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RACCONTI
 
 

Adamo Bencivenga
VITA DA SINGLE 5
 


 
 


Dura la vita da single ma dura anche la convivenza e viste le prima incomprensioni che iniziavano ad affiorare con Rosetta decidemmo di fare una bella e lunga vacanza in giro per il mondo. Progettammo quindi un viaggio dalla Cina agli Stati Uniti. Capii immediatamente visitando quei due paesi che il capitalismo era una ingiusta ripartizione della ricchezza, mentre il comunismo una equa ripartizione della miseria, ma compresi anche che il capitalismo è lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e il comunismo esattamente il contrario. Dapprima comunque facemmo scalo in Svizzera, e compresi che se Dio avesse fatto l’uomo per volare gli avrebbe dato un sistema per recuperare il bagaglio, comunque alloggiammo al Guglielmo Hotel, ricordo che alla reception il portiere ci chiese se fossimo sposati e prontamente rispondemmo: "Sì, sì, tutti e due!"

A Pechino invece vedemmo cose incredibili: cinesi giocare a Shangai, altri leggere dei gialli Mondadori, pechinesi che portavano al guinzaglio pechinesi, ombre cinesi, un nero di China, una donna china, altri cinesi mangiare dei mandarini, ed erano tanti tanti al punto che mi convinsi che si riproducevano con il copia e incolla. Ma visto che un involtino non fa primavera e can che abbaia non è cotto decidemmo di anticipare il nostro soggiorno negli Usa.

Ah l’America! Paese a dir poco incredibile… Qui vi è la più ampia possibilità di scelta, ma non vi è purtroppo nulla che valga la pena di scegliere. Solo in America la gente ordina un Big Mac, maxi patatine fritte, pollo fritto, gelato alla cioccolata e da bere una Diet Coke!!! In realtà questo paese è soltanto un errore di navigazione e sinceramente fu un uovo di Colombo a scoprirlo! Visto che era un tenente fu davvero un gioco da ragazzi!
Ma dico io ma quel Colombo non poteva farsi gli affari propri? Anche i suoi marinai prima dell’approdo cercarono di convincerlo con le cattive riducendolo a un pesto alla genovese.
A proposito di Colombo mi sono sempre domandato perché è passato alla storia e non alla geografia! Comunque non mi è piaciuta affatto New York, soprattutto per l’inquinamento (un signore che si dava troppe arie è svenuto) e i ristoranti… Si mangia davvero male lì… è considerata una brava cuoca quella che aprendo una scatoletta non riesce a tagliarsi!
E’ l’unica nazione dove la pizza arriva prima dell’autoambulanza e l'unico stato dove puoi sposare il tuo amante gay, farti un tiro con la marijuana negli ospedali, essere una celebrità e sparare a tua moglie; il tutto senza avere nessun problema legale. Ovviamente finché non esci per strada e provi ad accenderti una sigaretta o rubi una merendina al supermercato.

Certo fa pensare un Paese altamente alfabetizzato come l’America che fa pubblicità alle Camel con l’immagine di un Dromedario. Allora, mi chiedo, quando parla di Pace, cosa vuol dire? Gli americani oggi hanno veramente tutto in comune con gli inglesi, tranne naturalmente la lingua… Finora di intelligente hanno costruito solo le bombe… ed hanno dichiarato guerra all’Afghanistan. Forse perché era la prima nazione in ordine alfabetico? Ma non voglio essere totalmente disfattista verso questo nuovo mondo, in fin dei conti non tutto volge al peggio, ad esempio riciclano i loro rifiuti trasformandoli in show televisivi, se non hai la felicità mandi qualcuno a comprarla, hanno abolito le armi chimiche dimenticandosi però di Mc Donald's e le rapine alle diligenze sono quasi scomparse!

Ah America, se non avessi accettato caravelle da uno sconosciuto! Il 50 % degli Americani non ha mai letto un giornale. Il 50 % degli Americani non vota alle elezioni, spero per loro che sia la stessa metà. E poi hanno esportato talmente tanta democrazia nel mondo che non ne è rimasta più a loro!
In America si investe molto di più nella ricerca di farmaci contro le disfunzioni erettili che in quelli per l'Alzheimer… Immagino un futuro con tanti sessi maschili durissimi, anche se non si ricorderanno più dove metterli. Una sera rientrando in albergo un ragazzo ubriaco diede della “spiaggia” a Rosetta. Mi sono sempre chiesto se fosse la traduzione più giusta.

