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Adamo Bencivenga
VITA
DA SINGLE
10
Purtroppo la mia biografia non decollava, non avevo capito se
fossi io a giocare con le parole o se fossero le parole a
prendersi gioco di me. Provai a dare spessore alle mie frasi
aggiungendo un tocco d’ironia. Gilberto mi disse: “Guarda che
l’ironia è l’ipotenusa del lato intelligente di te stesso e
purtroppo di base ce l’ha solo chi è all’altezza! Comunque se
non sai cogliere l’ironia, piantala!”
Ma non volevo
demoralizzarmi, in fin dei conti chi ironizza non è poco serio o
meno consapevole, ha solo imparato a prendere in giro la vita
quando non può cambiarla.
Le continue convivenze mi
lasciarono un velo di rimpianto, ossia: il sesso orale era più
interessante di quello scritto, e soprattutto una granitica
convinzione: parlavo di notte! Fu davvero un trauma anche se la
notizia più sconvolgente fu sapere che citavo nel sonno
esattamente frasi sparse senza senso.
Rimpiangevo il tempo
quando le mie stesse frasi erano infarcite di doppi sensi e alle
volte addirittura di tutti e cinque. Più che maturare,
fermentavo. Il problema era sempre lo stesso, dopo ogni
convivenza tornavo sempre single ed anche se li nutrivo
regolarmente i miei dubbi avevano sempre fame.
Gilberto
vedendomi in quello stato mi disse: “Il cuore ha le sue ragioni
che il fegato non conosce!” Ma in realtà io non giudicavo mai
una persona per il suo passato, ma per il suo congiuntivo. Sì in
effetti, non riuscivo a riprendermi, alla fine mi convinsi che
ero stato adottato, allora chiamai mio madre e pretesi
spiegazioni, lei non ci pensò un attimo: “Ma figliolo, pensi
veramente che avremmo scelto uno come te?” Non aveva torto tutto
sommato per tornare bambini bisogna esserlo stati.
Per risollevarmi mi misi in testa che era giunti il momento non
di convivere ma di innamorarsi, anche se devo dire che non era
difficile innamorarsi, difficile era poi continuare ad amare.
Tutto questo perché quando si è innamorati veramente significa
entrare in una dimensione del tutto differente, cambiare
pianeta. Significa spostare il baricentro della propria vita e
orbitare intorno a un nuovo punto di riferimento. Quando si è
innamorati si è capaci di tutto anche di entusiasmarsi ad una
cena in un ristorante cinese, perché un uomo innamorato oltre ad
entrare in un processo interminabile di domande, dubbi, momenti
di esaltazione e di incertezza si riduce a fare ogni tipo di
nefandezza.
Lui che è sempre stato un ateo praticante, un
cinico egoista trasbordante, il re dell'abbacchio con patate e
dei broccoletti e salsicce ripassati in padella improvvisamente
diventa un vegetariano convinto ed un fanatico buddhista
salutista, altruista e arancione. Di colpo dà buca agli amici,
al calcetto del giovedì sera o al filmetto porno del venerdì per
sciropparsi la rassegna sul cinema nepalese sottotitolato in
sinti oppure alla partita di poker il sabato per un concerto di
musica medievale con spinetta originale senza birra e flauti
sugar free. Come dicevano gli antichi romani: “Vita mea,
mortacci tua...” Così feci, chiesi consiglio al gas e divenni un
esperto di fughe, ma senza istinti suicidi.
“Ma anche le
donne innamorate non scherzano!” Disse Gilberto finendo di bere
il suo calice rosso. “Una donna innamorata è capace di tutto,
esattamente come una che non lo è!” Ad esempio di parlare per
tre ore senza interruzioni del suo ultimo sogno… “Per fortuna
esiste il bacio.” Riprese il mio amico. “Ti fa conoscere molte e
molte lingue e soprattutto è un espediente geniale per impedire
agli innamorati di dire troppe stupidaggini o fare altre cose e
inguaiarsi per un colpo di reni in più.” Sì Gilberto aveva
ragione anche se ero sempre più convinto che l’anticoncezionale
migliore oltre al profilattico e alla pillola era il “Se avrei.”
