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LE STRADE DI ROMA
 

STORIA DELLE STRADE DI ROMA
VICOLO DI CALABRAGA
Nel ‘500 il vicolo era frequentato da diverse cortigiane dette "a candela" che svolgevano la loro attività nel retrobottega di alcuni locali di artigiani.



 


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Adamo mi parli del vicolo di Calabraga a Roma?
In realtà il nome attuale è Vicolo Cellini dal nome del famoso scultore ed orafo Benvenuto Cellini, il quale avrebbe abitato e lavorato proprio in questa strada strettissima che attualmente va da Corso Vittorio Emanuele II a Via dei Banchi Vecchi e segna il confine tra i rioni Ponte e Parione.

Perché questo nome curioso?
L’origine è incerta. C’è chi fa derivare il nome dalla frequentazione di alcune prostitute che nel Cinquecento abitavano nella contrada del “Pozzo Bianco” (l’attuale piazza della Chiesa Nuova), a pochi metri dal vicolo. Oppure il toponimo deriva da un’antica famiglia, in effetti proprietaria di case in questa zona, che aveva affittato uno dei suoi locali alla “cortigiana honesta” Angela Greca, una cortigiana d’alto bordo che Pietro Aretino chiamava Grechetta.

Secondo te quale delle due ipotesi è la più veritiera?
Ma guarda in effetti il vicolo nel Cinquecento era frequentato da cortigiane chiamate "a candela" o “a lume” in quanto misuravano la durata del rapporto con il consumo della cera. Del resto al tempo la prostituzione a Roma era molto diffusa. Pensa che il censimento alla fine del secolo rivelò una media di 17 prostitute ogni 1.000 donne, sparpagliate in tutta Roma, specialmente nei rioni "Campo Marzio" e "Ponte".

E in vicolo di Calabraga?
Il vicolo era pieno di botteghe di artigiani, i quali per arrotondare le misere paghe affittavano i retrobottega a prostitute di infimo ordine come "Pasqua padovana" e "Giulia fiorentina", facilmente riconoscibili perché indossavano abitualmente vestiti color limone. Per cui proprio la presenza stabile di cortigiane che, praticando prezzi bassi e favorendo un movimento notevole di clienti, molto probabilmente diede il nome al vicolo.

Questa ipotesi non esclude l’altra, però…
Assolutamente no. È possibile che al civico 31 ci abitasse Angela greca, vissuta effettivamente in quel periodo che era arrivata a Roma da Lanciano e messa a lavorare da un certo Spagnolo de Alborensis.

Il nome di Vicolo Cellini fu attribuito solo dopo l’Unità d’Italia…
Esattamente il 30 novembre 1871, quando il Consiglio Comunale ritendendo il nome indecente intitolò il vicolo all’orafo fiorentino per un fatto di cronaca di certo non esaltante della vita di Cellini. Infatti sembra che nel settembre del 1534 nella piazzetta in cui convergono via dei Banchi Vecchi e via del Pellegrino a pochi metri da vicolo Calabraga, Benvenuto Cellini pugnalò a morte un orafo con cui era in pessimi rapporti.







 



ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
FONTI

https://www.innamoratidiroma.it/2022/01/14/benvenuto-cellini-e-il-vicolo-di-calabraga/
http://www.specchioromano.it/fondamentali/

https://www.linkiesta.it/2013/08/prostitute-durante-il-fascismo-i-documenti-ritrovati/








 
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