|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY
INTERVISTE
IMPOSSIBILI
Tina Modotti
Sul gioiello del tuo
corpo
...sul gioiello del tuo corpo
addormentato ancora protende la penna e l'anima insanguinata
come se tu potessi, sorella, risollevarti e sorridere sopra il
fango. (Pablo Neruda)
Emigrante,
operaia, attrice, fotografa, perseguitata ed esule politica,
garibaldina di Spagna. Nata a Udine e deceduta a Città del Messico.
Capelli corvini, occhi di carbone, Assunta Adelaide Luigia
Modotti, detta Tina, nata in un borgo popolare. Poi attrice,
fotografa, rivoluzionaria, perseguitata, musa di grandi artisti
come Neruda e Alberti, modella di Rivera e Siqueiros, donna
bellissima, ebbe una grande unica e vera passione, la
fotografia.
Udine 17
agosto 1896 Città del Messico 5 gennaio 1942
Tina, tu sei nata ad Udine
vero? Sì, in una borgata, ma a soli due anni
ero già un’emigrante, mio papà si trasferì in Austria
per lavoro.
Le condizioni economiche
della famiglia non erano ottime! Direi
proprio di no. Mio padre Giuseppe lavorava come
meccanico e carpentiere, mia madre Assunta faceva la
cucitrice a tempo perso. Noi eravamo sette fratelli.
Quando tornai in Italia a dodici anni lavorai come
operaia in una filanda.
Nel frattempo
studiavi ed apprendevi l’arte della fotografia.
Mi piaceva tantissimo, ogni giorno andavo allo studio di
mio zio Pietro.
Poi l’America.
Già. Le nostre finanze costrinsero mio padre ad
emigrare, io lo raggiunsi a San Francisco nel 1913.
Cosa facesti? Lavoravo in una
fabbrica tessile, ma trovavo sempre il tempo di
frequentare mostre e seguire corsi di recitazione.
Fu proprio in una di queste mostre che
incontrasti l’amore… Il poeta e pittore
Roubaix del'Abrie Richey, detto Robo. Avevo compiuto
vent’anni e mi trasferii con lui a Los Angeles. Entrambi
amavamo l'arte e la poesia, la nostra casa diventò un
luogo d'incontro per artisti e intellettuali.
Nella tua biografia c’è posto anche per
Hollywood? Nel 1920 ho interpretato The
Tiger's Coat, per la regia di Roy Clement, poi altri
film ma scadenti. Per me il cinema fu una grande
delusione e decisi di non farmi contaminare dalla natura
troppo commerciale.
Ma tu eri bellissima…
Ripresi a fare la modella per fotografi, ero contenta,
il lavoro mi divertiva… Venni ripresa da fotografi come
Jane Reece, Johan Hagemayer e, soprattutto da Edward
Weston. Purtroppo Robo morì di vaiolo durante un viaggio
in Messico… Quando seppi della malattia partii
immediatamente per quelle terre lontane, ma purtroppo
arrivai due giorni dopo la morte. In quell’occasione
conobbi quella terra stupenda e me ne innamorai…
Nel 1923 ti trasferisti appunto in Messico…
Insieme a Edward Weston ci stabilimmo prima a Tacubaja e
poi nella capitale.
Chi era Edward
Weston? L’avevo conosciuto anni prima. nel
suo studio di fotografo. Ed a poco a poco ero diventata
la sua modella preferita e poi la sua amante. Mi fu di
grande aiuto nei momenti tragici della scomparsa di
Robo. Ci univa una forte sensibilità di arte e politica
ed in fotografia facemmo enormi progressi tanto che alla
fine del 1924 un'esposizione delle nostre opere venne
inaugurata nel Palacio de Minerìa alla presenza del Capo
dello Stato.
Tutto bene allora?
Per due anni andammo alla grande. Frequentammo i circoli
bohèmien della capitale usandoli come canali per la
vendita delle nostre foto. Tutto bene fino a quando nel
1926 Edward tornò in California. Io invece di seguirlo
preferii il Comunismo e rimasi in Messico vivendo di
fotografia e facendo molti ritratti.
Fu
in questo periodo che aderisti al Partito Comunista?
Conobbi Xavier Guerriero, un pittore militante nel
movimento sandinista e mi appassionai alla causa.
