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FASCINO E SEDUZIONE
LA STORIA DELLA CALZA
ANTICHITA' E MEDIOEVO
I calzari e la
calzamaglia
.
Recentemente sono stati
ritrovati nelle tombe dei faraoni egizi frammenti di
calze lavorate a maglia. Sappiamo inoltre che
nell'antico Egitto la nobiltà femminile indossava delle
tuniche a diretto contatto con la pelle generalmente di
lino in quanto la lana era considerata impura perché di
origine animale. Le tuniche, poi diventate camicie
vengono indossate anche dalle donne greche, e non sono
altro che delle vesti di lino di colore chiaro che
arrivano fino ai piedi.
I pastori e i contadini
nell'antica Grecia, invece, pensavano che tenere al
calduccio i piedi fosse necessario e piacevole, e perciò
prima dei sandali, si infilavano ai piedi i calzari, una
specie di coperte in maglia intrecciata.
Nel
periodo romano, oltre alla tunica, compaiono altri
indumenti intimi. Il popolo romano, come testimoniano le
costruzioni delle terme giunte fino a noi, teneva in
grande considerazione la cura del proprio corpo, che
lavava, profumava, massaggiava, e quindi abbelliva
secondo i gusti e la moda.
L'intimo maschile era
costituito dalla subucula, sotto la quale, a volte, si
indossava il supparum, una fascia di tela o lana a
protezione delle gambe, e il subligaculum (anche per le
donne), un pezzo di lino, passato tra le cosce e
allacciato intorno alla vita. Questi accessori
suscitavano negli uomini una forte carica erotica, da
qui la nascita del culto feticista per alcuni oggetti.
Nel Quattrocento assistiamo alla nascita della
calzamaglia che rese superflua la gonnella indossata
dagli uomini. Per la fabbricazione di questo tipo di
calze, il filato per eccellenza era la seta, meno
pregiati erano il lino e la lana; mentre il cotone venne
impiegato solo dopo la seconda metà del ‘700. La seta
era una fibra naturale animale proteica di origine
ghiandolare. Era l'unica fibra a essere prodotta in
natura sotto forma di filamento. Prodotta dal bozzolo
del "filugello", un bruco originario della Cina, che
venne successivamente selezionato in numerose razze e
incroci, allevato in diversi paesi asiatici ed europei.
La biancheria intima nel senso moderno del
termine, era ancora sconosciuta nel Medioevo, ma c'è
ugualmente una tendenza presso le famiglie nobili ad
indossare capi più fini sotto gli abiti, per separarli
dal diretto contatto con la pelle. In concomitanza con
la lavorazione della seta vengono create le prime calze,
ma a portarle, come nei secoli precedenti, erano
esclusivamente gli uomini. Nel Medio Evo le calze
diventarono un lusso, in Europa si diffuse il costume di
coprire non solo i piedi, ma anche le gambe con le
calcia: lunghe calze di sottile pelle o di tessuto,
molto aderenti, che sostituivano i pantaloni.
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DAL 1300 AL 1800 La seta, la giarrettiera e il corsetto
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