1996) - divorziata
Secondo il settimanale britannico "The Sunday Express",
Liz sarebbe stata intenzionata a sposarsi per la nona
volta con un fotografo di origini iraniane di nome
Firooz Zahedi, diciassette anni più giovane della diva,
di cui si era follemente innamorata.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
www.dagospia.com www.ecodelcinema.com
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