Ci parli della fotografia? Beh
avevo iniziato con rose, calle, cactus e canne di bambù
per poi passare a forme più dinamiche usando la macchina
fotografica come strumento di denuncia sociale. Le mie
fotografie furono pubblicate da molte riviste e mi
permisero di entrare in contatto con gente eccezionale
della valenza di scrittori come John Dos Passos, attrici
come Dolores Del Rio e pittrici come Frida Kahlo.
Tra gli altri conoscesti Julio Antonio
Mella… Era un giovane rivoluzionario cubano.
Con lui vissi un amore profondo e una forte militanza
politica. Ma il rapporto è durato pochi mesi Julio venne
ucciso davanti ai miei occhi mentre rincasavamo da
sicari del dittatore di Cuba Gerardo Machado.
Il clima politico era cambiato in Messico…
Le organizzazioni comuniste furono messe fuori legge. Io
fui accusata di aver partecipato a un attentato contro
il capo dello Stato e fui prima arrestata e poi espulsa
dal Messico. Mi rifugiai prima a Rotterdam e poi a
Berlino.
E a Berlino? Beh qui
era tutt’altra cosa… Qui l’informazione giornalistica
era una vera e propria industria e per una fotografa
come me fu facile pubblicare e vivere di fotografia.
Perché ti trasferisti a Mosca?
Per una militante come me la capitale sovietica era un
sogno. Lavorai come traduttrice e lettrice di stampa
estera. In poco tempo ottenni la cittadinanza e divenni
membro del partito. Lasciai definitivamente la
fotografia per concentrarmi sul mio nuovo ruolo di
Militante del Soccorso Rosso Internazionale. Vissi fra
Mosca, Varsavia, Vienna, Madrid e Parigi, sempre in
aiuto dei perseguitati politici.
Nel 1936
quando scoppia la guerra civile eri in Spagna vero?
Mi trovavo a Madrid insieme a Vittorio Vidali, mio
compagno da qualche anno. Durante la guerra diedi il mio
aiuto soprattutto negli ospedali. Furono tre anni
bellissimi, tragici e indimenticabili. Persa la guerra
fummo costretti a riparare a Parigi.
L’Europa non era più sicura e nel frattempo il clima in
Messico era cambiato… Il nuovo presidente
messicano aveva annullato il decreto di espulsione e
quindi tornai nella mia amata terra, ma furono anni
difficili e mi mantenevo facendo traduzioni.
Nella notte del 5 gennaio 1942, dopo una cena con amici
Tina Modotti muore, colpita da infarto, dentro un taxi
che la sta riportando a casa. Come già era accaduto dopo
l'assassinio di Julio Antonio Mella, la stampa
reazionaria e scandalistica cerca di trasformare la
morte di Tina in un delitto politico e attribuisce
responsabilità a Vittorio Vidali. Pablo Neruda,
indignato, scrive una forte poesia che viene pubblicata
da tutti i giornali e contribuisce a tacitare lo
"sciacallo" che
...sul gioiello del tuo corpo
addormentato ancora protende la penna e l'anima
insanguinata come se tu potessi, sorella,
risollevarti e sorridere sopra il fango. Pablo Neruda
I primi versi sono scolpiti sulla tomba di Tina che
si trova al Pantheon de Dolores di Città del Messico.
La morte di Tina è più forte di qualunque calunnia,
da quel momento in poi la stupenda donna dall’esistenza
disordinata e tumultuosa entra per sempre nella
leggenda. Se ancora oggi non è del tutto chiarito il suo
ruolo rivoluzionario, rimane indubbia la passione per la
foto e il fascino dei suoi sofisticati scatti.
L'opera di Tina si trova in buona parte negli Stati
Uniti e subì la sorte di analoghe opere a causa della
nefasta influenza del maccartismo che rese impossibile,
per molti anni e non solo in America, la loro
divulgazione e il riconoscimento della personalità
umana, artistica e politica di Tina Modotti.
|
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
www.letteraturaalfemminile.it it.wikipedia.org/wiki/Tina_Modotti
http://www.cultframe.com/ www.comitatotinamodotti.it/
http://www.modotti.com/
FOTO GOOGLE IMAGE
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|