|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY
RACCONTI
Adamo Bencivenga
VITA
DA SINGLE 8
Un altro must affinché si possa scrivere una grande
autobiografia, per noi uomini, è senz’altro la conoscenza del
pianeta donna. Per quanto mi riguarda non mi sono mai illuso di
conoscerlo a fondo, ma devo ammettere che sono molto, ma molto
contento di non essere nato donna altrimenti avrei trascorso le
mie intere giornate a guardarmi allo specchio, allungare le mani
e a toccarmi le tette! Ogni giorno mi convinco sempre di più che
è più facile per un cammello passare per la cruna di un ago se
questa è lievemente oliata e soprattutto dei tanti vantaggi che
abbiamo noi uomini.
Le nostre conversazioni telefoniche
durano in media 30 secondi, non dobbiamo trascinarci dietro una
borsa piena di cose inutili, al ristorante andiamo in bagno da
soli, tre paia di scarpe a stagione sono più che sufficienti,
sappiamo parcheggiare. E poi ancora nessuno smette di raccontare
una bella barzelletta piccante quando entriamo nella stanza, non
dobbiamo rimettere in ordine l'appartamento se arriva un tecnico
per leggere i contatori, non dobbiamo per forza scrivere
“impegnata sentimentalmente” su Facebook, e ancora possiamo
guardare un programma televisivo con un amico in perfetto
silenzio.
Capelli bianchi e rughe rendono interessanti,
e poi ancora, se ci dimentichiamo di telefonare a un amico,
quello non andrà in giro a dire che siamo cambiati, non dobbiamo
mai perdere un’occasione sessuale perché "non me la sento", c'è
sempre una partita di calcio trasmessa da qualche parte, per non
parlare della grande quantità e varietà di programmi televisivi
dopo la mezzanotte che giustamente sono per adulti e non per
adulte.
A proposito di adulti, non si può non pensare
all’adulterio ed in effetti lo so che ho il vizio di dilungarmi
e credo sia una virtù in certi casi rimanere all’altezza per
tutto il tempo che necessita, o quanto meno avere la capacità di
cavalcare l’onda che poi non è un’onda anche se ha comunque
bisogno di magnetismo.
Sempre dopo la mezzanotte mi veniva
in mente quel famoso proverbio: errare è umano, muggire è bovino
oppure errare humanum est, perseverare ovest ed andavo a dormire
con la convinzione che quel rosso di sera, fuori dalla finestra,
non è detto che sia bel tempo, ma che stia andando a fuoco la
montagna.
Gilberto per rincuorarmi ne infarcì
immediatamente qualcuna delle sue: “Non credere che conoscano
molto le donne gli uomini che ne hanno avute tante. E’ come dire
che gli alcolizzati sono i migliori giudici del vino.” In
effetti aveva ragione, ma poi si lasciò andare sull’utilità
universale della donna: “Dicesi donna una persona in grado di
trovare un paio di calzini maschili in un cassetto dove in
realtà prima non c'erano.”
Se la donna fosse una buona
cosa, Dio ne avrebbe una. O quanto meno mi chiedo perché abbia
scelto di essere single! La Bibbia dice che Dio ha fatto la
donna per ultima, forse perché voleva stare in silenzio mentre
creava l’uomo, del resto un uomo silenzioso è un saggio, mentre
una donna silenziosa è incazzata nera. Mi stupisco di come le
donne non sappiano mai quello che vogliono, però incredibilmente
sanno ottenerlo! Una sera ad una cena di amici incontrai
Rosetta, la mia ex, lei mi disse “Non troverai un’altra come
me”. Ed a me venne sinceramente di ringraziarla per l’augurio
spontaneo. Purtroppo, pensai, una moglie dura il tempo del
matrimonio, una ex moglie dura per sempre. Ma ero convintissimo
che l’unica cosa bella che avesse avuto Rosetta durante la
nostra convivenza, fossi stato io. A quella festa lei era con il
suo nuovo compagno, ad un tratto si sono baciati, ma non mi fece
alcun effetto, del resto lei non sapeva cosa si fosse perso e
lui non sapeva cosa avesse trovato. Gilberto accanto a me mi
disse: “Ma se due persone si lasciano per la seconda volta sono
bis ex? Geniale Gil!
Poi viene certo che viene! Perché
una ronda non fa primavera, ma una rondine sotto la tetta fa la
prima vera benedetta limonata e ammirandola mi ricorda le
armoniose colline marchigiane che il vate poeta soleva ammirar
dalla finestra al passaggio delle donzellette del dì di festa.