Sazi di questo meraviglioso mondo tornammo a casa. In fin dei conti con Rosetta le cose andavano decisamente meglio, mi ero affezionato a lei, ma si sa che il peggior dolore che si possa provare nella vita è amare qualcuno e non riuscire a viverci insieme. Sapevo benissimo che alcune persone sono destinate a innamorarsi, ma non a stare insieme. Gilberto a tale proposito mi disse: “La convivenza non è tutta negativa. Quando si vive insieme si finisce per voler bene agli altri.”
Comunque con Rosetta cercavamo sempre nuovi stimoli e continuavo a fare l’amore regolarmente, spesse volte mi chiedeva se il nostro fosse un rapporto a rischio, ma io non rispondevo, era evidente che lo sarebbe stato se avessero acceso le luci del cinema! Anche a casa le nostre notti erano di fuoco, al punto che credevo davvero di essere un amante eccezionale, finché non scoprii che lei era affetta da asma. Una sera dopo l’amore, per pura curiosità le chiesi se avesse mai desiderato sapere cosa si provasse ad essere un uomo in quei momenti. Rosetta rispose serafica: “Io no, tesoro, e tu?”

E visto che gli italiani medi hanno solo due cose in testa e l’altra sono gli spaghetti, provammo ancora, le provammo tutte, cambiammo anche marche di preservativi, dopo Control provammo Alt Canc, ma il risultato fu sempre lo stesso. Poi lei si mise il diaframma, non ho mai capito come diavolo funzionasse, ma sapevo che andava tra l’utero e il dilettevole.
Non mi spiegavo perché essendo l’amore cieco nel rapporto sessuale fosse tanto importante la lingerie come invece mi spiegavo benissimo che essendo cieco si poteva benissimo fare con eguale piacere anche al buio. Lei alle volte mi provocava dicendomi che dopo una giornata di lavoro era davvero a pezzi, ma in realtà me lo diceva perché sperava che confondendo i verbi la montassi.

Durante i nostri rapporti, devo ammettere che più di una volta pensavo a sua sorella Matilde. La mia futura cognata aveva tre anni più di Rosetta, un fisico da modella e due occhioni blu grandi come piscine olimpioniche. Osservandole insieme concordavo con quell’antico proverbio: “Di due sorelle, ce n’è sempre una che osserva e l’altra che danza.”
Beh Matilde portava minigonne e magliette attillate, e ad ogni occasione si chinava quando era davanti a me, mostrandomi maliziosamente le sue mutandine ed altro ancora. Un giorno per caso capitai a casa dei loro genitori. Rosetta rimase in giardino conversando del più e del meno con la madre. Io entrai un attimo in casa per un’urgenza.

Incontrai Matilde… lei non perse tempo e mi fece delle avances dicendomi che avrebbe voluto far l'amore con me almeno una volta prima che mi legassi definitivamente a sua sorella. Ero totalmente scioccato che non riuscii a spiccicar parola. Lei disse: "Io sto andando al piano di sopra, nella mia camera da letto, se te la senti, vieni su con me." Ero letteralmente congelato dallo stupore, mentre la vedevo salire lentamente le scale. Quando raggiunse il piano superiore, si voltò, si sfilò le mutandine e me le lanciò contro.
Rimasi là per un momento, poi presi la mia decisione: mi voltai e andai dritto verso la porta d'ingresso, l'aprii e uscii dalla casa andando dritto verso la mia macchina. Mentre aprivo lo sportello, il mio futuro suocero, che aveva assistito a tutta la scena, con le lacrime agli occhi, mi abbracciò e mi disse:
"Siamo felici che tu abbia superato la nostra piccola prova! Non potevamo sperare in un marito migliore per nostra figlia Rosetta. Benvenuto nella nostra famiglia!"
Lo abbracciai a mia volta e naturalmente mi guardai bene da dirgli che per mia abitudine e per qualsiasi evenienza conservavo sempre una confezione di preservativi in macchina.

Nonostante quell’abbraccio dentro di me sapevo benissimo che con Rosetta non sarebbe finita sull’altare. Ogni volta che si usciva non sopportavo attenderla. Pensavo che più lungo di quei “Cinque minuti e sono pronta” ci fosse solo “Resti in linea per non perdere la priorità acquisita.”
La convivenza era dura e non faceva per me ed incredibilmente il lavoro era diventato una lunga pausa di relax tra le parole: “Cara vado in ufficio!” e le parole “Tesoro sono tornato!”
Iniziammo a discutere su cose futili, era il segnale! Un collega per rincuorarmi mi disse che c’erano solo due modi per discutere con una donna, ma nessuno dei due funziona! Rosetta nei nostri lunghi litigi usciva fuori di testa, mi accorsi che aveva una doppia personalità. Il problema era che litigavo anche con quella!

Alla fine di comune accordo arrivammo alla conclusione che l’amore eterno dura al massimo tre mesi e quindi decidemmo di prenderci una lunga pausa e, visto la vita come va, mi ritrovai di nuovo single.
Ero deluso sì, ma fu inevitabile, però lo avrei dovuto immaginare fin da bambino che la cosa non avrebbe funzionato… Ricordo che, quando la nonna mi leggeva le favole, alla frase: “…e vissero felici e contenti” mancava la parola insieme!”

 

 
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Photo  Ele Hobby © Manila Filippine

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