Ricordati mio caro amico, riprese: “Ogni parola ha il
suo perché. Ogni silenzio il suo per chi. Per scrivere una
biografia devi osare: le mezze misure sono per le mezze persone
e il segreto per scrivere bellezza è non accendere la luce del
bagno! Fantastico Gil, del resto i migliori amici li riconosci
subito, non gli importa esserlo.” Poi si congedò con una delle
sue: “Tutte muse coi poeti delle altre.”
Dopo quella
serata col mio amico avevo deciso di chiudere definitivamente il
capitolo convivenza. In realtà non ero contrario, però mi pareva
che un uomo e una donna fossero le persone meno adatte a
convivere.
Comunque visto che è meglio rompere una promessa
di matrimonio che un servizio di piatti dopo sposati, decisi di
concentrarmi sul patrimonio. “Del resto.” Disse sempre Gilberto.
“Il denaro non fa la felicità… figuriamoci la miseria!” A parer
mio il denaro è un ottimo mezzo per sopportare la povertà, e in
tutto e per tutto è accomunato al sesso: quando uno ce l'ha,
pensa a tutt'altro, e quando non ce l'ha, non pensa ad altro.”
E in effetti nella mia perfetta e inossidabile coerenza mi
misi con Deborah, figlia di un commerciante d’arte, naturalmente
benestante. Andammo immediatamente a convivere e mi accorsi che
la convivenza non era altro che l’arte di risolvere in due i
problemi che da solo non avevo mai avuto e purtroppo mi resi
anche conto che le donne avevano sei labbra: due per parlare e
quattro per farsi perdonare. E questo credo sia il vero motivo
per il quale noi uomini amiamo il sesso orale: “Finalmente
cinque minuti di silenzio in questa casa!”
Alle volte mi
chiedevo come mai le donne, esseri così complicati, non avessero
un libretto di istruzioni, rimproverando comunque al buon Dio di
non averle dotate almeno di un bottone on/off in bella evidenza!
Mi veniva in mente sempre mio zio Renato. Lui abitava in
campagna e mi ripeteva spesso “Mio caro, a prender moglie si sta
bene un mese, ad ammazzare il maiale si sta bene un anno!”
Eccezionale zio!
Ma visto che mogli e buoi, sempre corna
sono, non tutte le donne sposate sono mogli, se son rose
sfioriranno, e soprattutto mal comune è un'epidemia mi sorpresi
quando mio zio mi disse: “Non preoccuparti di essere a volte
incoerente, pensa solo che il verbo divorziare si può
coniugare!”
Davvero un filosofo! Andava spesso a pesca e la
sua citazione preferita era: “Carpe diem, trote tuem.”
In
quel periodo imparai molte cose, prima fra tutte che il 50%
degli italiani ha una relazione extraconiugale. Per cui se non
sei tu è sicuramente tua moglie! E se puoi mettere la mano sul
fuoco sull’onestà della tua mogliettina allora qui scatta la
teoria del pollo. Alza la testa e guarda il tuo collega: Eccolo
è proprio lui il fortunato che ha due amanti!!!
Nella mia
analisi supportata da statistiche attuariali ed anche meno
recenti imparai inoltre che è impossibile spingere una fune, che
la cosmetica non è la scienza dell’universo e che la causa
principale dei divorzi resta il matrimonio, e sicuramente capivo
perché per sposarsi occorreva almeno un testimone come per un
incidente o un duello.
Per questo motivo iniziai a fare cose
inutili tipo indossare tre preservativi in modo che quello di
mezzo rimanesse pulito, poi la mia nuova compagna, voltandosi,
mi indicò l’anticoncezionale più efficace del mondo e del “Se
avrei.” Intanto lei si era messa a dieta e abbracciando le
teorie sulla relatività sperava, non riuscendo a dimagrire, che
almeno le amiche ingrassassero.
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Photo © Michał Piotrowski
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COMPRESO IL SOTTOSCRITTO
Il racconto è frutto di
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