“Dolce e chiara è la notte e senza vento, e queta sovra i tetti
e in mezzo agli orti, posa la luna...” Lo so che ci si
accontenta di poco, ma i tempi cambiano ed al tempo non c’erano
i cinema a luci rosse (non era stata ancora inventata la
corrente elettrica, né Raccordi ed Autogrill). Mi chiedo dove
solevano mettere benzina e rifocillarsi i camionisti… i quali,
con i loro grossi attrezzi, avranno pure il diritto di
parcheggiare senza tante manovre.
Dicevo, amo quel
poetare del sommo ed altrettanto amo il totale fantasticare
prosaico, perché anche quella è poesia, e se guardiamo
attentamente possiamo scorgere senz’altro il romanticismo del
fascio di luna che riflette sul cofano lucido di una Mercedes
nel piazzale deserto dell’IperCoop. Ok si vede anche altro, lo
so, so esattamente cosa si vede… ed in effetti ogni volta mi
viene in mente un cinema, un parcheggio, la caserma e l’uscita
dei soldati, preti, gay e l’importanza di chiamarsi Rocco che
più che un Ernesto mi sembra un ottimo biglietto da visita.
Ma a proposito di notte mi viene in mente Honoré de Balzac
il quale soleva dire che una notte d'amore è un libro letto in
meno. Se penso alle statistiche che, senza ombra di dubbio,
fissano a sette minuti il rapporto d’amore compresi preliminari
e la classica domanda: “Amore ti è piaciuto?” deduco che il buon
Honoré fosse abbondantemente sopra la media e quindi avesse
delle doti amatorie eccezionali e soprattutto mi fa pensare al
mio amico Gilberto che aveva risolto l’atavico dilemma tra sesso
e una buona lettura leggendo un libro porno ogni notte. Ma visto
che non esiste una notte tanto lunga che impedisca al sole di
risorgere e che chi sogna di giorno conosce molte cose che
sfuggono a chi sogna solo di notte, il buon Gilberto decise di
prolungare la sua attività ben oltre l’alba.
Come dargli
torto? E come dare torto ad Arthur Schopenhauer quando dal suo
pulpito sentenziava: “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso
libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è
sognare.”
Schopenhauer era un grande filosofo, ma Gilberto
non era da meno. Appena ventitreenne aveva fatto qualche ora di
supplenza di Storia e Filosofia al Liceo Augusto di Roma. Lui
diceva di se stesso che era un grande filosofo mancato, nel
senso che era scampato a due tre attentati terroristici avvenuti
davanti scuola!
Poi intraprese la carriera di giornalismo,
il top della sua attività fu un trafiletto a pag. 81 del
Messaggero nelle pagine di Cronaca. Stretto tra una pubblicità
di kinesiterapia e una massaggiatrice cinese parlava di un
fioraio derubato nottetempo di tre vasi colmi di rose pervinca
australiane.
Per qualche giorno si diede delle arie fumando
sigari toscani, poi tornò ad atteggiamenti più umani e citando
Oscar Wilde disse: “La differenza tra letteratura e giornalismo
consiste nel fatto che il giornalismo è illeggibile e la
letteratura non viene letta.”
Come tutti i filosofi
mancati andava ripetendo che affaticarsi è davvero inutile:
“Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino
si è svegliato mezz'ora prima di te. Come un borsaiolo, una
prostituta o un venditore di biglietti della lotteria si apposta
dietro l’angolo e ti aspetta. Ma non fa mai visita a domicilio.
Bisogna andare a cercarlo.”
Mi diceva ogni volta con la sua
voce assonnata: “Il destino fa il fuoco con la legna che c'è!”
Aggiungendo però che il destino è soltanto un accumulo di errori
fatti in precedenza, non manda presagi e quando arriva arriva.
Mia nonna, bontà sua, aveva spostato a pieno questa teoria ed
aveva sempre una valigia pronta sotto il letto.
Gilberto
era arciconvinto che l'unico destino dell'uomo era credere di
essere destinato a qualcosa, per cui, coerente con le sue idee,
passava le sue lunghe giornate seduto al bar sotto casa
impegnandosi in complesse conversazioni sul calcio e concludendo
con la classica frase: “I rigori li sbaglia chi li tira. Ed è
rigore se arbitro fischia, non è rigore se non fischia.”
Aggiungendo subito dopo: “Certo gli eventi sportivi riescono a
scatenare le masse, ma anche “Apre cassa 9!? quando sei in fila
al supermercato, mica scherza.”
Nulla da eccepire!
Gilberto era davvero un grande filosofo e un grande amico come
quando sussurrava gridando: “Il pallone è una bella cosa, ma non
va dimenticato che è gonfio d'aria.” Ed anche la mia collega
Loredana non era da meno, sposata con tre figli mi diceva
spesso: “Le donne sopporterebbero più facilmente il fatto che i
loro mariti tornino a casa tardi, se potessero essere sicure che
non tornino prima.”
