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FASCINO E SEDUZIONE
LA STORIA DELLA CALZA NOVECENTO
Il reggicalze e la calza
velata
.
La storia della biancheria
intima è parallela a quella della liberazione femminile,
segna il passaggio dalla condizione sociale di
costrizione a quella di libertà. Si pensa quindi ad
alleviare o sostituire tutto ciò che determinava
l’impaccio del movimento e le difficoltà nel vestirsi.
Intorno al 1910, il grande sarto Paul Poiret creò il
reggicalze così come lo conosciamo oggi. In concomitanza
alla decadenza del busto e a favore di un intimo più
leggero, il reggicalze (noto come garter belt in USA e
suspender belt nelle isole britanniche) venne ritenuto
il modo più pratico per sorreggere le calze. Il
reggicalze è una costruzione: a mostrarlo è il suo
stesso nome, che è un nome composto,
“porte-jarretelles”. Ora, gli elementi di cui si compone
il reggicalze sono una cintura stretta e alcuni nastri
(noti come suspenders in USA o sussies in Inghilterra)
che terminano dei ganci o clip che vanno a pinzare la
parte superiore delle calze. La loro mescolanza, la loro
armonia, determinano un’identità enigmatica.
Attraverso i secoli le donne portarono calze più o meno
fini e pregiate secondo la moda, il ceto e le occasioni,
ma non poterono mai o quasi mai esibirle, a causa
della lunghezza delle gonne e delle regole del decoro.
In questo secolo la moda lascia le calze femminili più
scoperte, le gonne si accorciano sempre di più, rendendo
protagoniste gambe e calze, soprattutto tra le popolane
che accolgono la moda della gonna corta per ragioni
economiche.
La calza diviene inoltre un segno di
riconoscimento e simbolo di diversità per le prostitute,
le ballerine, le artiste di circo e teatro che portavano
calze più vistose. Fino al diciannovesimo secolo
l’evoluzione delle calze includeva sia gli uomini che le
donne, solo dal 1918 vi è uno sviluppo maggiore nella
calza da donna. La seta era il filato per
eccellenza, fino all’arrivo del rayon - ribattezzato
"seta artificiale" che rese la calza di una flessibilità
mai conosciuta prima. Relativamente velata diventa
accessibile ad una più larga fascia della popolazione.
Si trattava di calze prodotte col sistema della
maglia sagomata e cucita.
I capi intimi si
potevano ormai acquistare nelle mercerie o per
corrispondenza e quindi in negozi raffinati, e infine
nei grandi magazzini. Inoltre, si fece largo il gusto
del sex appeal: negligé, vesti da camera che si
addobbano di piume e di pizzi, pagliaccetti.
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1938 La rivoluzione: il nylon
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