Ma visto che la fortuna è cieca, ma
la sfiga ci vede benissimo, e la lingua batte dove il cliente
vuole, nonostante i miei sforzi, continuavo ad aver rapporti
molto problematici con l’altro sesso. Al tempo erano davvero
complicati ed ahimè non è che con gli anni sia cambiato molto…
Del resto una donna perdona sempre il suo uomo quando si è
sbagliata, per cui la regola prima consiste: “Quando hai torto,
ammettilo e quando hai ragione, taci!” E soprattutto il modo più
efficace di ricordarti il compleanno della tua donna è quello di
dimenticartene una volta. Gilberto a tale proposito mi disse:
“L’altro giorno ho messo un annuncio sul Messaggero: “Cerco
moglie.” Il giorno dopo ho ricevuto un centinaio di lettere.
Tutte dicevano la stessa cosa: “Ti cedo la mia!”
Oramai mi
sono convinto che incontrare la persona giusta abbia le stesse
probabilità che due gocce di pioggia, cadendo dal cielo, si
fondano su un vetro.
Beh devo ammettere infatti che
viviamo su due dimensioni parallele, come due scrigni chiusi a
chiave che contengono entrambi la chiave dell’altro. L’uomo è
sempre più scettico, indifferente ed egoista per non dire cinico
e la donna passa gran parte del tempo a cercare una convergente.
Tipica è la frase “A cosa stai pensando?” E questo avviene nei
tempi e nei modi più disparati.
Per quanto mi riguarda
entro letteralmente nel panico. Il terrore corre sul filo. Dopo
un attimo di totale ebetismo, pensavo: “Oddio che rispondo ora?”
Naturalmente perché noi uomini vorremmo rispondere in modo
intelligente e convincente in quanto loro, le nostre angeliche
compagne di viaggio, suppongono a torto che, facendo parte della
stessa razza umana, anche gli uomini in qualche modo pensano o
quanto meno abbiano lo strumento adatto per farlo… Incredibile!
Una volta provai a chiedere ad una donna cosa stesse
pensando… Iniziò a parlare ininterrottamente per circa venti
minuti tanto che fui costretto a fingere una forte emicrania.
Comunque lei non solo stava pensando, ma pensava a quattro cose
contemporaneamente. Un altro ottimo esperimento è rifare la
stessa domanda dopo mezz’ora, vedrai che sta pensando ad altre
quattro cose completamente diverse da quelle di prima!
Gli uomini, invece, pensano in modo attivo solo per cinque
minuti non consecutivi all’ora. Quindi, nella migliore delle
ipotesi, le donne con la domanda “A cosa stai pensando?” hanno
una possibilità su 12 di trovare un uomo che stia effettivamente
pensando. In tutti gli altri casi l’uomo rimane in stand-by che
non è una modalità di risparmio energetico, ma il massimo spreco
delle proprie capacità intellettive.
Ed ora viene il
bello… a cosa pensiamo? Da una recente statistica è risultato
nell’ordine:
Sesso, Calcio, Cibo, Sesso, Dormire, Tv,
Lavoro, Sesso, Sesso…
E’ normale a questo punto, non fosse
altro per dignità, che alla maledetta domanda: “A cosa stai
pensando?” occorre pensarci su e trovare la risposta più
intelligente possibile, ma questo non è sempre possibile per cui
trascrissi su un foglietto di carta una decina di risposte
preconfezionate del tipo:
“Stavo pensando a quanto ti amo…”
“Stavo pensando di andare a teatro domani sera, che ne pensi?”
“In occasione del tuo compleanno potremmo prenderci una vacanza
di tre giorni…”
“Mi farebbe piacere invitare tua madre a
pranzo…”
“Stavo ripensando al film visto ieri sera…”
“Stavo pensando che mi farebbe piacere accompagnarti a fare
shopping……!
“Bello il vestito che indossavi ieri, il tuo
nuovo taglio di capelli è magnifico.
“Questo tono di biondo
ti sta benissimo…”
Dio mio! Più falso di una banconota da
tre euro!
|
SUCCESSIVA >>>
LEGGI TUTTE LE PUNTATE DI "VITA DA SINGLE"
Photo © Hellen
Photographer
FRASI, MODI DI DIRE, CITAZIONI, AFORISMI
PRESI DALLA RETE. SI RINGRAZIANO TUTTI GLI AUTORI
COMPRESO IL SOTTOSCRITTO
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
© All rights
reserved
TUTTI I
RACCONTI DI ADAMO BENCIVENGA
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
Il presente racconto è tutelato dai diritti d'autore.
L'utilizzo è limitato ad un ambito esclusivamente personale.
Ne è vietata la riproduzione, in qualsiasi forma, senza il consenso
dell'autore
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|